Sportelli multifunzionali, accordo-farsa? Dopo la proroga partono i licenziamenti - QdS

Sportelli multifunzionali, accordo-farsa? Dopo la proroga partono i licenziamenti

Michele Giuliano

Sportelli multifunzionali, accordo-farsa? Dopo la proroga partono i licenziamenti

martedì 08 Ottobre 2013

Decisione a sorpresa di alcuni enti di formazione che hanno posto in Cassa integrazione i lavoratori. Dura presa di posizione dei sindacati: “Violato l’articolo n. 28 della legge 300/70”

PALERMO – La telenovela degli sportelli multifunzionali della Regione Siciliana non finisce mai. Neanche adesso che l’accordo sembrava essere stato raggiunto, con tanto di sottoscrizione del protocollo con il governo regionale della maggior parte dei sindacati. Ed invece ora arriva il colpo di scena: alcuni enti che gestiscono questi sportelli hanno sospeso il rapporto di lavoro con i loro dipendenti, letteralmente licenziati in tronco, con avvio della richiesta della cassa integrazione in deroga.
Una presa di posizione che scaturisce da una riunione tra i rappresentanti del Governo regionale e le parti sociali. In pratica il ricorso alla cassa integrazione in deroga è stato fatto per i dipendenti degli enti formativi che non hanno maturato economie di gestione per la seconda e terza annualità degli Avvisi 1 e 2 del 2010.
 
Quindi niente fondi, motivo per cui è arrivata questa “automatica” decisione dell’ente formativo. Non ci stanno però i sindacati che contestano questo modus operandi: “Bisogna fare chiarezza – sottolinea la Uil Scuola Sicilia – in merito alla recentissima decisione, unilaterale, assunta da alcuni Enti di formazione di sospendere il rapporto di lavoro personale operante dei servizi formativi nell’ambito di una trattativa aziendale, avviata e rinviata, e quindi non conclusa, per consentire alle organizzazioni sindacali di definire con il governo regionale la negoziazione di un accordo che riguarda 1.800 lavoratori. La vertenza è stata chiusa positivamente con un accordo contrattuale e di sistema che assicura continuità al servizio pubblico ed il lavoro per sei mesi.
E’ straordinario apprendere che contestualmente alla risoluzione di una vertenza complicata si debbano riscontrare decisioni di enti, aderenti ad associazioni che hanno firmato l’accordo, che non ne tengano assolutamente conto”.
Si fa quindi ancora più caldo il terreno di “scontro” che oramai va avanti da lungo tempo tra Regione, enti di formazione e sindacati, oltre che palesemente ingarbugliato. Sono all’ordine del giorno scoop clamorosi, seguiti da sonore smentite più o meno convincenti. L’Uil Scuola invita gli enti, che hanno inviato lettere di sospensione del rapporto di lavoro a far data dallo scorso 1 ottobre, a prendere contatto con l’associazione di riferimento firmataria dell’accordo del 26 settembre scorso e a ritirare i provvedimenti: “Tale condotta per il sindacato – viola apertamente l’articolo 28 della legge 300/70”.
 

 
L’approfondimento. Accordo raggiunto ma non piace a tutti
 
L’accordo è stato definito sulla base del passaggio dei lavoratori degli Sportelli multifunzionali al Ciapi di Priolo per 6 mesi. A confermarlo l’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, che non ha nascosto la propria soddisfazione per aver chiuso una vertenza che lei stessa ha definito “difficile e complicata” raccogliendo la condivisione di tutte le componenti sedute al tavolo, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali. Presente alla sottoscrizione anche Luciana Rallo, direttore del Ciapi di Priolo. I lavoratori prenderanno servizio attraverso una selezione presso il Ciapi e successiva assunzione con contratto a tempo determinato, previa aspettativa dal proprio ente di appartenenza. Entro la scadenza degli otto mesi l’assessorato regionale al Lavoro redigerà un apposito Avviso pubblico destinato alla Agenzie per il lavoro che dovrebbe trovare la copertura sia a valere sulle risorse della programmazione comunitaria 2014/2020 sulla risorsa “Youth Guarantee”.

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