In Sicilia le automobili più inquinanti - QdS

In Sicilia le automobili più inquinanti

Rosario Battiato

In Sicilia le automobili più inquinanti

sabato 21 Settembre 2013

Mezzi verdi (metano, gpl o elettrico) raddoppiati negli ultimi anni, ma rimangono ancora inferiori alla media nazionale. Ecologico soltanto il 3% del parco totale dei veicoli. Catania seconda città per gli Euro 0

PALERMO – Il parco automobili di Sicilia è tra i più inquinanti d’Italia. Non è novità, ma gli ultimi dati dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp (Associazione italiano riscostruttori pneumatici) servono per confermare quanto già documentato dall’Istat e dall’Aci. In Sicilia, a fronte di un parco auto di oltre 3 milioni di vetture, appena il 3,41% si può considerare ecologico, cioè a metano, gpl o elettrico.
In Sicilia il trasporto pubblico locale resta soltanto un’alternativa poco praticata. Non c’è mobilità sostenibile perché i piani del traffico, nella stragrande maggioranza dei Comuni isolani, sono ancora utopie lontane e nelle città non esistono sistemi di mobilità alternativa come i parcheggi scambiatori oppure la metropolitana o semplicemente un sistema di trasporto urbano funzionale e moderno.
 
E quello che c’è risulta ancora poco appetibile per l’utenza e non troppo funzionale per gli spostamenti. Non stupisce pertanto che in Sicilia, dati aggiornati al 31 gennaio del 2013, si trovino a circolare 3,1 milioni di automobili per 5 milioni di cittadini. Un dato che amplifica la preoccupazione per i nostri polmoni, visto appena il 3% di questo flusso costante di automobili è ecologico. Il dato è inferiore di almeno quattro punti percentuali rispetto alla media nazionale. In Italia sono infatti 37 milioni le automobili e di queste 2,6 milioni, pari al 7,10%, sono ecologiche. Andando nel dettaglio provinciale nessuna realtà isolana riesce ad avvicinarsi alla media nazionale. La prima della Isola è Catania che riesce a superare di poco il 4 per cento, seguono nell’ordine Palermo (3,95%), Trapani (3,19%), Ragusa (3,14%), Caltanissetta (2,94%), Messina (2,89%), Siracusa (2,70%), Agrigento (2,47%) ed Enna (2,36%) che chiude la graduatoria.
“La presenza ancora limitata di auto ecologiche nel parco circolante della Sicilia, ovviamente, – si legge in una nota di Airp – ha un impatto negativo soprattutto sui livelli di inquinamento”. Il dato è in crescita, ma è poca roba rispetto a quanto si dovrebbe fare. Negli ultimi tre anni la percentuale è quasi raddoppiata – era il 2,39% nel 2009 – ma il numero è ancora troppo esiguo rispetto alle medie nazionali. Pertanto il rinnovo del parco veicoli dell’Isola resta ancora una priorità, ma non è un’operazione agevole. “Difficile è però la sua attuazione in tempi brevi, – si legge nel documento dell’Osservatorio – per questo è auspicabile che vengano incentivati tutti quei possibili comportamenti virtuosi che gli automobilisti possono mettere in atto per migliorare l’ambiente”.
Una motivazione di questo fenomeno risulta abbastanza evidente: in Sicilia, stando agli ultimi dati sulle immatricolazioni, l’usato continua a detenere una fetta importante del mercato e di conseguenza dalle nostri parti non giungono sempre le autovetture più recenti ed ecologiche. Ad esempio Catania è la terza città d’Italia (indice oltre 70) per tasso di motorizzazione e, a fronte di questo dato, il centro etneo è secondo soltanto a Napoli per vetture euro 0 in circolazione, pari al 28,8% sul totale, mentre a Milano sono un terzo in meno rispetto il totale.

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