Terremoto nel Governo. Il Pd è pronto a uscire - QdS

Terremoto nel Governo. Il Pd è pronto a uscire

Antonio Leo e Raffaella Pessina

Terremoto nel Governo. Il Pd è pronto a uscire

martedì 24 Settembre 2013

Linea dura dalla Direzione regionale: si valuta l’appoggio esterno all’esecutivo. Giuseppe Lupo: “Chi sta nel Megafono fuori dal partito”

PALERMO – Qualcuno salvi il soldato Rosario Crocetta. Perché ieri alla Direzione del Pd – non si sa ancora se per davvero o solo per alzare la posta nel gioco del rimpasto – il segretario regionale, Giuseppe Lupo, ha proposto l’uscita dei democratici dall’esecutivo regionale, invitando addirittura gli assessori che rappresentano il partito a dimettersi. Un terremoto destinato a scuotere i sonni del governatore, a cui comunque i democrats non intendono far mancare il loro appoggio. Infatti, il Pd non andrebbe proprio all’opposizione, ma di fatto opterebbe per il sostegno esterno, valutando di volta in volta se approvare o meno i provvedimenti del Governo.
In ogni caso Lupo sulla questione “Megafono” è lapidario: chi sta in quel Movimento “è fuori dal Pd”. Un boccone molto amaro per Crocetta, che proprio l’altro ieri ha chiuso la Convention organizzata a Catania. Lui, comunque, alla “congiura” democratica non ha preso parte.
“Voglio stare accanto ai ragazzi della mia scorta”, ha spiegato in riferimento all’incidente che sabato sera ha coinvolto l’auto della sua scorta. Per quanto riguarda, invece, il vertice con la maggioranza di governo, l’incontro slitta a domani alle 16, “con possibilità di ulteriori rinvii – ha aggiunto Crocetta –  perchè intendo seguire l’evoluzione clinica dei ragazzi”.
E ora crescono le quotazioni dell’assenza del Pd dal summit fissato dall’ex sindaco di Gela. Il clima, dunque, si fa sempre più teso e il rimpasto, a questo punto, appare improcrastinabile.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario regionale dell’Udc, Giovanni Pistorio, l’altro partito che appoggia la giunta Crocetta. Pistorio ha detto “che non sono in alcun modo applicabili meccanismi di rappresentanza diversi tra soggetti politici come il Pd e l’Udc che, all’interno della coalizione che sostiene il presidente, sono originari e paritari. Soluzioni diverse sarebbero un prendere atto e accettare supinamente che le esigenze del dibattito congressuale del Partito Democratico, a Roma come a Palermo, prevalgono sulla stabilità e l’efficienza degli esecutivi”.
Il segretario Udc replica così alle dichiarazioni del capogruppo del Pd all’Ars Baldo Gucciardi che ha giudicato “ingiustificata” la richiesta dell’Udc di cambiare assessori in caso di rimpasto.
“Per quanto ci riguarda – ha ricordato Pistorio – abbiamo posto da tempo, e per primi, l’esigenza di una maggiore corresponsabilità politica tra le forze di maggioranza, il presidente e la sua giunta. Crediamo che spetti a Crocetta fare sintesi tra le forze politiche originarie della coalizione e quelle derivate successivamente dall’apprezzamento della sua azione di governo”.
“L’Udc – ha concluso il segretario- sente forte la responsabilità politica di migliorare e rendere più incisiva l’azione governo per realizzare quelle riforme indispensabili per rendere competitiva la Sicilia”.
Intanto questo pomeriggio riprende l’attività parlamentare con l’Aula fissata per le 16. All’ordine del giorno gli stessi argomenti della scorsa settimana.
Come si ricorderà il vicepresidente dell’Ars Venturino ha, infatti, rinviato la seduta di giovedì scorso, poiché mancavano i rappresentanti della giunta e della commissione Affari istituzionali dell’Ars. Si discuterà del ddl sulle modifiche allo Statuto per il ripudio alla mafia a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini (n. 223/A), del ddl sulla costituzione dell’Irsap (istituto regionale sviluppo attività produttive), nonché di una serie di mozioni presentate dai vari gruppi parlamentari.

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