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Messina – Sul Piano regolatore generale oscure le intenzioni politiche

Francesco Torre

Messina – Sul Piano regolatore generale oscure le intenzioni politiche

venerdì 15 Novembre 2013

Sul complesso argomento, l’assessore Cola è sfuggente. Buoni risultati su sanatoria e uffici. Urbanistica: nessuna posizione. Tranne l’idea di un “gruppo per la redazione”

Messina – Era maggio 2012 quando il documento con le Direttive generali per la redazione del Nuovo Piano regolatore veniva approvato dal Consiglio comunale praticamente all’unanimità, con il solo voto contrario del consigliere Pd Gaetano Gennaro. Da allora, secondo l’iter previsto dalla normativa di riferimento, il Comune avrebbe avuto sei mesi di tempo per nominare un tecnico per la redazione di una prima bozza da sottoporre agli uffici competenti.
 
E nonostante le dimissioni dell’ex primo cittadino Buzzanca e l’invio da parte della Regione del commissario straordinario Luigi Croce, i tempi si sarebbero anche potuti rispettare, se solo ci fosse stata la volontà. E invece le linee guida del nuovo Prg sono rimaste in un cassetto, offerte in pacco dono alla nuova amministrazione. Ma quali sono le idee della Giunta Accorinti e dell’assessore all’Urbanistica Sergio De Cola sul disegno della città del futuro? Nessuno lo sa. Dopo quattro mesi dalle elezioni, l’argomento continua ad essere un tabù.
In realtà, nella relazione sui risultati dei primi 100 giorni di governo della Giunta, l’assessore De Cola ha inserito nel proprio carniere anche la seguente dicitura: “costituzione gruppo di progettazione avvio redazione Prg”. Sappiamo, poi, che incontri preliminari si sono svolti a Palazzo Zanca con rappresentanti istituzionali e ordini professionali. Quindi qualcosa si muove. Quanto ai cittadini, però, a loro delle intenzioni politiche di Accorinti & co. sul nuovo Piano regolatore generale non è dato sapere nulla. E questo è alquanto strano se si pensa che la Giunta, eletta a furor di popolo proprio con il proposito di rendere trasparente Palazzo Zanca, stia preferendo di fatto prendere le proprie decisioni all’interno di “stanze dei bottoni” piuttosto che all’interno di un processo democratico “dal basso”, per usare un’espressione cara agli attuali amministratori.
Avevamo chiesto lumi sull’argomento all’assessore De Cola qualche settimana fa, quando scrivemmo un aggiornamento (ammesso che possa essere definito tale un articolo in cui si denuncia lo stallo di procedure tecnico-amministrative) relativo al progetto dell’archistar Bohigas per la riqualificazione della porzione di litoranea che va da Mortelle e Tono. Non ci cavammo un ragno dal buco. De Cola non ci fece capire nè se era favorevole all’intervento in questione, nè se la Giunta avrebbe adottato le linee guida predisposte dal suo predecessore, Giuseppe Corvaja. E la sfinge ha continuato a mantenere il silenzio anche qualche giorno fa, ad un workshop organizzato dall’Ordine degli Architetti. Nell’occasione, De Cola era stato invitato ad ascoltare e commentare le idee che tanti giovani avevano sviluppato per il futuro della città, ma dopo i complimenti di rito, il suo silenzio sugli obiettivi della Giunta a riguardo della redazione del nuovo Prg è stato assordante.
Se il Prg è argomento complesso che non può essere liquidato con una battuta nè banalizzato con i soliti slogan accorintiani, pure ci sono altre questioni relative allo sviluppo del territorio su cui le intenzioni della nuova Giunta non sono chiare. In primis, il destino del quartiere Tirone. Su questo fronte, infatti, finora si sono registrati due passaggi chiave tra loro incompatibili: la promessa dell’azzeramento della progettazione esistente e la pubblicazione dell’avviso per la nomina di un nuovo presidente e di un nuovo componente del cda della Tirone Spa. La schizofrenia del gesto ha stupito anche gli stessi consiglieri d’area, e anche su questo aspetto si attendono chiarimenti.
Peccato perché sotto il profilo della gestione dell’ente, qualche risultato la Giunta e lo stesso De Cola lo stanno invece raggiungendo. Qualche esempio? L’iter per la definizione delle pratiche di sanatoria edilizia, che sembra serio e puntuale. La pressione esercitata a Crocetta sul risanamento, che garantirà a Messina ingenti finanziamenti. Il trasferimento degli uffici dell’Urbanistica nei locali dell’ex Dante Alighieri, che porterà ad un risparmio netto di oltre 300 mila euro l’anno.

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