La Costituzione preludio al governo definitivo - QdS

La Costituzione preludio al governo definitivo

Gaia Perniciaro

La Costituzione preludio al governo definitivo

venerdì 26 Luglio 2013

Farhat Ben Souissi, console generale della Tunisia a Palermo

Signor Console, sappiamo che la Rivoluzione tunisina ha portato molti cambiamenti all’ordine politico del vostro Paese. Qual è la situazione attuale?
“Dopo la Rivoluzione, adesso un Governo provvisorio sta lavorando per ultimare entro l’anno la nuova Costituzione e così chiamare alle urne il popolo tunisino per eleggere entro i primi tre mesi del 2014 un Governo definitivo”.
Come risponde l’economia della Tunisia a questa fase di transizione?
“Durante l’anno della rivoluzione l’economia del Paese tunisino ha avuto un calo dell’1,9 per cento, ma nel 2012 i vari settori si sono ben ripresi e abbiamo registrato un tasso di crescita del 3,6 per cento. Prevediamo per il 2013 una ulteriore crescita fino al 4,5 per cento”.
 
In quale settore avete registrato maggiore crescita?
“Il settore più florido è quello del turismo. Possiamo definirlo autonomo. Nel 2012 abbiamo contato più di 12 milioni di presenze e pensiamo di ottenere risultati ugualmente soddisfacenti anche per il 2013. Sparsi tra i quattro poli turistici del nostro Paese contiamo più di otto aeroporti, il più nuovo è quello di Enfidha e accanto presto sorgerà anche un porto per le navi giganti”.
 
È vero che è vostro desiderio aumentare i collegamenti con la Sicilia?
“La popolazione tunisina stabile in Sicilia è concentrata per il 30 per cento nella zona di Ragusa e per il 20 per cento nella zona di Catania, ma attualmente solo la zona occidentale dell’isola siciliana è collegata con la Tunisia. Oltre ad intensificare la frequenza del volo Palermo-Tunisi, vorremmo, dunque, inserire dei voli anche da Catania e da Comiso. In particolare, secondo un progetto discusso con il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, Catania verrà collegata con Tunisi, mentre Comiso con Monastir”.
Di cosa hanno discusso nell’incontro dei mesi scorsi il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e il ministro degli Affari esteri tunisino, Othman Jarandi?
“Il presidente della Regione siciliana è stato in Tunisia per l’annuale Forum di Cartagine con un gruppo di 30 imprenditori siciliani per visionare le possibilità di investimento che il nostro Paese offre”.
Quanto incide l’apporto siciliano negli scambi commerciali tra Italia e Tunisia?
“Negli scambi commerciali tra Italia e Tunisia, la Sicilia già incide per il 10 per cento, e su 800 imprese italiane che sono in Tunisia molte sono siciliane”.
Quali vantaggi offre la Tunisia per gli investimenti esteri?
“La Tunisia ha una sfida per far lavorare più manodopera possibile, per questo tutte le aziende estere che vogliono installarsi nelle zone dell’entroterra per dieci anni sono esenti dal pagare i contributi per cassa sicurezza sociale ai propri dipendenti, sarà lo Stato a integrare la somma”.
Si sono abbassati i flussi di immigrati clandestini dopo la Rivoluzione?
“Il Governo tunisino ha dimostrato un grande impegno per combattere l’immigrazione clandestina e abbiamo registrato una notevole riduzione dal 2011. Esattamente notiamo che dalle 23 mila persone nel 2011 siamo arrivati a 417 sbarchi nei primi sei mesi del 2013”.
Vorrebbe descriverci ulteriormente il legame che vede tra la Sicilia e la Tunisia?
“Sono più di 24 mila i tunisini installati in Sicilia, che concorrono allo sviluppo dell’isola e che vivono in perfetta integrazione con i siciliani. Dall’altra parte osserviamo che sono sempre di più gli italiani e in particolar modo i siciliani che scelgono la Tunisia quale luogo preferito per le vacanze o che decidono di stabilire lì la propria residenza dopo avere raggiunto i limiti dell’età lavorativa”.
Rispetto agli altri Paesi, e in particolar modo l’Italia, la vita in Tunisia è meno cara?
“La vita in Tunisia è decisamente meno cara rispetto l’Italia. Basti pensare che con 300 euro è possibile pagare l’affitto di una casa in quartiere rispettabile e il lavoro domestico non supera i 200 euro mensili. In più è facile da noi ottenere un permesso di soggiorno e ricevere la pensione in un conto tunisino permette alla gente di pagare il 60 per cento di tasse in meno rispetto che in Italia”.
 
In cosa è forte la produzione agricola del vostro Paese?
“Durante la buona stagione la Tunisia produce cereali per l’autosufficienza così non importiamo cereali per coprire i nostri bisogni negli altri periodi, esportiamo anche agrumi e melograni . Siamo il secondo produttore mondiale, dopo l’Ue, l’Italia e la Spagna, di olive e olio di oliva. Non meno importanti anche i nostri ortaggi e la nostra frutta, in particolare arance e datteri nelle oasi”.
Quali sono le maggiori innovazioni che avete apportato nel settore?
“Abbiamo ottenuto ottimi risultati dalle nostre serre con acqua calda. Nelle zone desertiche, dalla lavorazione del foraggio, esce acqua calda ad 80 e 90 gradi, girandola nelle serre otteniamo sia calore che un forte potenziale di irrigazione. Così nel Sud del deserto con le serre si realizzano i prodotti sei o sette settimane prima degli altri concorrenti”.
Quali sono invece i successi della vostra industria alimentare?
“Possediamo una notevole flotta da pesca, che entra frequentemente in concorrenza con i pescherecci italiani. La Tunisia è conosciuta in particolare per la pesca ed esportazione del tonno rosso”.
È  vero che lo Stato tunisino è a favore delle aziende che producono per poi esportare all’estero?
“Lo Stato ha destinato delle zone franche per tutte le aziende che esportano all’estero i loro prodotti. Ciò non solo intanto influenza la produzione agricola e l’industria alimentare, ma anche altri settori dell’economia locale. Ottimi risultati inoltre sono stati raggiunti nel campo dei prodotti tessili e di quelli di microingegneria”.
 

 

Farhat Ben Souissi è nato a El Haouaria il 24 gennaio 1960. È sposato con quattro figli. Dopo la maturità scientifica si laurea presso l’Institut de Presse ed des Sciences de l’Information. È stato capo di Divisione e poi Vice Direttore dell’Amministrazione Centrale. Dal ‘92 al ‘99 è stato Vice Console della Tunisia a Genova e, dal 2004 al 2009 vice console generale della Tunisia a Palermo, prima come segretario degli Affari esteri poi come consigliere. Da novembre 2012 è console della Tunisia a Palermo.

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