Catania - Meno indennità e auto blu, per dare il buon esempio - QdS

Catania – Meno indennità e auto blu, per dare il buon esempio

Catania – Meno indennità e auto blu, per dare il buon esempio

giovedì 01 Agosto 2013

Ai cittadini viene chiesto di fare sacrifici: li facciano anche gli amministratori • La spending review impone un taglio a sprechi e spese superflue • Sindaco, assessori e consiglieri rinuncino a una parte dei propri compensi in applicazione della legge • Un gesto simbolico per conquistare la fiducia dei cittadini • È già successo ad Agrigento, Caltanissetta, Enna, Gangi, Calascibetta • Risparmiare anche sulle auto blu, scegliendo il taxi e abbattendo le spese di gestione

CATANIA – Nel capitolo dei consigli che rivolgiamo spesso al sindaco Enzo Bianco, si aggiunge oggi quello dei possibili tagli alle indennità. Tra i debiti esorbitanti e la morsa della crisi, Catania rischia davvero di soffocare. E allora si rende necessaria, anche per la comunità etnea, una vera e propria spending review, un taglio netto laddove si può. Un taglio che non deve comportare la riduzione dei servizi per i cittadini, ma deve consistere in un’intelligente contrazione delle spese superflue, tra cui appunto le “generose” indennità degli amministratori comunali. Diminuirne l’importo del 20 o del 30% non è affatto impossibile. Anzi, si attestano numerosi esempi di Enti comunali che hanno optato per l’adozione di questa misura.

Una misura che di certo non porterà a risollevare le sorti della città e a rimpinzarne le casse vuote, ma rappresenterà un contributo significativo, attraverso cui potenziare magari qualche servizio carente (e a questo proposito ci sarebbe davvero l’imbarazzo della scelta). E soprattutto tale misura sarebbe da interpretarsi come un gesto che potrà riavvicinare i politici ai cittadini, ormai sfiduciati e lontani dai luoghi istituzionali.
Dicevamo che esistono gli esempi concreti, tra cui alcuni dei più importanti centri cittadini dell’Isola: nel bilancio del 2012 Agrigento ha previsto una riduzione dei compensi di sindaco, vice sindaco, assessori e consiglieri.
A seguire questo esempio sono state poi Caltanissetta ed Enna. Quest’ultima, lo scorso aprile, ha approvato la riduzione degli emolumenti destinati al sindaco e ai componenti della Giunta, una riduzione che si va a sommare a quella del 20% deliberata in precedenza. Merita una menzione anche il piccolo paese di Gangi, in provincia di Palermo, dove gli amministratori hanno deciso di rinunciare a indennità e gettoni di presenza fino al mese di dicembre, in modo da finanziare la Sagra della spiga, un evento che garantisce a tutta la comunità positive ricadute economiche. Anche il sindaco di Calascibetta, Gaetano Cucci, vista la grave mancanza di liquidità, ha rinunciato al suo compenso e ha proposto a tutta l’amministrazione un riduzione delle loro indennità pari al 50%.

Ci auguriamo che il sindaco Bianco non si limiti ad apprezzare gli esempi forniti, ma a metterli in pratica, per il bene della città che è stato chiamato a governare.
E già che ci siamo, chiudiamo il capitolo dei consigli con una piccola appendice intitolata “auto blu”. Catania ne conta ancora troppe, pertanto contribuisce ampiamente a far sì che la Sicilia detenga un primato di cui c’è poco da vantarsi. Sebbene nel primo semestre del 2013 il numero di auto blu sia diminuito nell’Isola, la nostra terra risulta ancora all’apice della classifica. Basti citare le città principali per rendersene conto: secondo gli ultimi dati del ministero per la Pubblica amministrazione, Palermo conta 107 auto a disposizione degli uffici pubblici, di cui 18 adibite a uso esclusivo con autista e 77 auto con e senza autista. A Messina il totale arriva a 76 autovetture, di cui 30 con autista. E infine Catania vanta ben 103 auto di servizio, tra cui 12 con autista e 89 senza autista. Considerati i costi che ognuna di queste auto comporta, tra carburante e manutenzione, non sarebbe male l’idea di rimpicciolire anche questo numero, usando per esempio i taxi e risparmiando sulle spese di gestione e manutenzione.
Saranno atti simbolici, forse, ma la fiducia dei catanesi si può riconquistare anche attraverso queste piccole manovre.

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