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Catania – Palazzo di cemento “dimenticato” simbolo dell’emergenza abitativa

Melania Tanteri

Catania – Palazzo di cemento “dimenticato” simbolo dell’emergenza abitativa

martedì 05 Novembre 2013

Un tavolo di concertazione aperto tra l’assessore Trojano e i sindacati di inquilini Sunia, Sicet e Uniat. Servono 13 mln € per ristrutturarlo: si prospetta la disponibilità della Cdp

CATANIA – Una vera e propria emergenza, esplosa in tutta la sua drammaticità in questo prolungato periodo di crisi economica. Quella della mancanza di casa anche a Catania rappresenta una grossa problematica da affrontare, non solo per quanto riguarda la realizzazione di nuovi alloggi popolari, ma anche sotto il profilo degli investimenti.
Da qui la richiesta dei sindacati di categoria, Sunia, Sicet e Uniat, di apertura di un tavolo con l’amministrazione comunale sul tema delle politiche abitative, raccolto dall’assessore al Welfare Fiorentino Trojano, che ha stabilito avviare un confronto con le forze sindacali proprio per affrontare il disagio abitativo, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni e che rappresenta uno dei problemi sociali più acuti.
Un’occasione durante la quale le organizzazioni sindacali hanno evidenziato le gravi emergenze del territorio, chiedendo intanto risposte su temi importanti e urgenti, come l’aggiornamento delle graduatorie, il completamento dei 144 alloggi di Librino, lo studio e l’applicazione di misure per contenere il fenomeno degli sfratti. In particolare, il Sicet – il sindacato degli inquilini di area Cisl – ha puntato l’attenzione sui progetti fermi al palo e relativi alla riqualificazione del Palazzo di Cemento, sgomberato nel 2011 dall’amministrazione Stancanelli, con l’intento di riqualificarlo per farne in parte alloggi e, in parte, uffici comunali.
“Che fine hanno fatto i 13 milioni di euro stanziati per recuperare il cosiddetto “palazzo di cemento”? – si chiede Carlo D’Alessandro, segretario del Sicet. Chiederemo all’attuale amministrazione – ha aggiunto – dove sono andati a finire i fondi destinati a ristrutturare il palazzo di Librino, così da ottenere altri spazi per le famiglie che sono in emergenza abitativa. Ma segnali e stanziamenti per la casa che oggi non arrivano – ha proseguito – sono anche quelli che si attendono dall’amministrazione regionale”.
Sull’Iacp, il Sicet ha ribadito la denuncia sulla situazione stagnante dell’ente, incapace di dare riscontri in merito all’annoso problema casa. “Risposte che però potrebbero essere date nell’immediato – ha evidenziato ancora il segretario – ad esempio, dal socialhousing”.
Domande alle quali il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha tentato di dare una risposta partecipando alla Conferenza unificata Stato Regioni e Stato Città e Autonomie locali presieduta dal ministro degli Affari regionali Graziano Delrio e convocata, proprio su richiesta di Bianco, per discutere dell’emergenza casa e degli sfratti.
Un incontro nel corso del quale il primo cittadino ha sottolineato come i fondi con i quali si dovrebbe affrontare l’emergenza abitativa siano assolutamente inadeguati e ha chiesto che il tavolo di concertazione sull’argomento diventi permanente. Bianco ha poi proposto alcune soluzioni per affrontare l’emergenza casa che hanno suscitato l’interesse dei ministri, come un fondo di garanzia dello Stato grazie al quale mettere al riparo da eventuali morosità o da atti di vandalismo i proprietari di alloggi che decidono di affittarli a un prezzo concordato.
A margine della riunione il sindaco di Catania ha parlato anche del quartiere di Librino con i rappresentanti della Cassa depositi e prestiti, che potrebbe essere disposta a finanziare la riqualificazione del Palazzo di Cemento.

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