Sandra Petrotta: "Ammortizzatori sociali: impennata imprevedibile" - QdS

Sandra Petrotta: “Ammortizzatori sociali: impennata imprevedibile”

Francesco Sanfilippo

Sandra Petrotta: “Ammortizzatori sociali: impennata imprevedibile”

venerdì 09 Agosto 2013

Forum con Sandra Petrotta, Direttore regionale Inps Sicilia

Nel corso del 2012, avete conseguito gli obiettivi che vi siete programmati?
“Sì, sono stati realizzati gli obiettivi programmati, gestendo situazioni critiche non prevedibili anche a causa di una crisi strutturale che ha determinato un incremento della domanda di assistenza. Mi riferisco, in particolare, agli ammortizzatori sociali che hanno subito un’impennata imprevedibile, soprattutto quelli in deroga. Questi ultimi coinvolgono la Regione siciliana, oltre l’Inps, attraverso un procedimento suddiviso per fasi che porta alla liquidazione delle prestazioni ai lavoratori. Gli ammortizzatori in deroga sono uno strumento che risponde alle esigenze dei lavoratori che perdono il lavoro, ma nello stesso tempo costituiscono una boccata d’ossigeno per le aziende che si trovano temporaneamente in difficoltà. Questa richiesta di servizio andava soddisfatta in tempi ragionevoli, tenuto conto delle risorse finanziarie che nel 2012 dovevano venire sia dal Ministero per il 60% sia dalla Regione per il 40%. L’Inps è riuscita a liquidare tutte le richieste di cassa-integrazione e di mobilità in deroga che sono pervenute entro il 31 dicembre 2012 relative allo stesso anno. Fino ad ora, le risorse l’hanno consentito”.
Avete dovuto organizzarvi per recuperare le risorse necessarie e soddisfare tali esigenze?
“Sì, ho scelto la strada dell’accentramento delle competenze regionali per recuperare risorse sul territorio e per offrire una regia e un monitoraggio unico su tutto ciò che accade sul territorio regionale per evitare dispersioni. Non è stato facile, ma riteniamo di aver dato risposte di una certa efficacia. Perciò, sugli ammortizzatori in deroga, l’Inps è stata costantemente impegnata”.
Come sta procedendo l’incorporazione dell’Inpdap?
“Dopo l’entrata in vigore nel 2011 della norma sulla soppressione degli enti Enpals e Inpdap, le loro competenze sono state assegnate al nostro istituto. Il 2012 è stato un anno di conoscenza e di osservazione dei procedimenti, poi è iniziata l’integrazione vera e il mese di luglio 2012 è stato unificato il sistema contabile. In seguito, si è proceduto a integrare logisticamente e organizzativamente le sedi. Sono due processi distinti, perché l’integrazione logistica richiede un piano di contenimento dei costi che riguarda tutte le sedi. Si è mirato a ridurre i costi riguardanti le locazioni passive e si sta procedendo con difficoltà, perché non sempre si possono risolvere i contratti di locazione anticipatamente. Inoltre, i locali devono essere adeguati dal punto di vista strutturale e il processo deve finire entro il 2014 secondo quanto previsto dalla norma. Per quanto riguarda il piano d’integrazione organizzativa, si sta partendo in via sperimentale su alcune sedi con Ragusa dal primo aprile, con Enna e Caltanissetta dal primo luglio e con Siracusa dall’8 luglio. Finora, quindi, sono partite 4 sedi provinciali su 9 sono integrate, perciò tutte le competenze istituzionali dell’Inpdap sono state assorbite e inserite nella preesistente struttura dell’Inps. A ottobre, s’inseriranno nella sperimentazione Catania e Agrigento che hanno sedi più grosse. È chiaro che quest’integrazione provoca difficoltà organizzative, perché, al posto di due direttori provinciali, ce n’è uno solo, mentre funzionari che prima occupavano una posizione, ora si trovano a doverne coprire un’altra”.
Con l’Enpals state trovando altrettante difficoltà?
“No, nel 2012 è stata realizzata prima l’integrazione logistica e poi quella organizzativa delle due sedi ex Enpals a Palermo e a Catania. Si tratta di strutture di piccole dimensioni di 7/8 dipendenti che sono state assorbite senza difficoltà”.
Quante risorse avete a disposizione in regione?
“L’Inps ha 50 medici sul territorio, ma sono stati stipulati dei contratti temporanei con medici esterni e si conferiranno a breve 107 incarichi distribuiti in modo razionale per le province che più hanno carichi di lavoro più pressanti. Così, si potranno presidiare le commissioni mediche che si occupano d’invalidità civile, intervenendo su metodologie scorrette”.
 
