Riscossione Spa: spunta un buco di 60 milioni - QdS

Riscossione Spa: spunta un buco di 60 milioni

redazione

Riscossione Spa: spunta un buco di 60 milioni

giovedì 21 Novembre 2013

Nel caos la società controllata al 99% dalla Regione che gestisce la raccolta dei tributi. In sofferenza dal 2008, registra perdite per 20 milioni all’anno

PALERMO – Debiti pari a 60 milioni di euro accumulati fino al 2012 con alcuni fornitori a fronte di 220 milioni di crediti “bloccati” e perdite annue per circa 20 milioni di euro rischiano di far saltare Riscossione Sicilia Spa, la società controllata dalla Regione siciliana (99,885%) e in quota minore da Equitalia (0,115%), che si occupa di gestire la raccolta dei tributi e delle altre entrate nell’isola. Riscossione Sicilia Spa avrebbe un problema strutturale finanziario calcolato in circa 10 milioni di euro, con una differenza tra incassi derivanti dall’aggio sul riscosso e costi di gestione pari a circa 16 milioni. Una situazione che ha prodotto sofferenze a cominciare dal 2009, cioè da quando è venuta meno la clausola di salvaguardia che aveva garantito un budget di circa 40 milioni. Da allora la società avrebbe eroso il plafond, scrivendo in bilancio perdite per 20 milioni all’anno, con un debito ora a quota 60 milioni. La quota più consistente del debito è nei riguardi di grossi fornitori nazionali, tra i creditori ci sono pure alcuni avvocati e la proprietà dell’immobile dove ha sede la società.
A far scattare l’allarme dei conti è stata l’audizione, ieri in commissione Bilancio dell’Ars, dei dirigenti di Riscossione Sicilia, che hanno tracciato un quadro finanziario della società abbastanza complicato. Il governo Crocetta sta correndo ai ripari: l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, sta aprendo una interlocuzione con lo Stato per arrivare ad una soluzione tampone entro qualche giorno, in attesa che il governo Letta completi la normativa di settore che riguarda appunto le società di riscossione per quanto riguarda la remunerazione delle attività, al momento basate sull’aggio calcolato sul riscosso. Il rischio che il governo e la commissione Bilancio vogliono scongiurare è che qualche creditore possa adire le vie legali, facendo precipitare la situazione.
 
“Abbiamo un progetto e alcune idee, dobbiamo però prima discutere con lo Stato sul percorso individuato”, affermano dall’assessorato all’Economia della Regione siciliana. Nella relazione ai commissari del Bilancio, Lucia Di Salvo, presidente del Cda della società, ed Ermanno Sorce, direttore generale di Riscossione Sicilia, hanno fatto il punto sulle difficoltà in cui si trova a operare la società, che fino a qualche tempo fa aveva in organico circa mille dipendenti e che al primo gennaio del prossimo anno ne avrà 715.
Dall’assessorato all’Economia assicurano che al momento Riscossione Sicilia Spa continua ad assicurare il servizio seppure con grandi difficoltà. La commissione Bilancio, presieduta da Nino Dina (Udc), tornerà a occuparsi della questione la prossima settimana con una nuova audizione. 

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