Ars, grilletti impantanati nell’ozio - QdS

Ars, grilletti impantanati nell’ozio

Carlo Alberto Tregua

Ars, grilletti impantanati nell’ozio

giovedì 21 Novembre 2013

14 consiglieri possono fare molto

Giancarlo Cancelleri, capogruppo dei grilletti all’Ars, è un neofita di quell’Assemblea, ma ha fatto presto, insieme ai suoi 13 colleghi, ad acquisirne i privilegi e soprattutto a restare impantanato.
Uno dei difetti maggiori dei consiglieri regionali, detti deputati, è quello del cerchiobottismo: un colpo di qua e uno di là. Nessuno prende posizioni nitide, in modo che i cittadini possano capire se essi operino verso l’interesse privato o nell’interesse generale.
Facciamo alcuni esempi: come abbiamo pubblicato tante volte, è in vigore l’iniqua Lr 44/65 che parifica i consiglieri regionali ai senatori e, peggio, parifica i circa 240 dirigenti e dipendenti dell’Ars a quelli del Senato. Orbene, i grilletti hanno dichiarato di ridursi il ricco compenso, ma non hanno fatto mettere all’ordine del giorno un ddl di un solo articolo: la Lr 44/65 è abrogata. Con ciò mettendo con le spalle al muro tutti i gruppi dell’Ars: di qua o di là.
Non averlo fatto significa che loro continuano a percepire i ricchi emolumenti anche se, dicono, ne restituiscono una parte. A chi?

Altro esempio: sulla questione  precari, privilegiati perché raccomandati, Cancelleri ha dichiarato che occorre “agevolare le assunzioni di precari” e contestualmente “non deve essere lasciato indietro neanche chi un lavoro non l’ha mai avuto”. Ora, è del tutto evidente che le due cose non si possono fare. Com’è altrettanto evidente che i disoccupati siciliani, in quanto non raccomandati, non sono stati messi sullo stesso piano dei precari chiamati ad uno ad uno in base alle raccomandazioni, senza svolgere alcuna selezione.
Il pantano dell’Ars, nel quale i grilletti sono fino al collo, impedisce la modernizzazione della Regione e della sua tremenda burocrazia, la quale difende strenuamente i propri privilegi intervenendo pesantemente sulla formazione delle leggi e impedendo che le vengano tolti i numerosissimi privilegi, fra cui i premi per dirigenti e dipendenti, pagati a vuoto perchè non rapportati ai risultati conseguiti.
I grilletti hanno preso diverse iniziative legislative, ma non mettono mai di fronte alle proprie responsabilità presidente e Giunta regionale, nè quei consiglieri che l’appoggiano, come hanno fatto in occasione della fiducia, seppure in numero appena sufficiente (46 su 90).

 
Avevamo molta speranza in questo gruppo di giovani cittadini, approdato all’Assemblea, e ancora oggi la manteniamo. Ma questo non ci può esimere dal sottolineare come essi non abbiano preso le iniziative necessarie per ribaltare lo stato di coma della Sicilia.
Ovviamente diamo per scontato che questo primo anno sia servito per la formazione e la conoscenza dei meccanismi grippati dell’Ars. Ora è venuto il momento di dimostrare che la vivacità e la freschezza di persone che non sono mai state in politica, debbano cominciare a produrre disegni di legge che vadano verso il Risorgimento della Sicilia.
Quanto scriviamo non vuole essere un rimprovero verso i grilletti (li chiamiamo così perché li consideriamo grilletti di una pistola puntata alle tempie dei deputati che vogliono che tutto resti com’è), ma un incitamento a puntare decisamente la loro azione verso riforme e ancora riforme. Non ci aspettiamo che 14 consiglieri risolvano il problema, ma che facciano chiarezza.

Servono alcuni disegni di legge in materia di energia e di economia verde che possiamo sintetizzare in: impianti Rsu per la produzione di gas ed elettricità, impianti industriali per la produzione di biodiesel, linea del legno per piantare alberi in un ciclo ventennale e con quelli tagliati produrre cellulosa, tavolame e biomasse.
Poi occorre un disegno di legge che supporti (e non aiuti) l’agricoltura innovativa in quei settori a forte traino, come i prodotti biologici ed il vino di qualità. E con esso un ddl che punti allo sviluppo della zootecnia e ai relativi prodotti lattiero-caseari.
Un altro ddl dovrebbe essere fatto per il turismo, basato anche sulla fruizione dei beni culturali, paesaggistici, marini, montani. Non è possibile pensare che le 15 isole meravigliose che contornano la Sicilia, che l’Etna, Taormina, Siracusa, Agrigento, Cefalù ed altri luoghi non siano visitati cospicuamente da turisti nel semestre a cavallo dell’inverno, quando la nostra temperatura è meravigliosa.
Forniremo altri suggerimenti la prossima volta. Intanto attendiamo Cancelleri al forum al QdS, con iniziative concrete.

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