Lavoro: in 20.000 si “consolano” con una misura assistenzialistica - QdS

Lavoro: in 20.000 si “consolano” con una misura assistenzialistica

Andrea Carlino

Lavoro: in 20.000 si “consolano” con una misura assistenzialistica

giovedì 29 Agosto 2013

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del 23 agosto il bando per i cantieri di servizio. Il 50% dei posti disponibili destinati ai giovani disoccupati tra i 18 e i 36 anni

PALERMO – E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (n. 39/2013) del 23 agosto scorso, l’atteso regolamento sui cantieri di servizio della durata non superiore ai sei mesi. 50 milioni di euro i fondi (comunitari) disponibili per rilanciare l’occupazione. Nella Gurs viene pubblicato il regolamento che chiarisce i destinatari del provvedimento e i requisiti richiesti alle amministrazioni locali. Sono rivolti, in particolare, a più di 20 mila disoccupati siciliani soprattutto del settore edile e con un reddito non superiore all’assegno sociale di 442 euro mensili per il 2013. 
Come funziona il bando? Entro 30 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, i Comuni siciliani saranno tenuti a presentare progetti alla Regione riguardanti determinati ambiti. Ecco quali: “Il programma di lavoro può concernere qualunque tipologia di interventi – come si legge  sulla Gurs – purché si tratti di interventi riconducibili a compiti istituzionali dell’ente locale. Soltanto a titolo esemplificativo, si precisa che i programmi di lavoro possono avere ad oggetto attività di custodia e pulizia dei parchi, servizi e giardini, attività di manutenzione stradale e decoro urbano, attività di accudimento alle persone anziane e ai diversamente abili, attività di raccolta rifiuti solidi urbani e raccolta differenziata”. Proprio per le attività di custodia o di “mera attesa” è prevista inoltre una corsia preferenziale per i soggetti portatori di handicap, riconosciuti tali ai sensi della cosiddetta legge 104, ai quali questa tipologia di mansioni è espressamente rivolta.
Ogni progetto potrà impiegare da un minimo di 10 ad un massimo di 20 disoccupati la cui attività sarà retribuita in base agli importi considerati come reddito minimo dalla normativa vigente (fra le 700 e le 833 euro mensili). Ogni progetto avrà una durata di tre mesi replicabili ma solo se il progetto impiegherà soggetti diversi nella sua seconda fase di attuazione. Il contributo assegnato sotto forma di reddito minimo, infatti, non sarà replicabile per nessun componente dello stesso nucleo familiare nell’ambito del medesimo anno. Mentre la Regione valuterà i progetti, i Comuni dovranno predisporre gli avvisi per i disoccupati che abbiano già manifestato la loro disponibilità presso gli uffici dell’impiego e assegnare a loro un termine di 30 giorni per presentare istanza per essere ammessi ai cantieri. Ricevute le domande ogni Comune dovrà predisporre una graduatoria in base al reddito, ai componenti del nucleo familiare, ad eventuali situazioni di disagio sociale, emarginazione o disabilità esistenti all’interno della famiglia. In ogni caso non potranno essere ammessi disoccupati con redditi superiori all’assegno sociale. A fare da discriminante nelle graduatorie che verranno stilate, comune per comune, sarà l’eventuale presenza nel nucleo familiare di soggetti sensibili: “A parità di reddito, il reddito minimo di inserimento è destinato prioritariamente alle persone che hanno a carico figli minori in situazione di difficoltà ed esposte al rischio della marginalità sociale o figli e/o altri familiari con handicap in situazione di gravità”.
Altro limite di fondamentale importanza riguarda l’insieme dei beni posseduti dal nucleo familiare di coloro che inoltreranno la domanda di partecipazione ai cantieri di lavoro. Soggetti che, oltre ad essere formalmente in situazione di disoccupazione o inoccupazione al momento della presentazione della domanda, “debbono altresì essere privi di patrimonio sia mobiliare sotto forma di titoli di Stato, azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni di investimento e depositi bancari, che immobiliare, fatta eccezione per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, se posseduta a titolo di proprietà, il cui valore non può eccedere la soglia che il comune provvederà a quantificare”.

 


 
La graduatoria sarà stilata dalla Regione
 
Per ogni progetto il Comune dovrà garantire l’uso di personale in base ad uno schema preciso: 50% soggetti di età compresa tra 18 e 36 anni; 20% ai soggetti d’età comprese tra i 37 ed i 50 anni; 20% ultracinquantenni; 5% portatori di handicap; 5% immigrati residenti da almeno 6 mesi nel territorio del Comune in possesso di carta di soggiorno. La Regione predisporrà, a sua volta, una graduatoria dei progetti a cui assegnare le risorse in base anche alla popolazione Istat di ciascuno comune richiedente. La partecipazione al progetto e l’impiego presso un cantiere non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro e dà diritto ad una indennità di partecipazione, giuridicamente qualificabile come misura di sostegno al reddito. Il comune effettuerà di volta in volta i pagamenti di competenza, trasmettendo i titoli di spesa alla locale agenzia Unicredit ove è stato messo a disposizione il finanziamento. A conclusione dell’attività progettuale il comune provvederà a richiedere la chiusura dell’ordinativo di accreditamento all’Agenzia Unicredit di Palermo attraverso la filiale del gruppo bancario del territorio di pertinenza da trasmettere, per conoscenza, anche all’assessorato. (a.ca)

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