Ars rinvia esame ddl su società partecipate - QdS

Ars rinvia esame ddl su società partecipate

Raffaella Pessina

Ars rinvia esame ddl su società partecipate

giovedì 21 Novembre 2013

All’interno del gruppo Mpa riflessi dalle novità in seno ai moderati. In ballo anche la proroga dei contratti dei dipendenti Sas

PALERMO – Ieri pomeriggio altra seduta d’Aula per l’esame del ddl stralcio 579/607 sulle società partecipate e la proroga dei contratti dei dipendenti della Sas (società servizi ausiliari sicilia). In Aula l’assessore all’economia Luca Bianchi è voluto intervenire in risposta alla richiesta di Carmelo Formica e Giuseppe Laccoto di rinviare alla prossima settimana la trattazione del ddl stesso. Bianchi si è dichiarato d’accordo, ma ha ribadito l’urgenza di approvare il provvedimento che peraltro non destina nuove spese, ma che “si tratta di risorse già previste nella precedente finanziaria e accantonate nei fondi globali degli anni successivi”. Bianchi ha aggiunto che è necessario dare certezza alla Sas di poter mantenere gli impiegati, prorogando i contratti in essere. Con l’occasione l’assessore ha informato l’Aula sull’incontro avuto con il Ministero dell’economia sul patto di stabilità. Incontro definito positivo con il raggiungimento di un accordo che “garantirà – ha detto Bianchi – al governo nazionale la sicurezza che la Regione Sicilia conseguirà il target di spesa stabilito e allo stesso tempo garantirà anche la capacità di copertura delle spese previste per il 2012”.
Il Governo comincerà a partire dai prossimi giorni a sbloccare progressivamente i pagamenti a cominciare dai trasferimenti in favore degli enti locali per un importo pari a circa 30/40 milioni di euro per risolvere l’emergenza precari.
Intanto il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone potrebbe aprire una finestra legislativa nella sessione di bilancio per poter esaminare i due disegni di legge sulle province e sulle aree metropolitane, sempre che la commissione Affari istituzionali riesca ad esitarli in tempo, dopo la presentazione degli emendamenti da parte del Governo regionale. A margine della seduta di martedì scorso inoltre il presidente dell’Ars ha esortato il governo a presentare il bilancio regionale che per legge dovrebbe superare il voto dell’Aula entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.
Sul fronte dei lavori d’Aula martedì  l’Ars aveva approvato con 30 voti favorevoli, 3 voti contrari, 26 astenuti, il primo ddl stralcio in 8 articoli (credito di imposta, trasporto gratuito degli alunni della scuola dell’obbligo e delle scuole medie superiori,  personale a tempo determinato presso il dipartimento del lavoro, contributo di un milione e mezzo di euro all’Aras e un  altro di 200 mila euro per la profilassi dalla blue tongue, oltre a interventi in favore della forestazione). La norma prevede per le province l’entrata di una parte dell’imposta sulle assicurazioni r.c. auto. Unica bocciatura è stata quella dell’articolo 2 sui lavoratori antincendio della provincia di Palermo e del diritto per essi di effettuare le stesse giornate lavorative nelle more dell’approvazione delle graduatorie. Approvata invece con apposito ddl la proroga fino al 31 dicembre di quest’anno dei contratti per 44 Co.co.pro dell’assessorato Territorio e Ambiente per 644 mila euro. Sul fronte politico partiti alla finestra in attesa che qualcuno faccia il primo passo.
 
Dopo le dichiarazioni del capogruppo del Pdl D’Asero con le quali non ha chiarito la posizione del Pdl all’Ars, al termine della riunione di gruppo tenutasi prima dell’apertura della seduta d’Aula di martedì scorso, dopo la scissione avvenuta a livello nazionale, è stata la volta del gruppo dell’Mpa.
 
I vari gruppi parlamentari infatti si sono riuniti perché al loro interno si potrebbero profilare transiti e cambi di casacca proprio in vista di questi nuovi scenari politici. Giovanni Greco e Giovanni Lo Sciuto al termine della riunione di gruppo Mpa,  hanno dichiarato che per ora manterranno la loro identità politica.  “Ma guardiamo con interesse l’area dei moderati", hanno affermato i due parlamentari.

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