Ecobonus, aiutino per l’edilizia e nulla più - QdS

Ecobonus, aiutino per l’edilizia e nulla più

Rosario Battiato

Ecobonus, aiutino per l’edilizia e nulla più

martedì 20 Agosto 2013

Secondo la Confartigianato quasi 14.000 posti in Italia. In Sicilia il potenziale è ridotto, circa 1.000 occupati. Dagli ultimi incentivi per la ristrutturazione e l'efficienza energetica uno stimolo al settore

PALERMO – L’ecobonus accende i motori dell’edilizia. Il provvedimento per incentivare le ristrutturazioni e l’efficienza energetica delle abitazioni attraverso sgravi fiscali avrebbe effetti decisivi sul futuro dell’occupazione nazionale agevolando la creazione, secondo una stima di Confartigianato, di quattordicimila posti di lavoro nel settore delle costruzioni. Per la Sicilia potrebbe essere l’ultimo treno per salvare il comparto edilizio.
I primi timidi segnali di ripresa nazionale, che gli economisti prevedono per l’autunno, potrebbero trovare un ulteriore incentivo nella politica del governo sugli incentivi ambientali per il consolidamento antisismico e il risparmio energetico. Una stima di Confartigianato prevede un parziale recupero degli oltre 122 mila posti persi nel comparto edilizio grazie all’intenzione di 2 milioni di proprietari di effettuare almeno un intervento di manutenzione entro un anno. Un’operazione in grado di produrre 13 mila e 700 posti di lavoro. Secondo la Cna è stimabile in crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni, pari al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico.
Non ci sono soltanto le stime, ma anche i dati già consolidati. Gli incentivi fiscali prima del rinnovo voluto dal governo Letta avevano già prodotto nel 2011 detrazioni per 6,7 milioni di contribuenti italiani per una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2% del valore aggiunto del settore costruzioni. La spesa complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 miliardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto. E non è soltanto questione di soldi, perché pesa anche l’impatto sull’ambiente visto che, sempre nello stesso anno, gli interventi per l’efficienza energetica degli edifici (per detrazioni pari a 1,8 miliardi) hanno generato un risparmio energetico di 1.435 Gwh/anno. Nel quadriennio tra il 2007 e il 2011 il risparmio energetico ottenuto grazie agli ecobonus arriva a 7.637 Gwh/anno.
L’operazione avrebbe un discreto riscontro anche in Sicilia, perché i dati degli anni passati disegnano un realtà in cui si è agito ancora poco e quindi ci sarebbe ancora un grande potenziale da sfruttare. Stando ai dati diffusi dall’Enea i benefici fiscali della green economy in materia di efficientamento energetico nel 2011 hanno certificato 5.500 le strutture su cui sono stati realizzati interventi e 5.393, pari al 97% del totale, hanno avuto come destinazione d’uso quella residenziale. I maggiori benefici risultano sono confinati nelle regioni di area alpina (Valle D’Aosta, Trentino-Alto Adige, Piemonte), mentre i minimi si localizzano nelle regioni meridionali (Campania, Sicilia e Calabria). Nell’Isola l’investimento complessivo è stato di 55 milioni, mentre in Lombardia il costo totale degli interventi ha superato gli 800 milioni di euro, e così anche in Piemonte che ha sforato quota 400 milioni di euro. Una stima sui dati di Confartigianato permetterebbe di sviluppare in Sicilia un migliaio di posti, anche se, dato l’ampio patrimonio disponibile su cui lavorare (2,5 milioni di abitazioni) il numero potrebbe crescere esponenzialmente.

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