Le banche hanno formato un cartello per innalzare i tassi di prestiti e mutui? MDC chiede all'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato di indagare
In Italia non ci vuole tanto, per un
mutuo o per un prestito, a trovare un prodotto a tasso usuraio. La Corte ha sancito con una sentenza della Cassazione che il tasso finito su mutui o prestiti va calcolato aggiungendo al tasso di interesse applicato come da contratto anche le eventuali penali e tutte le spese accessorie.
Se il tasso finito supera i livelli ad usura, non solo al mutuatario spetta la restituzione degli interessi, ma ha anche il diritto di chiedere l’annullamento del contratto di finanziamento ipotecario. È questa la posizione assunta, a favore dei clienti bancari, da numerose Associazioni di Consumatori tra cui MDC che ha fornito consigli su come rilevare se sul
mutuo prima casa la banca abbia applicato o meno tassi ad usura.
In più, il Movimento Difesa del Cittadino si rivolgerà all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato nel chiedere che venga posto un argine ai tassi elevati sui mutui. Questo al fine di evitare che a carico dei correntisti, con il superamento dei limiti ad usura sui tassi, scatti in tutto e per tutto una frode.
La segnalazione all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato è tra l’altro finalizzata a rilevare se le banche in qualche modo si siano messe d’accordo formando un cartello per innalzare i tassi finiti sui mutui con conseguente danno a carico dei clienti. Un danno che nei casi più eclatanti sfocia proprio nell’applicazione di tassi ad usura sui prodotti creditizi.