Nuove costruzioni sopra Lido Rossello ennesimo attacco alla Scala dei Turchi - QdS

Nuove costruzioni sopra Lido Rossello ennesimo attacco alla Scala dei Turchi

Calogero Conigliaro

Nuove costruzioni sopra Lido Rossello ennesimo attacco alla Scala dei Turchi

giovedì 12 Settembre 2013

Colata di cemento nei pressi del luogo simbolo per il turismo balneare della provincia agrigentina

REALMONTE (AG) – Ne “Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, noto romanzo ambientato nell’Ottocento, il protagonista Don Fabrizio di Salina afferma che tutto deve cambiare affinché tutto resti com’è. È proprio questo il primo pensiero che viene alla mente dopo la notizia che sono in costruzione, sulla collina che domina il Lido Rossello, una ventina di villette regolarmente autorizzate dal Comune di Realmonte e dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento.
Come se le recenti demolizioni – ordinate dalla Procura della Repubblica – di tre vicine costruzioni avvenute soltanto pochi mesi fa non fossero mai avvenute.
In gioco non c’è soltanto la necessità di preservare la fascia costiera e collinosa dell’area, composta da fragilissime falesie. C’è anche il riconoscimento da parte dell’Unesco della Scala dei Turchi quale Patrimonio dell’Umanità.
L’associazione ambientalista che ha denunciato per prima la nuova ondata di cemento nei pressi della Scala dei Turchi è stata Mareamico, con il suo presidente Claudio Lombardo, il quale pur sottolineando la regolarità dell’iter burocratico ha espresso il proprio giudizio negativo per un’opera “dall’oggettiva bruttezza a pochi metri dalle fragili falesie”.
Il sindaco di Realmonte, Pietro Puccio, è subito stato chiaro sottolineando il fatto che questa lottizzazione, come la concessione edilizia, è stata data dalla precedente amministrazione nel 2008. “Prima – ha spiegato – in questa zona vi era un vincolo dell’assessorato regionale all’Ambiente e al Territorio riguardante tutto il terreno a Sud della Sp 68. Poi questo vincolo è stato tolto e quindi quella zona, essendo nel Piano regolatore generale zona C, è stata lottizzata da chi ci ha preceduti”.
“Per questo motivo – ha aggiunto – adesso è in costruzione, da parte di una ditta di Siracusa, questo complesso di residenze”.
Nocciolo della questione è dunque il Prg, che autorizza costruzioni lungo le colline circostanti la Scala dei Turchi. Il problema, inoltre, è che le uniche costruzioni autorizzate dallo strumento urbanistico – vecchio di decenni – sono quelle residenziali isolate, mentre non è contemplata la costruzione di aree turistiche, indispensabili per il rilancio economico tanto sbandierato.
“Stiamo valutando – ha ripreso il sindaco di Realmonte – di creare aree idonee allo sviluppo di insediamenti turistici nel redigendo Prg, ma attualmente lo strumento è bloccato presso l’assessorato regionale competente”.
Dunque le nuove colate di cemento rischiano non soltanto di essere dannose, ma anche inutili perché ininfluenti, sul lungo periodo, per l’economia locale. L’unico insediamento turistico in corso di realizzazione si sta realizzando nella zona dello Scavuzzo, ma a debita distanza dalle falesie a rischio.
La vicenda diventa persino paradossale se si ricorda che il Comune di Realmonte ha recentemente bocciato la possibilità di realizzare l’impianto per la trasformazione della kainite, presentato dall’Italkali, proprio per favorire la nascita di un’economia del turismo lungo tutta la zona costiera. Soltanto in contrada Pergole sono previsti progetti culturali e turistici, ma le associazioni ambientaliste sono anche su questo versante sul piede di guerra.
A intervenire sull’argomento è stato il Distretto turistico Valle dei Templi, che tramite il suo amministratore, Gaetano Pendolino, non ha nascosto la propria amarezza. “La nuova lottizzazione sopra Lido Rossello – ha affermato – è un fatto negativo, ma sui controlli che riguardano la legalità del processo di autorizzazione saranno altri a occuparsene. Noi ci occupiamo invece dell’aspetto dal punto di vista dell’opportunità o meno di cementificare un’area di grande interesse turistico, basti pensare che la vicina Scala dei Turchi è ormai seconda come numero di visite soltanto alla Valle dei Templi. Accontentare qualche centinaio di persone che andranno a risiedere lì e penalizzare l’intero contesto non ci convince affatto. Inoltre, ci chiediamo se vi siano aree e strumenti urbanistici atti a poter offrire possibilità di creare nuove strutture ricettive”.
“Vorremmo capire – ha aggiunto – se mancano gli investitori, oppure gli strumenti primari rispetto alla possibilità di creare occupazione nel campo del turismo. Ovviamente resta incredibile la vicenda di come si possa costruire delle villette a poche decine di metri dalle traballanti falesie”.
Stranezze per cui l’ex presidente regionale di Legambiente, Giuseppe Arnone, ha già presentato un esposto alla Procura della Repubblica su presunte irregolarità.

Grave impatto ambientale con benefici inesistenti

REALMONTE (AG) – Legambiente Sicilia sta valutando gli atti autorizzativi del complesso di lottizzazione in corso sopra Lido Rossello. “Dal punto di vista formale – ha spiegato Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente – si dice sia tutto a posto. Da parte nostra stiamo comunque controllando che gli atti siano legittimi. Sul piano sostanziale, invece, abbiamo appurato come la gran parte delle villette guardi verso la città, mentre fanno eccezione tre costruzioni che danno sul mare e su cui l’attenzione della Soprintendenza sarebbe dovuta essere maggiore. Magari chiedendo la costruzione di un solo piano e ottenendo in questo modo un impatto ambientale minore”.
L’associazione ambientalista ha poi duramente criticato la scarsa attenzione avuta in questi anni nel far rispettare i vincoli paesaggistici, così come il proliferare di costruzioni lungo la fascia costiera, subito dopo il limite legislativo dei 150 metri dalla battigia.
“Quello cui stiamo assistendo in comuni come Agrigento, Realmonte, e Siculiana – ha concluso Fontana – è il proliferare di seconde case che non realizzano nessuna ricchezza per la collettività. Dovrebbe esserci, al contrario, una tolleranza soltanto per strutture ricettive che portino realmente lavoro e ricchezza nel territorio”.
Legambiente ha dunque le idee chiare sul fatto che i Piani regolatori dei Comuni debbano essere adeguatamente modificati affinché permettano di porre fine a un’inutile cementificazione incapace di creare quello sviluppo economico indispensabile per il territorio.

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