Web, più giovani a rischio miopia. Ma l’arretratezza “salva” la Sicilia - QdS

Web, più giovani a rischio miopia. Ma l’arretratezza “salva” la Sicilia

Serena Giovanna Grasso

Web, più giovani a rischio miopia. Ma l’arretratezza “salva” la Sicilia

mercoledì 04 Dicembre 2013

Secondo uno studio del “Fatebenefratelli” la percentuale di ragazzi con problemi visivi salirà fino al 40%. Oltre il 41% dei siciliani che non si connette alla rete non possiede le abilità

PALERMO – Oggi il 21% dei ragazzi con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni è miope e si prevede che nei prossimi dieci anni la percentuale salirà al 40%. Questi sono i dati che emergono dal rapporto curato da Antonio Scialdone, direttore medico dell’ospedale Oftalmico Fatebenefratelli di Milano.
Uno tra i principali imputati, se non l’imputato per eccellenza è costituito dall’indigestione di tecnologia cui troppo spesso i giovani si sottopongono. A questa realtà dei fatti va certamente affiancato il fattore genetico-ereditario.
Va detto che in Sicilia i danni alla vista derivanti da uso smodato della tecnologia dovrebbero però essere meno diffusi. La nostra Isola, infatti, non vanta alcun primato nell’uso dei mezzi tecnologici e di internet. Secondo gli ultimi dati Istat pubblicati alla fine del 2011, al di qua dello Stretto solo il 46,6% delle famiglie possiede un accesso a internet e solamente il 42% dei siciliani ha avuto direttamente accesso alla rete.
 
Dunque, limitatamente al fattore connesso alla salute possiamo affermare che la Sicilia è meno esposta all’emergenza “miopia” che sta scattando in altre parti del Paese. A questa considerazione tuttavia fa da contraltare l’arretratezza tecnologica poichè i dati siciliani sono tra i più bassi d’Europa. Addirittura ben il 41,7% delle famiglie che non ha accesso al web dichiara di aver optato per questa scelta a causa della mancanza di competenze tecniche.
Tornando all’uso della tecnologia, possiamo affermare che tra le varie conseguenze, oltre alla progressiva miopia, sono da annoverare il rischio di dipendenza, alienazione ed isolamento, ma anche maggiore possibilità di sviluppare malattie legate ad uno stile di vita sedentario come obesità, diabete e cancro. Cresce sempre più la percentuale di giovani che dichiarano di perdere la cognizione del tempo quando navigano in rete. Alte sono anche le percentuali italiane secondo cui il 37,7% degli adolescenti naviga sul web dalle due alle quattro ore al giorno, e altrettanto significativa risulta essere la percentuale di giovanissimi che spendono buona parte del proprio tempo libero davanti agli schermi della televisione.
Troppo spesso il tempo passato davanti alla televisione risulta pari a quello trascorso a scuola o all’asilo, di conseguenza è lecito affermare che terminato il lavoro di studente inizia quello di telespettatore. Qui i dati siciliani sono più confortanti rispetto alla media italiana: ben il 23,3% dei giovani di età compresa tra i 6 e i 17 anni ha dichiarato di non usare quotidianamente internet, contro un’altrettanta fetta che ha dichiarato di non utilizzare affatto il web (siamo secondi solo alla Campania con il 40,5%).
Purtroppo però, anche in Sicilia decresce la percentuale di giovani che trascorrono parte del proprio tempo libero all’aria aperta: ben il 16,5% ha smesso di frequentare i cortili e il 12,6% i giardini pubblici. Anche il tempo passato all’aria aperta è un discriminante fondamentale che riesce a fare la differenza per quel che riguarda lo stato di salute di numerosi giovani. Infatti, è proprio all’aria aperta che il nostro organismo produce maggiori quantità di dopamina, l’ormone che permette la buona trasmissione delle immagini al cervello ed impedisce l’eccessiva crescita dell’occhio da miope dalla nascita ai 25 anni.
Ma ciò non è ancora sufficiente: i medici mettono in guardia i genitori di bambini che nonostante il tempo trascorso all’aria aperta, continuano a trascorrere lunghe ore davanti al computer e alla televisione. Al crescere delle ore trascorse davanti ai due schermi, cresce proporzionalmente la possibilità di subìre ripercussioni nella vita adulta.
Per contenere quanto più possibile l’attività passiva dei giovani, si consiglia di collocare gli apparecchi tecnologici all’esterno della camera dei minori cosicchè i genitori riescono ad avere un maggiore controllo e possibilità di limitare la fruizione d’uso.
Ci sono dei casi in cui però le ore trascorse davanti ai pc non possono essere dimezzate in alcun modo, questi casi sono ricoperti dall’uso professionale e lavorativo che se ne fa dei computer. Ma anche in questo caso esistono degli accorgimenti funzionali allo scopo. Innanzitutto, è necessario diversificare il più possibile l’attività, sia a livello posturale che occupazionale al fine di evitare la ripetitività e staticità posturale e visiva. Bisogna evitare di permanere davanti allo schermo ad una distanza inferiore ai 50 centimetri.
Inoltre, non è trascurabile neppure l’illuminazione dell’ambiente: occorre accertarsi che la quantità di luce sia adeguata (che si tratti di luce naturale o artificiale), come prevedono le regole dettate dall’illuminotecnica, e che il piano della tastiera sia perfettamente visibile. Al contrario, lo schermo non deve ricevere luce diretta perchè i riflessi provocano una cattiva visualizzazione e sono i maggiori responsabili dell’affaticamento alla vista.

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