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Palermo – Via al Piano urbano del traffico. Tre fasi per renderlo esecutivo

Gaspare Ingargiola

Palermo – Via al Piano urbano del traffico. Tre fasi per renderlo esecutivo

venerdì 01 Novembre 2013

Il Dlgs 285/92 introduceva l’obbligo di adottare lo strumento urbanistico, ma la città rimedia soltanto ora. Tra le novità il ritorno della Ztl, la revisione delle strisce blu, i piani per la mobilità

PALERMO – Zone a traffico limitato, strisce blu, isole pedonali, piste ciclabili: negli anni queste materie a Palermo hanno sempre scatenato polemiche politiche, proteste di questa o quella categoria, valanghe di ricorsi al giudice di pace o al Tar da parte di automobilisti e motociclisti. Ora tutto questo dovrebbe diventare solo un brutto ricordo perchè il capoluogo siciliano si è finalmente dotato di un suo Piano urbano del traffico.
È la prima volta che accade da quando questo strumento urbanistico, previsto dall’articolo 36 del Codice della strada e obbligatorio per i Comuni sopra i 30 mila abitanti, è stato introdotto dal decreto legislativo 285 del 30 aprile 1992: più di 21 anni fa. Il 29 ottobre 2013, dunque, può essere considerata per certi versi una data storica per questa consiliatura, anche se una parte del merito va attribuita a quella precedente perchè la prima bozza del provvedimento risale al 2010, epoca Cammarata, e la giunta Orlando, per accorciare i tempi evitando di far ripartire da capo tutto l’iter burocratico, ha deciso di presentare in aula lo stesso schema di base modificandolo a colpi di emendamenti e ordini del giorno, anche grazie all’effettivo contributo delle opposizioni.
Le novità contenute nel Put non vedranno ora immediata applicazione ma saranno rese esecutive in tre fasi successive: la prima riguarda il Piano generale del traffico urbano (Pgtu), un livello di progettazione generale in cui l’amministrazione traccia la propria idea di mobilità e di intermodalità gomma-ferro. Questa fase è già stata superata perchè il Pgtu è stato approvato contestualmente al Put. Il secondo livello di progettazione è quello dei Piani particolareggiati (Pptu) che la giunta Orlando è chiamata a presentare nell’arco dei prossimi sei mesi per disciplinare i singoli settori individuati nel Put. Terza e ultima fase sarà quella dei Piani esecutivi del traffico urbano (Petu), che metteranno effettivamente in atto i diversi provvedimenti.
Un ordine del giorno della commissione Urbanistica ha impegnato inoltre l’esecutivo a presentare in aula il Pum, il Piano urbano della mobilità, che non ha una validità appena biennale come il Put, ma è un piano a più ampio raggio di durata decennale che considera al suo interno anche le grandi infrastrutture e i relativi investimenti, come il tram, l’anello ferroviario e il passante ferroviario. Il Put non ha comportato l’inserimento di capitoli di spesa nell’ultimo bilancio di previsione perchè spetta ai Piani particolareggiati il compito di quantificare gli investimenti, per poi poterli inserire nelle prossime manovre finanziarie. Le principali novità riguardano il ritorno delle Ztl, la revisione delle strisce blu, i piani per la mobilità dolce e il trasporto merci: tutte cose che, va ribadito, entreranno definitivamente in vigore non subito ma nei prossimi sei mesi. Il Pptu sulle Ztl introdurrà una prima zona ad accesso limitato nel centro storico, mentre in una seconda fase le limitazioni arriveranno fino all’asse Notarbartolo-Duca della Verdura. È prevista una tariffazione ma sarà la giunta a stabilirne l’ammontare.
Il Pptu sulla sosta ridurrà il numero delle strisce blu eliminando quelle illegittime perchè realizzate in porzioni di carreggiata vietate dal Codice della Strada. Ci sarà inoltre un’opera di riequilibrio a favore delle strisce bianche per la sosta gratuita. Il Pptu sulla mobilità dolce dovrebbe aumentare, almeno sulla carta, l’estensione delle piste ciclabili da 8,5 km a 40 km. Si partirà dal ripristino di quella in via Libertà. Verranno inaugurate inoltre diverse nuove isole pedonali con tanto di videosorveglianza. Tre sono già sicure: piazza San Domenico, piazza Bologni e l’intera via Principe di Belmonte fino al mare, creando così un corridoio per i crocieristi. Le altre sono allo studio degli uffici Traffico e Centro storico, comprese quelle affascinanti ma complesse di corso Vittorio Emanuele e via Maqueda.

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