Le nuove frontiere della canapa dalla cucina sino all’edilizia - QdS

Le nuove frontiere della canapa dalla cucina sino all’edilizia

Giovanna Naccari

Le nuove frontiere della canapa dalla cucina sino all’edilizia

mercoledì 24 Luglio 2013

Giornate informative dell’assessorato regionale delle Risorse agricole e Assocanapa Sicilia. L’olio di semi ha proprietà terapeutiche (contro il colesterolo) e cosmetiche

PALERMO – La necessità di diversificare le produzioni e l’interesse per un’alimentazione di qualità hanno portato da qualche anno la canapa al centro dell’attenzione degli operatori agricoli e dei consumatori. Della coltivazione da canapa da fibra per uno sviluppo ecosostenibile e delle sue proprietà nutrizionali si è discusso a Palermo, durante un’incontro con la stampa, promosso da Assocanapa Sicilia con la collaborazione dell’assessorato regionale Risorse agricole, per presentare le giornate informative per il pubblico che si terranno nelle province. 
La prima giornata, che si è svolta sabato a Ispica, in provincia di Ragusa, si è articolata in incontri con esperti, visite guidate ai campi di coltivazione e degustazione di prodotti.
“L’olio di semi di canapa ha proprietà terapeutiche e cosmetiche – dice Giuseppe Nicosia, educatore alimentare – Fa diminuire gli eccessivi livelli nel sangue di colesterolo, aiuta a prevenire, tra l’altro, le malattie cardiovascolari e protegge la pelle”. 
I semi di canapa, da utilizzare in cucina come farina, o decorticati in aggiunta ai cibi o salse, contengono tutti gli aminoacidi essenziali alla sintesi proteica. I prodotti si possono acquistare con la formula dell’e-commerce o nei cosiddetti negozi della salute. Al di là dell’alimentazione, la canapa inoltre è considerata come ottimo materiale isolante per la bioedilizia e per le sue proprietà di fertilizzante naturale del terreno.   
“La Regione siciliana ha l’interesse di promuovere iniziative e studi sulla canapa e su altri materiali che si prestano a vari usi per il contributo che possono dare in termini di salute e di sostenibilità ambientale – afferma il dirigente generale Rosaria Barresi, in rappresentanza dell’assessore alle Risorse Agricole e alimentari, Dario Cartabellotta – Saranno organizzate alcune giornate informative nei territori più idonei alla coltivazione della canapa e faremo delle analisi di tipo economico per capire la fattibilità di questo tipo di intervento, anche in considerazione della nostra nuova programmazione”.
Aggiunge Lino Ferrantello dell’assessorato Risorse agricole: “Tutte le regioni si stanno adeguando alle direttive dell’Ue per l’utilizzo di materiali biosostenibili, tra i quali la canapa. E anche la Sicilia sta portando avanti alcune iniziative”.
Per il presidente del gruppo M5Stelle all’Ars, Giancarlo Cancelleri, sostenitore del progetto, si tratta di “un’iniziativa importante sia per l’economia del territorio, sia per il contributo che la pianta può offrire in termini ambientali. Basti pensare che un ettaro di canapa produce la stessa quantità di carta di 4 ettari di bosco”.
 

Prossimi incontri previsti a Siracusa e Caltanissetta
 
PALERMO – Dopo Ragusa, le giornate informative sulla filiera della cannabis sativa o canapa industriale e dei suoi derivati si terranno nelle province di Siracusa e Caltanissetta.
Spiega Giuseppe Sutera Sardo, responsabile di Assocanapa Sicilia e general manager di un’azienda locale: “Intendiamo scambiare informazioni, sentire le aziende che potrebbero impiegare la canapa nei processi di produzione, concertare azioni che investano opinione pubblica ed enti locali per diffondere la coltivazione della canapa e far crescere la cultura del sostenibile e del naturale”. E continua: “Il ritorno in Italia della coltivazione della canapa e la lavorazione delle paglie e dei semi, possono essere una importante occasione di sviluppo sostenibile per l’agricoltura e nel contempo, far nascere nuove imprese o indurre il miglioramento e l’ampliamento dei prodotti di imprese che già sono sul mercato, nei diversi settori, a cominciare dall’edilizia e dalle materie plastiche, in coerenza con le linee tracciate dall’Ue, ma anche dagli stati americani e da quelli asiatici”. 
 

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