Nuova commissione Affari istituzionali all’Ars - QdS

Nuova commissione Affari istituzionali all’Ars

Raffaella Pessina

Nuova commissione Affari istituzionali all’Ars

venerdì 25 Ottobre 2013

Cracolici (Pd) è stato eletto presidente: “Ddl importanti da esaminare”. Di Giacinto (Megafono) critico: “Troppe 3 Commissioni al Pd”

PALERMO – Si è insediata ieri mattina la Commissione Affari istituzionali all’Ars, scioltasi in precedenza per le dimissioni della maggioranza dei suoi componenti. Presidente della commissione è stato eletto Antonello Cracolici del Pd. “Il mio obiettivo – ha detto subito dopo la sua elezione è far ripartire la macchina legislativa all’Ars. “Bisogna garantire il confronto democratico, ma è necessario superare le incomprensioni che hanno portato alla paralisi e al collasso della commissione”. “Ci sono alcuni disegni di legge importanti pronti per essere esaminati in commissione – ha aggiunto – penso ai testi su ‘semplificazione’, ‘città metropolitane’ e ‘modifiche della legge elettorale’: è da qui che bisogna ripartire”.
Eletti anche i due vice presidenti della commissione: Vincenzo Figuccia (Pds-Mpa) col ruolo di vicario e Alice Anselmo (Udc). Segretario è Salvatore Siragusa (M5S). Vincenzo Figuccia ha detto che “il voto in  Prima Commissione fornisce due interessanti spunti di riflessione. Il primo è che avendo finalmente una Commissione “ri-costituita” non ci saranno più scusanti per nessuno e per l’Assemblea nel suo complesso, per avviare in tempi brevi una serie di importanti provvedimenti che riguardano tanti aspetti della vita sociale, politica ed economica della Sicilia: a partire dalla riforma degli Enti locali e gli indispensabili interventi sulle loro partecipate,per proseguire con gli interventi per i giovani, per l’occupazione e anche per affrontare in modo organico e solidale l’emergenza immigrazione. L’altro elemento importante è la evidente forte presenza di parlamentari alla prima legislatura nell’Ufficio di Presidenza della Commissione, che certamente, oltre gli schieramenti e le appartenenze di partito, darà un grande impulso all’attività della Commissione, che speriamo agisca da stimolo per l’intera Assemblea. Questo voto è stata un’occasione perché l’opposizione esprimesse una candidatura unitaria, ma ovviamente espleterò il mio ruolo in termini istituzionali, come espressione di tutti i commissari.”
Congratulazioni da parte di uno dei componenti, Nino D’Asero, capogruppo del Pdl all’Ars. “Voglio esprimere la mia soddisfazione per la celerità con la quale è stato sciolto il nodo della commissione Affari istituzionali – ha detto D’Asero – Perché, non ci sono dubbi che per risolvere i problemi della Sicilia che aspettano una risposta fattiva dalla politica, occorre fin da subito risolvere quelli della politica”. Soddisfatto anche il capogruppo del Pd all’Ars Baldo Gucciardi: “Sono certo – ha detto – che saprà essere guida autorevole, rigoroso custode dell’imparzialità delle istituzioni parlamentari”.
Favorevole alla elezione di Cracolici anche il  segretario regionale del Centro democratico e deputato Pippo Gianni, che ha sottolineato l’esigenza di approvare in prima commissione una riforma elettorale per garantire la rappresentatività reale degli eletti così come una legge che ponga un limite al ricorso dei tecnici esterni.
Meno soddisfatto Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Megafono all’Ars, che ha sottolineato come “dal punto di vista politico quella della presidenza delle commissioni legislative sia una vicenda mal gestita”. “Il nome di Antonello Cracolici mi sta benissimo – ha aggiunto – ma non è possibile che il Pd abbia la presidenza di ben tre commissioni legislative, mentre altri gruppi della maggioranza non ne hanno nemmeno una. Occorre che le cose, nella nostra compagine siano gestite con maggiore equilibrio”. Per la cronaca le altre due commissioni con presidenza Pd sono le Attività produttive e la Sanità.
Conferenza stampa intanto ieri del gruppo “Il Megafono” che ha presentato un disegno di legge che cambia le norme per il recupero dei centri storici in Sicilia. Il testo si propone di ridare vita ai centri storici dei Comuni, ad oggi in stato di abbandono o degrado per via delle forti speculazioni nelle periferie, aiutando a recuperare gli edifici e mettere in sicurezza quelli degradati. Il ddl, intitolato “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici”, è stato illustrato alla stampa ieri mattina a Palazzo dei Normanni da Nino Oddo e Nello Dipasquale, che ne è autore.
 
“Vogliamo – ha detto Dipasquale – recuperare i centri storici ed evitare così che si continui speculare sui terreni esterni ai centri abitati. In questo modo potremmo dare un sostegno al settore edile, che in Sicilia attraversa una crisi profonda per via della speculazione che ha interessato le periferie urbane e desertificato diversi centri storici”. Il ddl non prevede contributi, non avrà bisogno dunque di copertura finanziaria, ma introduce una serie di semplificazioni amministrative e burocratiche e tempi certi per il rilascio delle autorizzazioni. Si prevedono inoltre facilitazioni per la concessione di demolizione e ricostruzione di edifici, ad eccezione di quelli di pregio. Previsti inoltre 30 giorni al massimo per un parere delle soprintendenze.

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