Sta funzionando la telematizzazione delle domande d’invalidità civile?
“La telematizzazione delle domande d’invalidità civile è stata il primo procedimento a partire telematicamente. Il problema che si riscontra, è che il procedimento è composito perché è realizzato con le commissioni mediche che non sono sottoposte al controllo dell’istituto, pur avendo quest’ultimo la regia del processo. Per velocizzare l’attività, il 6 luglio del 2012 è stato stipulato un protocollo con l’assessorato alla Sanità che prevede il mancato compenso ai medici se le domande non sono inviate telematicamente all’Inps. Un’altra regola imposta è stata di stabilire un limite di 25 persone da sottoporre a visita per volta, evitando disagi agli utenti. Invece, le commissioni mediche non allegano ancora la documentazione sanitaria nella domanda, tanto che ho scritto all’assessore Borsellino su quest’aspetto. Quest’operazione ci consentirebbe di migliorare non poco i procedimenti e i tempi di risposta”.
Perché?
“Infatti, finora sono arrivati verbali con diagnosi così scarne che non è possibile convalidare il giudizio medico-legale della commissione. Da ciò deriva la necessità di vedere nuovamente il soggetto. Non a caso, all’inizio abbiamo ereditato delle prestazioni pagate ma senza dossier sui pazienti. Quando sono state disposte delle visite straordinarie secondo i parametri individuati dalla commissione medica superiore, sono stati richiamati a visita soggetti che non avrebbero dovuto essere riconvocati. C’è evidentemente un problema nei parametri di verifica scelti”.
 


Possibile razionalizzazione per le sedi Inps della Sicilia
 
Ci saranno sedi Inps che chiuderanno?
“No, semmai ci sarà una razionalizzazione, perché la telematizzazione dei servizi riduce molto la necessità di una presenza fisica sul territorio e perché gli intermediari come i patronati hanno un ruolo sempre più importante. Esiste, però, una determina del presidente che ha previsto dei punti Inps “leggeri”, che troveranno sistemazione presso altri uffici pubblici, come quelli dei comuni, in caso fosse necessaria una presenza maggiore dell’Inps sul territorio e senza spese aggiuntive”.
 
Quanti cittadini si collegano ai servizi telematici Inps?
“L’Inps ha avviato rapidamente l’informatizzazione degli uffici, completandola nel luglio del 2012, mentre il primo agosto 2013 si ultimerà quella delle domande ex Inpdap. Ci sono diverse migliaia di cittadini che si collegano sul nostro sito per accedere ai servizi on line, ma per presentare le domande, l’utente può avvalersi dei patronati o dei consulenti del lavoro. L’utente che volesse presentare da sé le domande, può avvalersi in tutte le sedi di sportelli self-service. Quest’ultima è dotato di un computer e di un funzionario che assiste il cittadino che per la prima volta si approccia con il nostro sito con il Pin assegnato, in particolare gli anziani che hanno più difficoltà a usare lo stesso computer”.
L’Istituzione della Pec vi agevolerà maggiormente?
“Finora, la casella di posta certificata l’hanno solo i capi-struttura, anche se sarà estesa anche agli altri funzionari. Poi, anche i funzionari amministrativi che si occupano di rappresentare l’Istituto nel primo grado di giudizio nei processi d’invalidità civile, hanno quest’indirizzo. Così, si evitano i disagi e i costi della posta ordinaria che non sono di poco conto”.

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