Letta scongiura la crisi. Sul Pdl si dice fiducioso - QdS

Letta scongiura la crisi. Sul Pdl si dice fiducioso

Oriana Sipala

Letta scongiura la crisi. Sul Pdl si dice fiducioso

giovedì 22 Agosto 2013

Le parole del premier: “Confido nella responsabilità e lungimiranza di tutti”

ROMA – “Sarebbe paradossale che l’Italia ha tenuto duro nei momenti peggiori della crisi e ora che si vede la luce alla fine del tunnel ci avvitassimo in questioni di politica interna. Sono sicuro che ciascuno farà la sua parte per uscire da queste difficoltà che secondo me sono superabili”. Lo ha affermato il premier, Enrico Letta, nel corso della conferenza stampa a Vienna al termine dell’incontro con il cancelliere austriaco Werner Faymann, e in vista del faccia a faccia con Alfano dopo l’ultimatum lanciato da Berlusconi . “Il nostro Paese ha grandi opportunità. Confido nella responsabilità e lungimiranza di tutti, la mia c’è”. “L’Italia deve cogliere la ripresa”, ha rimarcato il premier. E ha aggiunto che “cogliere la ripresa vuol dire fare scelte impegnative sul lavoro, sugli investimenti e sulla competitività”. La lotta alla disoccupazione, specie quella giovanile sarà perciò “il cuore del semestre italiano” di presidenza dell’Unione Europea.
Il caso Berlusconi e le ripercussioni sul governo Letta monopolizzano il dibattito politico in vista del 9 settembre, giorno in cui la Giunta del Senato dovrà decidere sull’incandidabilità e decadenza di Silvio Berlusconi, vista la sentenza definitiva della Cassazione che lo ha condannato per frode fiscale. Il Pdl fa quadrato intorno al suo leader e va all’attacco della legge Severino, che prevede l’incandidabilità e la decadenza di chi è stato condannato a più di due anni, chiedendo di sottoporla al giudizio della Corte costituzionale.  “Mi fido del fatto che il partito di Berlusconi assumerà le sue decisioni e si assumerà la responsabilità delle sue decisioni”, aggiunge il premier riferendosi a una possibile crisi che incombe sul suo esecutivo.
Ma i fedelissimi del Cavaliere spingono per trovare una soluzione immediata. “Grande determinazione per rilanciare l’azione del Governo, ma altrettanta determinazione nel risolvere il problema democratico su Berlusconi, il tutto prima della riunione della Giunta per le elezioni al Senato”, afferma Renato Brunetta.
E così la maggioranza rischia davvero. Ma qualcuno sembra essere ottimista sulla possibilità di costruire una nuova maggiornanza: “Se davvero il Pdl dovesse decidere di staccare la spina a Letta facendo prevalere gli interessi personali di Berlusconi su quelli del Paese”, in Parlamento sarebbe possibile un’altra maggioranza. Ne è convinta la deputata del Pd Alessandra Moretti, secondo cui le sponde restano due: i grillini e le colombe del Pdl. Tra gli eletti dei Cinquestelle “qualcuno potrebbe cambiare idea, in numero sufficiente per dar vita a una nuova maggioranza”. Al Senato sarebbero “una trentina su circa 50. E non dimentichiamoci di Sel, anche da lì potrebbe arrivare un aiuto. Per non parlare, ovviamente, di Scelta civica”, avrebbe affermato la Moretti.
Non concorda con la Moretti il capogruppo al Senato M5S, Nicola Morra, che su Fb ricorda i “titoli analoghi di qualche mese fa, in cui si sosteneva che era prossima la diaspora di 20 o 22 di noi per costituire un nuovo gruppo stampella all’esecutivo Letta. E poi? Cosa è successo? Niente!”. E rincarando la dose, continua: “Ora ci riprovano. Essendo convinti che il mondo giri intorno a loro, ritengono che noi si debba essere i loro scendiletto. Un giorno col pregiudicato, e il giorno dopo con chi il pregiudicato mai l’avrebbe accettato come senatore anche in assenza della sentenza. Mi fate pensare – conclude – a quel vecchio detto: ‘Franza o Spagna, purché se magna’”.

 

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