Precari, tavolo tecnico Ministero-Regione - QdS

Precari, tavolo tecnico Ministero-Regione

Raffaella Pessina

Precari, tavolo tecnico Ministero-Regione

venerdì 30 Agosto 2013

Per applicare le norme in Sicilia, tutelando l’autonomia. Incontro a Roma tra il presidente Crocetta e il ministro D’Alia

Arrivano le prime reazioni alla decisione del Governo nazionale di istituire l’Agenzia per la coesione territoriale sui fondi europei. Come si ricorderà nei giorni scorsi il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani in una nota aveva espresso molte perplessità in merito alla istituzione di tale organismo che si andrà a porre tra le istituzioni regionali e nazionali per coordinare i fondi che provengono dalla Ue. Bernadette Grasso, vice capogruppo all’Ars di Grande Sud-Pid in una nota dichiara: “Le istituzioni regionali devono recuperare  il proprio orgoglio e non dovranno permettere  alla neo Agenzia nazionale di scipparci le risorse del Programma ‘Obiettivo Convergenza’ 2007-2013, che l’Europa ha assegnato alla Sicilia, insieme a Calabria, Puglia e Campania”. “Il presidente Crocetta  – prosegue Grasso – la smetta con le leggi cartello e intervenga subito a fare chiarezza, chiedendo garanzie su quanto ha dichiarato il ministro Trigilia in relazione alla gestione diretta dell’Agenzia dei fondi non spesi del Programma comunitario Po-Fesr 2007-2013”.  
 
Intanto il governatore Rosario Crocetta ieri ha incontrato il Ministro della P.A. Gianpiero D’Alia per affrontare la questione precari della Regione. “Penso che invece di mettere benzina sul fuoco – ha detto – , servirebbe contribuire a calmare gli animi. Quello sui precari è un provvedimento complesso, che fornisce strumenti che prima non c’erano, per esempio permette la stabilizzazione a chi era già in regola. Il problema è legato al patto di stabilità dei Comuni, perché in Sicilia ci sono comuni che in passato lo hanno sforato e quindi oggi non posso assumere. Il mio obiettivo – prosegue Crocetta – dopo l’incontro con il ministro è quello di  intraprendere un percorso coi sindacati”. L’assessore regionale alla Funzione Pubblica Patrizia Valenti, spiega: “Stiamo completando il monitoraggio dei lavoratori e dei Comuni. Quindi, proporremo i nostri strumenti. Tra questi, potrebbe esserci un ‘bacino per la mobilità’ in grado di rendere meno rigida la situazione”.
 
Dal ministero è stato reso noto in un comunicato diffuso nel pomeriggio che D’Alia e Crocetta hanno istituito un tavolo tecnico al quale prenderanno parte tecnici del ministero della Funzione Pubblica e della Regione Siciliana, con l’obiettivo di approfondire gli effetti delle norme per la Regione e studiare la possibilità di intervenire, in sede di conversione del decreto, con misure specifiche che vadano nell’ottica di valorizzare l’Autonomia siciliana.
 
Il Governo regionale intende avanzare la proposta di una stabilizzazione progressiva che possa durare anche diversi anni perché l’intenzione è quella di stabilizzare tutti i precari ma non in una volta sola. Di una stabilizzazione negli anni parla anche il capogruppo del Pdl all’Ars, Nino D’Asero, che in una nota invoca “proposte definitive, condivise da tutti”. “Avere le idee chiare per definire un percorso di stabilizzazione che da qui a cinque, massimo 7 anni, possa chiudere definitivamente la vertenza precari in Sicilia, che rischia di diventare il vero allarme non solo siciliano ma per tutta l’Italia”. E  prosegue: “Bisogna favorire la stabilizzazione produttiva di questi soggetti, attivando i comuni che in tempi brevi devono predisporre le relative piante organiche, prevedendo i piani di fuoriuscita per liberare posti e nello stesso tempo predisporre anche dei progetti e servizi utili per la collettività. Tutto ciò deve essere accompagnato da un adeguato piano finanziario a carico del Governo nazionale”. 

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