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Messina – Atm verso il contratto di servizio 8 milioni di euro in più per bus e tram

Francesco Torre

Messina – Atm verso il contratto di servizio 8 milioni di euro in più per bus e tram

sabato 28 Settembre 2013

La Giunta Accorinti sta predisponendo il documento che dovrà essere varato dal Consiglio. I contributi comunali saranno legati al chilometraggio, con minimi garantit

Messina – Mentre prova a chiudere faticosamente la pratica Ato, l’amministrazione comunale apre finalmente anche il capitolo Atm, presentando quel contratto di servizio che, assente dal 1999, dovrebbe permettere di risolvere una volta per tutte le emergenze stipendi e programmare su nuove e sicure basi il futuro aziendale.
 
Un futuro su cui fino a qualche mese fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo, e non solo per il fallimento materiale del servizio erogato (solo una ventina di autobus al giorno, adesso però già passati a circa 35) ma soprattutto per la volontà della precedente amministrazione comunale e anche di quella commissariale – su spinta peraltro della Regione siciliana – di trasformare la vecchia azienda municipalizzata in società per azioni con l’introduzione (seppure in percentuali minoritarie) di capitale privato. La Spa, però, per la Giunta Accorinti non sembra rappresentare una priorità, anche se l’atto era stato valutato propedeutico all’ottenimento di tutti i crediti vantati nei confronti della Regione, e su questo punto non vi è ancora adesso obiettivamente alcuna chiarezza.
Tornando al contratto di servizio, però, messo a punto dall’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola e dal commissario Atm Domenico Manna, consentirà all’azienda di ottenere contributi annui dal Comune pari a 20.901.280,07 euro, quasi 8 milioni in più cioè rispetto al conferimento attuale. Una cifra che da sola coprirà i costi del personale, ma che – se si vorrà garantire un servizio degno di una città civile – dovrà essere costantemente integrata con trasferimenti regionali, ricavi dalla vendita di biglietti, abbonamenti, gratta e sosta e spazi pubblicitari. Non solo. La bozza del contratto di servizio prevede anche alcune novità importanti sotto il profilo dei rapporti Comune-Atm.
 
Innanzitutto l’affidamento totale dei servizi riguardanti i parcheggi di Cavallotti e Zaera Sud, quest’ultimo però ancora chiuso nonostante la conclusione dei lavori sia ormai avvenuta due anni fa. In secondo luogo, tutti i servizi accessori che verranno richiesti all’Atm anche dall’ente comunale (scuolabus, cimiteri, partite di calcio etc.) dovranno essere pagati a parte e in maniera equa. Infine, cosa più importante, si introdurrà nel contratto anche il principio del contributo variabile in base al kilometraggio.
 
Più strada faranno bus e tram, più soldi verranno erogati dal Comune, che comunque stabilisce anche dei minimi al di sotto dei quali l’Atm potrebbe incappare in multe salatissime: 2,5 mln di Km per il gommato e 300 mila Km per il tram.
Nelle prossime settimane il contratto verrà definito nei dettagli ed esitato dalla Giunta per approdare in Consiglio. Se approvato, rappresenterebbe oggettivamente un grande traguardo per la nuova amministrazione.
 

 
I problemi. Crisi stipendi e passeggeri insoddisfatti

Messina – I problemi attuali dell’Atm non consentono di abbassare il livello di guardia sia sul fronte dell’emergenza stipendi sia su quello del servizio all’utenza. Nel primo caso, se è vero che la Giunta Accorinti dal momento del suo insediamento ha garantito il pagamento di uno stipendio al mese (seppur arretrato), i lavoratori sono rimasti sorpresi qualche giorno fa ricevendo la quattordicesima decurtata, e hanno deciso di manifestare. D’altra parte attendono ancora lo stipendio di luglio. Altrettanto caldo il fronte dei passeggeri. I Consigli di quartiere premono per l’incremento delle corse e qualche giorno fa abitanti di Bordonaro hanno inscenato una veemente protesta per il ripristino del “loro” 33. Il presente, insomma, non è certo roseo, ma intanto si valuta positivamente l’aumento del numero dei bus in città, passato dai 20 di qualche mese fa (con minimi storici di 15) agli attuali 35 (con punte di 40). Sempre comunque troppo pochi per una città di 240 mila abitanti.

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