Autostrade, lunghe code e attese smodate. Tempi dilatati anche per interventi e lavori - QdS

Autostrade, lunghe code e attese smodate. Tempi dilatati anche per interventi e lavori

Roberto Quartarone

Autostrade, lunghe code e attese smodate. Tempi dilatati anche per interventi e lavori

giovedì 22 Agosto 2013

Reti stradali inadeguate. Disagi e file interminabili. Molte infrastrutture mancano di adeguate condizioni di sicurezza e la visibilità è spesso compromessa
 

PALERMO – Non ci sono più giornate da “bollino nero”, ma ogni santo fine settimana estivo le file in entrata e in uscita al casello autostradale di San Gregorio di Catania sono chilometriche. Centinaia di vetture una dietro l’altra, con l’aria condizionata al massimo per non soffocare tra afa e smog, marciano verso il casellante sperando di non mangiare troppo tempo alle già risicate vacanze estive.
Trecento chilometri d’autostrade sono gestiti in Sicilia dal consorzio Cas. Molti altri chilometri sono previsti, pianificati, strombazzati, ma non sono ancora percorribili e, nella maggior parte dei casi, nemmeno costruiti. Il 5 settembre scadrà il bando per i lotti 5, 6, 7 e 8 dell’autostrada da Rosolini a Modica, per un totale di 19,4 km e 372 milioni investiti in un arco di tempo di cinque anni. Per il resto, fra molti anni i nostri discendenti potranno vedere chiuso l’anello autostradale che colmerà la lacuna che va da Mazara alla provincia di Ragusa. Mettetevi comodi, l’attesa sarà lunga.
Il problema attuale, tuttavia, sono proprio quei chilometri aperti ma privi di vari servizi essenziali e di quella manutenzione che li renderebbe meno pericolosi e più fruibili da tutti. Le auto incolonnate sotto il sole non sono una prerogativa della barriera di Catania Nord. Un’altra zona ormai nota per i rallentamenti cronici è il viadotto Ritiro, a Messina, sia in direzione Palermo sia in direzione Catania. Nell’estate 2012, mentre si aspettava la conclusione del caso dello svincolo (mai aperto) di Giostra, uno studio dell’Università di Messina ha certificato che mancano le condizioni minime di sicurezza perché il viadotto non è allineato alle norme sull’adeguamento antisismico. Da allora, è iniziato l’incubo per gli automobilisti che devono passare da lì e possono solo godersi la vista dello Stretto e sperare nel buon senso degli altri conducenti per non trascorrere troppo tempo in fila.
Superando lo svincolo di Villafranca Tirrena, poi, è meglio avere il telefonino carico e non aver mai problemi alla propria autovettura. Tutte le colonnine degli Sos, infatti, sono coperte da un telo bianco e, quindi inutilizzabili. Segnarsi il numero del soccorso stradale prima di partire diventa così un obbligo.
Anche perché i pericoli sono tanti. Non tutte le gallerie siciliane sono come la San Demetrio, tunnel sulla Catania-Siracusa che si è meritato un “ottimo” in pagella ai test di valutazione EuroTap. Tutt’altro. Videosorveglianza, allarme e ventilazione antincendio, uscite di sicurezza segnalate e un sistema organizzativo presidiato 24 ore su 24 da personale ben addestrato? Nelle altre gallerie è già tanto vedere le altre automobili e i guard rail laterali, a causa delle luci spesso spente o regolate a un’intensità che non consente agli occhi di adattarsi. Ce ne sono anche due chiuse, a Tindari e Capo d’Orlando, sequestrate due anni or sono per la caduta di calcinacci e il pericolo di crollo.
Anche quando si supera un altro veicolo bisogna stare attenti. Tra le due carreggiate (entrambe a due corsie più quella d’emergenza, al contrario delle principali autostrade d’Italia che ne contano tre), c’è una giungla di verde incolto che invade spesso la corsia di sorpasso impedendo una corretta visuale. E se qualche imprudente getta la classica cicca di sigaretta dal finestrino, il pericolo di scatenare un incendio è lampante, soprattutto in quei tratti (e non sono pochi) dove la sterpaglia ha preso il posto dei fiori e delle piante. Il problema riguarda anche le zone laterali, spesso abbandonate ancor di più all’incuria.
Un’ultima minaccia, infine, viene dai conducenti stessi. Nessuno controlla e spesso, di notte, si usano indiscriminatamente gli abbaglianti, malgrado i segnali di fare attenzione. E il problema è grave nella stessa carreggiata, quando gli autisti, stanchi, sono abbagliati da dietro da altre auto con occupanti indisciplinati.
Il rischio d’incidenti aumenta così non solo per il lassismo a cui il Cas è stato abbandonato negli ultimi anni, ma anche per la mancanza di senso civico degli altri viaggiatori.

 
Molte scadenze sono a ridosso Si rischia di perdere 54 mln €
PALERMO – Il Consorzio autostrade, perennemente commissariato, ammette i problemi ma dà anche delle soluzioni a breve termine. “Per le aiuole – spiega Antonino Gazzara, commissario straordinario dell’Ente dal dicembre 2012 – abbiamo stipulato una convenzione con l’azienda foreste: da novembre saranno i forestali a occuparsi delle ‘opere in verde’, cioè della manutenzione ordinaria. La convenzione durerà tre anni e sarà rinnovabile. Intanto, faremo dei lavori d’urgenza per sopperire al rischio d’incendio e per sfoltire le piante che impediscono la vista”. La questione dei cantieri si risolverà a lungo termine. “Li abbiamo sospesi dal 1º al 31 agosto – prosegue Gazzara –, rimangono le limitazioni di carreggiata dove il manto stradale è danneggiato o pericoloso. Entro fine anno dobbiamo pubblicare i bandi per i lavori alle gallerie di Tindari e Capo d’Orlando e al viadotto Ritiro di Messina. Sono 54 milioni di euro che se non saranno impegnati andranno persi. Già il 26 agosto avremo i bandi per le gallerie, entro dicembre quello per il viadotto”. Sulla barriera di San Gregorio di Catania si lavorerà su due fronti: “È la più frequentata – conclude Gazzara –. Il personale si massacra in questo periodo, ma non possiamo assumere nessuno. Prenderemo quindi delle casse automatiche di ultima generazione, questo consentirà di operare con tutte e 12 le uscite di Catania e smaltire il traffico”. Sulla questione delle colonnine del Sos, risponde infine l’ingegnere Gaspare Sceusa: “Stiamo lavorando su un bando, i tempi non sono in grado di fornirli, ma c’è un progetto di rinnovamento che tenterà di adattarsi alle ultime tecnologie”.

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