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Palermo – Comune: rivoluzione in Giunta, l’Mpa lascia l’amministrazione

Luca Insalaco

Palermo – Comune: rivoluzione in Giunta, l’Mpa lascia l’amministrazione

venerdì 04 Settembre 2009

Dopo molti rinvii è stata varata la nuova squadra. Polemiche arrivano dall’opposizione. Il sindaco: “Ho dato segnale di qualità riducendo a 12 il numero degli assessori”

PALERMO – Fuori autonomisti e miccicheiani, dentro tre tecnici e qualche assessore di ritorno. Dopo molteplici rinvii, si è finalmente materializzata la nuova Giunta Cammarata. Il primo cittadino aveva azzerato l’esecutivo lo scorso mese di giugno, annunciando la nomina dei nuovi assessori in breve tempo, il necessario per sondare il terreno ed eventualmente sanare le fratture all’interno della maggioranza di centrodestra. La pausa estiva, tuttavia, non è stata sufficiente a ricucire con gli uomini di Lombardo e con la corrente che fa capo al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
La nuova giunta vede innanzitutto rispettate le disposizioni della Finanziaria 2008 circa il contenimento dei costi della politica, con la riduzione del numero di assessori da sedici a dodici. Nella nuova formazione, Cammarata schiera tre nuovi tecnici: Maurizio Carta, Giovanni Di Giovanni e Sergio Rappa. Per il resto si tratta di una giunta per bicolore, composta esclusivamente dall’Udc e dall’ala del Pdl rimasta compatta sotto le insegne di Alfano e Schifani. Se Cammarata si è detto soddisfatto dei nomi messi in campo, negando contrasti all’interno della maggioranza (“Ho dato segnale di qualità con i tecnici e riducendo anche il numero di assessori”), l’esclusione degli uomini di Miccichè, sommata a quella degli rappresentanti dell’Mpa pone ora dei problemi di tenuta in Consiglio comunale, considerando che su 50 consiglieri, 5 sono dell’Mpa, altrettanti quelli vicini a Miccichè e 15 gli eletti del centrosinistra. “Daremo filo da torcere a Cammarata e a questa sua maggioranza” ha detto il miccicheiano Giovanni Greco, che ha parlato dell’estromissione dall’esecutivo come di una “squallida ripicca verso coloro che hanno appoggiato la candidatura del sindaco”.
Altre bordate arrivano dall’opposizione. “La nuova giunta è l’espressione del fallimento del centrodestra”, accusa Fabio Giambrone, commissario regionale dell’Italia dei Valori. Rincara la dose Davide Faraone, capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi: “Ancora una volta ci ritroviamo nei posti chiave dell’Amministrazione attiva, politici camuffati da tecnici e tecnici che si improvvisano politici, l’unico comune denominatore che accomuna queste nomine è che sono tutte il prodotto di una classe dirigente che negli ultimi dieci anni ha governato Palermo con i risultati fallimentari che sono sotto gli occhi di tutti”.
 


Le deleghe. Tre i nuovi tecnici in squadra
 
PALERMO – Questi i dodici assessori con le rispettive deleghe: Sebastiano Bavetta (Bilancio, Statistica e Servizi tributari), Felice Bruscia (Attività produttive), Giampiero Cannella (Attività culturali e Toponomastica), Maurizio Carta (Centro storico e riqualificazione urbana della costa), Roberto Clemente (Personale, Protezione civile), Giovanni Di Giovanni (Edilizia privata, Beni confiscati e autoparco), Francesca Grisafi (Verde e arredo urbano, Edilizia scolastica e Pubblica istruzione), Mario Parlavecchio (Urbanistica, Ambiente e traffico), Sergio Rappa (Opere pubbliche, Manutenzione impianti ed Espropriazioni), Raoul Russo (Attività sociali, Politiche giovanili), Francesco Scoma (Turismo, Polizia municipale, Rapporti con il consiglio comunale), e Aristide Tamajo (Sanità e Sport). Vicesindaco è Francesco Scoma al posto di Milone. Escono inoltre Alessandro Anello, Giovanni Di Trapani, Nico Ferrante, Patrizio Lodato, Stefano Santoro e Mario Tinervia.

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