Prestiti, in Sicilia rimborsi più lunghi che nel resto del Paese - QdS

Prestiti, in Sicilia rimborsi più lunghi che nel resto del Paese

Christian Citton

Prestiti, in Sicilia rimborsi più lunghi che nel resto del Paese

martedì 15 Ottobre 2013

I consumatori siciliani richiedono prestiti con piani di ammortamento in media più lunghi che nelle altre regioni

Nel semestre marzo-settembre 2013, secondo l’analisi dell’Osservatorio SuperMoney, il tempo secondo cui i consumatori italiani ritengono di essere in grado di restituire i prestiti personali è passato da una media nazionale di 72,87 mesi ad una di 70,49 mesi. Da segnalare che l’importo richiesto ha fatto registrare un trend in discesa da marzo ad agosto per poi risalire nel mese di settembre attestandosi ad un valore medio di 17.324,25 euro.
 
Per elaborare questi dati SuperMoney ha analizzato le richieste di comparazione tra prestiti bancari on line effettuate sul suo portale ed ha disaggregato i dati a livello regionale. Purtroppo la Sicilia fa segnare un tempo medio richiesto per il rimborso dei finanziamenti che si attesta a 74,35 mesi, inferiore solo a quello della Sardegna, pari a 76 mesi. La Lombardia è la regione con la media più bassa, solo 68,61 mesi.
 
Per quel che riguarda gli importi medi richiesti si va da un minimo di 16.122 euro della Liguria ad un massimo di 20.283,76 del Molise, con la Sicilia che attestandosi a quota 18.263,21 euro è tra quelle dove i consumatori domandano prestiti più consistenti.
 
Certamente la riduzione dei tempi ritenuti idonei per la restituzione dei finanziamenti è un segnale di maggior fiducia da parte degli italiani, mentre la crescita registrata solo nel mese di settembre degli importi richiesti dipende da altri elementi.
Come sottolinea l’a.d. di SuperMoney, Andrea Manfredi: “Sicuramente le spese per il rientro a scuola e gli incentivi fiscali concessi fino a dicembre per la riqualificazione energetica hanno influito nella scelta dell’importo finanziato. Da un lato è un bene: le famiglie forse si sentono più sicure rispetto a qualche mese fa e accettano l’idea di poter sostenere un debito anche ingente. Meglio tuttavia non lasciarsi prendere la mano”. 

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