Risparmio energetico nei Comuni fondi fuori dal Patto di stabilità - QdS

Risparmio energetico nei Comuni fondi fuori dal Patto di stabilità

Margherita Montalto

Risparmio energetico nei Comuni fondi fuori dal Patto di stabilità

martedì 03 Dicembre 2013

Il Patto dei sindaci siciliani finanziato dall’Ue con 30 mln. Lanzafame: modello esportabile in altre Regioni. La raccomandazione della Commissione Energia: “Coinvolgere i privati”

CATANIA- Un finanziamento europeo per interventi relativi al risparmio energetico, pari a 30 milioni di euro, sono stati stanziati dalla Regione siciliana in favore dei 390 comuni isolani che hanno aderito al Patto dei sindaci. La Sicilia così si dimostra più progredita e più consapevole tanto che si esige una costante formazione nel settore energetico-ambientale.
Rosario Lanzafame docente dell’Ateneo di Catania in Sistemi per l’energia e l’Ambiente e responsabile scientifico del Corso Apea Catania per Ege, durante un meeting svoltosi in questi giorni nell’aula magna del Rettorato sul tema “La nuova realtà energetica che nasce in Sicilia: un modello esportabile in altre Regioni” ha spiegato che “grazie a questi fondi utilizzabili fuori dal Patto di stabilità, dobbiamo avviare quel processo di risparmio energetico che vede ancora oggi la Sicilia indietro rispetto al resto d’Europa nella redazione e sviluppo dei Piani di azione di energia sostenibile”.
Pedro Ballesteros Torres, direttore generale dell’Energia per la Commissione europea, ha però riscontrato la buona volontà della Sicilia nel poter sviluppare la cultura del risparmio energetico, non senza però il coinvolgimento dei privati e soprattutto delle pubbliche amministrazioni.
In occasione di questi progetti sono stati assegnati degli attestati a venti giovani esperti siciliani in seguito alla qualifica-registrazione da parte dell’organismo di certificazione Know How Certification (KHC) nell’ambito del corso per “Esperto in Gestione per l’Energia” sulla base della norma Uni CEI 11339 realizzato da Apea Catania. Ciò testimonia che il settore in questione, oltre a migliorare le risposte energetiche consente ai giovani laureati di aprirsi a importanti prospettive di lavoro ma come ha dichiarato il prorettore Alessandra Gentile “dobbiamo migliorare l’offerta formativa ed inquadrare al meglio il concetto di flessibilità”.
Concorde Giovanni Signorello, direttore del centro universitario Cutgana, il quale ha auspicato “un maggiore impegno di tutti i settori politico-economici per il contenimento delle emissioni entro il 2020 tramite la redazione dei Paes e lo sviluppo delle azioni seguenti”. “Attività che il Cutgana è disposto ad avviare prestando la propria collaborazione a tutti gli enti istituzionali”, ha aggiunto Signorello.
La Provincia di Catania ha sostenuto l’idea e il cui rappresentante Salvatore Raciti, ha sottolineato che esiste una collaborazione anche con il Comune di Catania considerata l’importanza della cultura dell’efficienza nel settore energetico sia nel pubblico, sia nel privato.
L’assessore con delega al Risparmio energetico, Luigi Bosco, del Comune di Catania ha annunciato “l’impegno dell’amministrazione etnea a ridurre le emissioni di energia e di CO2 del 20% entro il 2020 tramite una corretta e concreta programmazione”.
Lo sviluppo delle politiche energetiche è stato anche sostenuto dall’Ordine degli Ingegneri etneo che sottoscriverà a giorni “ una convenzione tra l’ordine e l’Ateneo di Catania per la realizzazione di tirocini formativi mirati allo sviluppo delle competenze del settore oltre alla promozione di sinergie tra le varie istituzioni”.
Angelo Freni, manager of certification schemes Khc, ha spiegato che la certificazione degli Ege è presupposto anticiclico in termini di generazione di posti di lavoro mentre il modello Sicilia sarà presentato a Milano nel corso di una manifestazione di settore.

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