Pdl diviso su sfiducia al presidente Crocetta - QdS

Pdl diviso su sfiducia al presidente Crocetta

Raffaella Pessina

Pdl diviso su sfiducia al presidente Crocetta

sabato 19 Ottobre 2013

Ardizzone ha chiesto al presidente Parlamento Ue, Schulz, sede Frontex in Sicilia. D’Asero: “La posizione di Falcone è assolutamente personale”

PALERMO – Diventa una telenovela la mozione di sfiducia al Presidente Crocetta. L’ultima puntata aveva visto la possibilità che la mozione non potesse essere valida perché mancante di una firma, poiché le stesse dovevano essere almeno 18 e Carmelo Currenti aveva deciso di non aderire, come invece si leggeva sulla mozione. “Ci spiace che l’onorevole Currenti – ha detto Nello Musumeci uno dei firmatari – si sia dissociato dal firmare la mozione di sfiducia a Crocetta, ma credo sia una questione di metodo più che di merito, visto che nei giorni scorsi ha subito un grave lutto familiare, non ha potuto prendere parte alle riunioni del gruppo, e forse per eccessiva delicatezza non era stato nemmeno avvertito”. E Musumeci aggiunge: “So per certo che siamo già 19”, ha spiegato mantenendo il riserbo sui nomi degli altri parlamentari che si sono aggiunti nelle ultime ore, “e se dovessi parlare delle adesioni morali e delle telefonate che ho ricevuto saremmo almeno 52. Questa iniziativa servirà a fare chiarezza nella geografia politica regionale, sapremo nelle prossime ore chi è davvero nella maggioranza e chi nell’opposizione, chi è disposto ad andare a casa e chi vuole solo alzare il prezzo della contrattazione”.
La vicenda ha creato tensioni anche nel Pdl per le dichiarazioni di Marco Falcone che aveva detto che “Di fronte alla paventata ipotesi di non poter presentare la mozione di sfiducia per la mancanza del raggiungimento del quorum, non posso assumermi la responsabilità politica di precludere un percorso alternativo a un governo fallimentare. Nel caso in cui mancasse la diciottesima firma per raggiungere il quorum sarà la mia”. Subito era intervenuto il capogruppo Nino D’Asero dichiarando che quella di Falcone è “una posizione personale che, se pur dovrà essere oggetto di un confronto, dimostra l’esistenza di democrazia all’interno del nostro gruppo parlamentare” e che “Qualunque altra posizione simile a quella del collega Falcone possa maturare nelle prossime ore è da ritenersi, allo stesso modo, assolutamente personale”.
 
E Nino Germanà in un comunicato attacca Falcone: “Dopo una riunione di gruppo dalla quale è uscita una linea concordata all’unanimità. Dopo una conferenza stampa chiusa da Falcone che invitava i presentatori della mozione di sfiducia a Crocetta ad aspettare fin oltre l’approvazione delle leggi finanziarie per non mettere la Sicilia in ginocchio. E con il suo stesso rilanciare a fin dopo le elezioni europee” –  si legge nella nota di Germanà – “Falcone, come chiunque altro, non può uscirsene con posizioni personali, su un tema così delicato e di carattere politico, e per altro così improvvise da farci chiedere fortemente cui prodest. Aspetto una nuova riunione di gruppo che il presidente D’Asero convochera’ magari con i coordinatori regionali sicuramente in tempi brevi per avere un chiarimento politico e non personale. Nè voglio mettere in dubbio, sia chiaro, il ragionamento sulla democrazia interna del gruppo – conclude Germanà – solo che rimango convinto che una posizione diversa è auspicabile si possa tenere per esempio in un dibattito o in una votazione d’Aula su un disegno di legge: non sulla linea politica decisa e concordata all’unanimità”.
Intanto i Democratici riformisti della Sicilia (Drs) terranno oggi il congresso regionale a Campofelice di Roccella (Palermo), dove si ritroveranno tutti i deputati regionali del partito. IL congresso dal titolo “Verso la terza Repubblica. Dai Drs una proposta per il buon governo della Sicilia” sarà l’occasione per tracciare la linea politica che vedrà partecipe il gruppo dei Drs a Palazzo dei Normanni in funzione delle proposte programmatiche ed attuative che scaturiranno dal dibattito.
 
Una delegazione di parlamentari regionali guidata dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha chiesto al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz la creazione in Sicilia di una sede distaccata di Frontex, l’Agenzia per il coordinamento e la cooperazione tra Stati membri nella gestione delle frontiere esterne. L’agenzia, con sede a Varsavia coordina il pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri dei Paesi dell’Ue. Tra i compiti di Frontex anche l’implementazione di accordi con i Paesi confinanti con l’Unione europea per la riammissione dei migranti extracomunitari respinti lungo le frontiere.
 
 “Dopo gli ultimi tragici avvenimenti di Lampedusa – aggiunge Musumeci – non si può più fare a meno di avere una sede dell’agenzia in Sicilia. Abbiamo riscontrato una grande attenzione e sensibilità del presidente Schulz al tema dell’immigrazione. Sono fiducioso che già dal prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre possa arrivare un primo segnale in tal senso”.

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