Siracusa - Castello di Brucoli a porte chiuse - QdS

Siracusa – Castello di Brucoli a porte chiuse

Giuseppe Solarino

Siracusa – Castello di Brucoli a porte chiuse

martedì 20 Agosto 2013

Nell’estate dello scorso anno, sotto la gestione del Comune, il maniero aveva accolto numerosi eventi. Per mancanza di fondi il monumento non è più stato riaperto dal settembre 2012

AUGUSTA (SR) – Il castello aragonese di Brucoli, frazione di Augusta, restaurato negli scorsi anni dopo decenni di chiusura al pubblico, era stato riaperto la scorsa stagione estiva. In seguito è stato nuovamente chiuso, nel settembre del 2012, per la mancanza di fondi e di personale e da allora non è più stato riaperto. In questi ultimi mesi si sono susseguite le richieste di riapertura dell’antico maniero da parte dei rappresentanti di alcune associazioni, di cittadini e degli abitanti del piccolo borgo marinaro.
Il 13 luglio del 2012 venne sottoscritta un’apposita convenzione tra la Sovrintendenza ai Beni culturali di Siracusa e la precedente amministrazione comunale. Si trattava di una concessione di due mesi, dal 14 luglio al 16 settembre, riguardante l’uso degli ambienti interni ed esterni siti al piano terra del castello, di cui il Comune doveva consentire il godimento pubblico continuativo, limitatamente alle parti concesse, espletando l’attività di apertura in orario antimeridiano e pomeridiano con personale proprio. In quel periodo il Castello fu sede di manifestazioni culturali, esposizioni, mostre e convegni su temi di interesse storico-artistico-culturale organizzati dagli Enti territoriali e delle associazioni.
L’iniziativa riportò un gran successo destando l’interesse di tanti cittadini di Augusta e non. La Commissione straordinaria che guida Augusta dallo scorso marzo non ha escluso la possibilità di siglare un nuovo accordo con la Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa per una riapertura del monumento. Il castello di Brucoli è sorto nel secolo quattordicesimo con la funzione di sorvegliare e proteggere l’area, soprattutto dalle scorrerie turco-barbariche. Domina la baia tra capo Campolato e la costa a nord.
Nel diciottesimo secolo il castello, da cui si domina buona parte del golfo di Catania, fu utilizzato come posto di guardia e di avvistamento con un presidio militare alle dipendenze della vicina piazzaforte di Augusta. Il nucleo originario della fortezza era una costruzione rettangolare (15 metri per 12,60), compatta e robusta, a più piani, alta 20 metri circa, con i lati lunghi orientati nord-ovest/sud-est.
I lavori di restauro del castello sono stati finanziati attraverso la legge 662/1996, programma lotto 2004/2006 e avevano preso il via nell’ottobre del 2007 per essere ultimati nel 2009. Relativamente alle lapidi ed alle garitte, il principio conduttore del restauro è stato quello di garantire la conservazione delle parti superstiti, assicurandone una lettura quanto più fedele possibile degli aspetti originari.
E’ stato inoltre realizzato un solaio in legno lamellare nella torre centrale. Ma si è trattato di un intervento parziale. La parte superiore necessiterebbe di altri restauri ma, per il momento, non vi sono fondi disponibili. Nel prossimo futuro si spera di completare il restauro della torre, dell’ultimo solaio e dei prospetti esterni. A quel punto il castello potrebbe restare aperto per gran parte dell’anno

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