L’Area marina protetta del Plemmirio tra voglia di crescita e lotta agli abusi - QdS

L’Area marina protetta del Plemmirio tra voglia di crescita e lotta agli abusi

Margherita Montalto

L’Area marina protetta del Plemmirio tra voglia di crescita e lotta agli abusi

martedì 03 Settembre 2013

Serve un potenziamento dei controlli grazie a una maggiore sinergia tra gli Enti coinvolti

SIRACUSA – Da lontano, un faro si staglia superbo a inneggiare la sua presenza, fondamentale guida per i naviganti. È il faro di Capo Murro di Porco, una zona suggestiva appartenente all’Area marina protetta (Amp) del Plemmirio, situata a Sud di Siracusa. Un invidiabile tratto di mare, un territorio ricco di storia e cultura, di straordinaria flora e fauna, un susseguirsi di coste alte, calette, grotte emerse.
 
L’Area marina protetta del Plemmirio è nata dalla volontà popolare e grazie allo sforzo congiunto del Comune e della Provincia di Siracusa, uniti in una strategia di rilancio delle risorse marittime quale elemento determinante di sviluppo locale sostenibile. Si è distinta sin dalla sua istituzione, nel 2005, per le sue numerose attività e iniziative per rilanciare e valorizzare questo splendido tratto costiero aretuseo, fino a quel momento in preda al degrado.
Attraverso un attento monitoraggio dello specchio acqueo di competenza sin dai primi anni, il Consorzio di gestione ha prodotto risultati insperati tra cui un concreto ripopolamento ittico e l’incremento del 95% del turismo subacqueo. L’impegno del Consorzio è rimasto costante nel tempo, pur se l’Ente ha dovuto fare i conti con poderosi tagli ai trasferimenti ministeriali e da parte degli Enti consorziati, alle prese con una grave crisi economica.
“Mantenere o addirittura potenziare – ha affermato il presidente dell’Area marina protetta del Plemmirio, Sebastiano Romano – i servizi nell’ottica del contenimento delle spese è una mission che si aggiunge a quella istituzionale, di salvaguardia dell’ambiente marino, di sensibilizzazione e divulgazione delle tematiche ambientali e il Consorzio di gestione ha organizzato quanto di competenza anche per l’estate 2013, pur in mezzo alle oggettive difficoltà” .
Tante le novità, alcune delle quali a costo zero. L’impegno più grande prodotto dal Consorzio, è stato proprio quello operato sul fronte del contenimento delle spese. Nell’ottica della spending rewiew è riuscito nell’impresa di individuare per tempo, con apposita rendicontazione, le linee d’azione per la sostenibilità finanziaria dal 2012 al 2014, le quali hanno prodotto il contenimento delle spese e l’abbattimento dei costi, pur senza intaccare il livello dei servizi offerti. Tra le azioni messe in campo: la diminuzione del parco automezzi, l’abbattimento dei costi correlati alla telefonia, la razionalizzazione generale delle spese di funzionamento dell’organo consortile e, con decisione del Cda presieduto da Romano, l’azzeramento dei costi della politica con annessa cancellazione integrale delle spese di rappresentanza.
Nell’ambito dei servizi sono stati confermati tutti gli accessi a mare per i disabili, si è provveduto al rifacimento di tutta la cartellonistica dedicata agli sbocchi al mare, alla sistemazione della segnaletica verticale in tutta la zona limitrofa all’Amp. Senza dimenticare il Progetto di riqualificazione e miglioramento dell’accessibilità al mare, in aree già esistenti, in modo da, dove possibile, renderle fruibili a persone con ridotta capacità motoria o sensoriale. L’obiettivo è poter fruire di tali spazi e delle attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
“Abbiamo tra le altre cose – ha aggiunto Romano – consegnato una sedia job per il trasporto di disabili e anziani adatta al mare a un’associazione che opera alla Fanusa, perché da sempre puntiamo alla massima fruibilità del mare”.
Grande riscontro ha avuto anche la realizzazione di un punto panoramico sul Golfo Fanusa, in collaborazione con il neo comitato Terrazze Fanusa Milocca, ed è stato ripristinato anche il campo boe di ormeggio a disposizione dei diportisti.


Costruzioni irregolari e preoccupazione rifiuti

SIRACUSA – Resta sempre caldo il fronte legato ai controlli e al sistema di video sorveglianza di proprietà del Consorzio Plemmirio, cui si aggiungerà a breve un sistema di sicurezza in tutte le Aree marine protette d’Italia, secondo un progetto promosso e finanziato dal ministero dell’Ambiente che vedrà l’implementazione di sette telecamere di cui tre termiche. Un’iniziativa finalizzata a incidere sulle condizioni di sicurezza e di coesione sociale dei cittadini per un totale di 14 Aree marine protette.
L’Amp del Plemmirio inoltre è in corsa anche per diventare Parco della Biosfera, un privilegio riservato a poche Oasi marine nel mondo. “L’Area marina protetta del Plemmirio – ha concluso il presidente Sebastiano Romano – è tra le più importanti del Paese. Siamo riusciti nell’impresa di continuare a perseguire la nostra mission istituzionale e mantenere tutti gli standard dei nostri servizi, pur nelle ristrettezze economiche dovute al notevole ridimensionamento dei fondi. Registriamo incrementi notevolissimi della flora e della fauna ittica, che monitoriamo costantemente grazie all’azione sinergica delle autorità proposte. Ma è necessario non abbassare mai la guardia sul versante dei controlli e combattere con costanza a determinazione il fenomeno del bracconaggio marino”.
Eppure, nonostante gli sforzi, le costruzioni abusive nella zona Sud dell’Area restano lì, come uno sfregio. Non sono di competenza del Consorzio ma quest’ultimo, pur non avendo autorità sull’area “a terra” è riuscito negli anni scorsi a realizzare un’energica opera di bonifica dei territori di competenza, rimuovendo ben ottocento tonnellate di rifiuti utilizzando dei fondi ministeriali.

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