Albo unico della Formazione. Sono già tanti gli errori segnalati - QdS

Albo unico della Formazione. Sono già tanti gli errori segnalati

Michele Giuliano

Albo unico della Formazione. Sono già tanti gli errori segnalati

giovedì 26 Settembre 2013

L’assessorato subissato da valanghe di richieste di rettifica dei dati di enti e del personale. Almeno 5 gli enti esclusi, decine i lavoratori non inseriti per errata trascrizione

PALERMO – Enti regolarmente accreditati non inseriti, lavoratori esclusi o con dati errati. L’albo degli operatori della formazione professionale in Sicilia “debutta” (ancora non è operativo, ma lo sarà entro il prossimo mese di ottobre, ndr) in modo non proprio convincente. Era prevedibile che questo potesse succedere.
 
Tutto è stato fatto in pochissime settimane, gli uffici dell’assessorato hanno ricevuto le istanze e caricate sul computer a velocità supersonica. Il risultato è quello di decine e decine di pasticci. A cominciare dal fatto che sarebbero almeno 5 gli enti della formazione non inseriti ma che risultano essere regolarmente accreditati. Di conseguenza non sono stati caricati i dati dei dipendenti di questi enti.
 
Ci sarebbero poi errori più o meno gravi: da qualche dato numerico di poca rilevanza per arrivare a quelli invece sostanziali, con dipendenti di enti che risulterebbero essere stati assunti dopo la data limite imposta dalla Regione (31 dicembre del 2008) e che quindi sarebbero fuori dai giochi, cioè disoccupati.
 
Già all’assessorato sono arrivate valanghe di contestazioni. Ad alcuni enti sarebbero stati smarriti i faldoni di documentazione nel trasloco effettuato in queste settimane dall’assessorato che ha cambiato sede logistica. Dall’assessorato però garantiscono che i tempi ci sono tutti per porre rimedio: “Prima di tutto sono state accolte ed esaminate – sostengono dall’ufficio di Gabinetto dell’assessore – le istanze in cui si parlava di errori, con le verifiche del caso. Quindi per la definitiva approvazione dell’albo, con relativa pubblicazione in Gazzetta ufficiale, si dovrà attendere all’incirca un mese”. Quindi, bene che vada l’iter, bisognerà attendere la fine del mese di ottobre per l’entrata in vigore effettiva dello strumento.
L’albo comprende circa 7.300 lavoratori del sistema della formazione professionale (tra sportelli multifunzionali, interventi formativi ed obbligo formativo, quelli assunti entro il 31 dicembre del 2008), anche se non tutti a tempo pieno (36 ore). Sull’albo opererà l’effetto della legge regionale di garanzia, per cui tutti i lavoratori avranno assicurata la continuità occupazionale e retributiva. Già in questo modo si è snellita abbastanza la filiera di dipendenti degli enti di formazione. E poi si spera di fare un’ulteriore scrematura attraverso la manovra del prepensionamento per cui la Regione ha stanziato 45 milioni di euro.
L’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, ha sostenuto nel corso di un incontro avuto con i sindacati che non ci saranno problemi per il futuro alla luce anche delle risorse finanziarie disponibili. Il governo regionale conta di sfruttare la legge Fornero che prevede, in accordo con l’Inps, l’avvio di prepensionamenti in caso di stato di crisi aziendale. Conti alla mano, si parla di almeno mille addetti del bacino assunto prima del 2008 che potranno lasciare il settore, facendo risparmiare tra i 20 e i 30 milioni di euro. Rimane poi il problema dei quasi 5 mila contratti fatti dopo il 2008: si tratta di part-time, collaborazioni a progetto e contratti a tempo determinato.
 


L’approfondimento. Linee guida sempre più stringenti per il settore
 
Per l’anno che si appresta ad iniziare (con certezza ancora non si sa quando) ci saranno regole più stringenti che regoleranno la formazione siciliana. Tutto contenuto nelle linee guida del governo regionale per mettere ordine ad un settore che davvero è stato per decenni preda di scandali e non solo. Anzitutto è entrato in vigore lo stop alla compravendita degli enti e il passaggio di interi pacchetti di Formazione pagati dalla Regione tra una sigla e un’altra. Vi è poi l’obbligo per gli stessi enti di avere almeno il 51 per cento del fatturato derivante da attività di formazione e di verificare il “tasso di successo progettuale”, cioè quante persone trovano poi un lavoro. E, ancora, come già detto l’albo unico e un elenco speciale per quelli entrati nel settore dopo il 2008. C’è poi un vincolo per le spese di gestione e non a caso si argineranno anche i costi inerenti gli affitti. Si tratta di un tema calco perché si teme che, grazie all’utilizzo dei fondi della Regione, diversi patron degli enti abbiano fatto affari d’oro affittando agli stessi enti beni di proprietà di familiari o persone a loro vicine.

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