Rinnovabili, “Nessuna domanda” ritirato bando da 25 milioni - QdS

Rinnovabili, “Nessuna domanda” ritirato bando da 25 milioni

Rosario Battiato

Rinnovabili, “Nessuna domanda” ritirato bando da 25 milioni

mercoledì 28 Agosto 2013

Alla data del 7 agosto non era pervenuta alcuna richiesta agli uffici regionali. L’assessorato Energia revoca avviso pubblico che prevede agevolazioni finanziarie

PALERMO – La Regione ha annullato il ddg n. 92 del 15 marzo scorso che concede agevolazioni finanziarie per 25 milioni di euro in materia di energie rinnovabili. Sul testo del decreto di revoca, firmato dal dirigente generale del dipartimento dell’Energia, Maurizio Pirillo, si specifica che alla data del 7 agosto non risultava presentata alcuna istanza e che pertanto si è deciso di ritirare l’Avviso pubblico per migliorarne l’attività e l’efficacia, o, in alternativa, per individuare una nuova riallocazione delle risorse verso altre iniziative. La sostanza è che 25 milioni di euro, almeno senza responsabilità dirette da addebitare agli uffici regionali in materia di ritardi o eccessiva burocratizzazione, sono rimasti congelati col rischio che l’Europa possa volerli restituiti entro la fine dell’anno.
L’avviso pubblico per la concessione di agevolazioni finanziarie prevedeva la sottoscrizione di contratti di programma regionali settoriali per lo sviluppo delle attività industriali in attuazione del P.O. FESR Sicilia 2007-2013 “Interventi per la costituzione di filiere produttive di ambito regionale nel campo delle fonti rinnovabili anche attraverso progetti pilota a carattere innovativo (specie nei settori del solare termico a bassa temperatura, solare fotovoltaico, biomassa, mobilità sostenibile, ecoefficienza, biocarburanti e idroelettrico) da attuare in sinergia con l’azione di incentivazione alla trasformazione e commercializzazione sulle colture energetiche no food”.
Nel progetto originario non erano previste scadenze dei termini per la presentazione delle istanze di finanziamento perché il bando avrebbe avuto una fine naturale all’esaurimento delle risorse destinate per una somma complessiva di 25 milioni di euro. Questa possibilità non si è manifestata perché, secondo quanto riferito dalla Regione alla data del 7 agosto, così come comunicato da Banca Nuova S.p.a. in quanto capogruppo mandataria dell’Organismo intermedio incaricato, non risultava presentata alcuna istanza a valere sull’avviso pubblico e lo stesso esito era stato verificato anche dal dipartimento regionale che si occupa del bando. A causa di questo “disinteresse” mostrato nei confronti dell’avviso pubblico il dipartimento ha deciso di “valutare l’opportunità di specifici correttivi allo schema di avviso adottato” così da migliorarne attrattività ed efficacia, ma non si esclude nemmeno la possibilità di “individuare una nuova riallocazione delle risorse verso altre iniziative. In altri termini un’occasione persa per le rinnovabili siciliane e per il settore tutto della green economy.
La Regione intanto non sta a guardare. Nei giorni scorsi ha programmato le conferenze di servizio, a partire dal 30 settembre, per smaltire 188 pratiche per eolico e fotovoltaico ancora inevase, ma già a luglio aveva istituto (d.a. 215/2013) il registro regionale delle fonti rinnovabili e previsto l’obbligo d’ iscrizione per tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili di energia così da avviare il monitoraggio. Il nuovo sistema sarà decisivo per valutare e definire gli obiettivi del burden sharing e coinvolgerà gli impianti già in esercizio, i titolari devono provvedere all’iscrizione entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, e, ovviamente, i nuovi ingressi.

 
Solare, sono quattro le province siciliane più remunerative
 
ROMA – A non investire sulle rinnovabili si commette un duplice in spreco in Sicilia. Primo: la green economy è uno dei settori traino per l’uscita dalla crisi e ritardare, in questa fase, nell’utilizzo dei fondi europei potrebbe costituire un errore imperdonabile e non facilmente recuperabile nel prossimo futuro. Secondo: nell’Isola investire nel fotovoltaico conviene di più. Lo rileva uno studio di Convert Italia, società romana da tre decenni nel settore dell’energia, che ha calcolato su dati Gse il rapporto tra produzione di energia solare e potenza installata nelle regioni e province italiane ricavandone anche una graduatoria. Tra le province più remunerative figurano Brindisi (1477 MW di produzione media per impianto), Trapani (1464) e Lecce (1455). Scorrendo l’elenco delle
dieci province dove gli impianti fotovoltaici producono mediamente più energia troviamo altre siciliane come Ragusa (1455 MW), Siracusa (1432 MW) e Agrigento (1380 MW).
 (rb)

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