Revisione Isee e caccia ai finti poveri - QdS

Revisione Isee e caccia ai finti poveri

Liliana Rosano

Revisione Isee e caccia ai finti poveri

venerdì 27 Settembre 2013

La protesta dei disabili: assurdo includere nel computo del reddito indennità di accompagnamento e pensione di invalidità. I dati fiscali più rilevanti saranno soggetti a controllo e non più ad autocertificazione

Non è ancora stato approvato e non si sa quando entrerà in vigore ma il nuove Isee, l’indicatore di situazione economica equivalente, ha già scatenato una serie di polemiche e malcontenti. Ribattezzato “redditometro” contiene una serie di novità e cambiamenti. L’obiettivo è quello di verificare la veridicità dei dati , di scovare insomma i finti poveri, visto che l’indicatore valuta le condizioni economiche per accedere alle prestazioni sociali.
Uno dei capisaldi su cui si fonda la proposta è l’adozione di una definizione ampia di reddito in cui vengono incluse, oltre al reddito Irpef, tutte le entrate tassate con regimi sostitutivi o a titolo d’imposta e tutti i redditi esenti.
Nel nuovo Isee sono previsti importanti abbattimenti del reddito, quali una quota dei redditi da lavoro dipendente, per tenere conto dei costi di produzione del reddito stesso, e delle pensioni, per tenere conto di situazioni di povertà soprattutto legate ai percettori di assegni sociali e trattamenti di integrazione al minimo.
Altro punto riguarda i costi dell’abitare che vengono considerati in modo simmetrico per i nuclei proprietari della casa in cui abitano e per coloro che devono pagare un affitto, attraverso una riduzione della componente reddituale; si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere. Il valore della prima casa viene abbattuto a due terzi.
Per quanto riguarda la maggiore valorizzazione del patrimonio, essa viene aggiunta riducendo la franchigia sulla componente mobiliare, che però viene articolata in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare. Il valore del patrimonio è quello valutato ai fini Imu ed infine si considera il patrimonio all’estero.
La scala di equivalenza viene modificata con un importante riconoscimento di alcune maggiorazioni; in particolare, per tenere in considerazione i figli successivi al secondo, la scala viene maggiorata di un ammontare crescente al crescere del numero dei figli, da tre in poi.
Per quanto riguarda la disabilità, al centro delle polemiche del nuovo Isee, la proposta è di non considerare in maniera indistinta il mondo della disabilità ma di classificarlo in tre distinte classi: disabilità media,grave e non autosufficienza. Nell’Isee riformato si riconosce un abbattimento diretto del reddito della famiglia dove è presente il disabile, articolato in funzione del grado di disabilità, che risulta vantaggioso, per i disabili più poveri e per quelli più gravi.
Altro importante punto è che il nuovo indicatore prevede il rafforzamento del sistema dei controlli sulla veridicità dei dati rilevanti ai fini ISEE, al momento tutti auto dichiarati, e anche per questo a volte non corrispondenti alla situazione reale. Infatti , nell’Isee riformato soltanto una parte dei dati sarà autocertificata dal dichiarante. I dati fiscali più importanti e i dati relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno ottenuti direttamente dalle banche dati e dalle amministrazioni.
L’Isee fa riferimento al reddito della ultima dichiarazione. Con la riforma si introduce la possibilità, a fronte di cadute significative del reddito, di calcolare un Isee corrente, riferito a un tempo più ravvicinato, e quindi più rispondente alla realtà economica del dichiarante. Questo può aiutare maggiormente in situazioni di crisi economica dove la situazione economica delle persone può cambiare a seguito della perdita del lavoro. A perderci saranno però alcuni contribuenti, in particolare quelli con una casa di proprietà, senza mutuo da pagare e senza figli a carico.
 
Con i nuovi criteri per il calcolo dell’Isee voluti dal governo, il valore del patrimonio immobiliare delle famiglie verrà infatti calcolato con le rendite catastali rivalutate del 60% rispetto al 2012, già previste per l’Imu. I proprietari di case, dunque, saranno penalizzati. Sempre secondo le sitime dei Caf-Acli, un pensionato con un reddito irpef di appena 6.500 euro, un capitale risparmiato di 15mila euro e una casa di proprietà con una rendita catastale di 480 euro all’anno, vedrà lievitare il proprio Isee da 7.300 a 16.400 euro. Il che, comporta il superamento della soglia di 15mila euro di reddito, al di sotto della quale sono previste molte agevolazioni sociali.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017