La Formazione resta in alto mare, il sistema è ancora inceppato - QdS

La Formazione resta in alto mare, il sistema è ancora inceppato

Michele Giuliano

La Formazione resta in alto mare, il sistema è ancora inceppato

martedì 10 Dicembre 2013

L’Avviso 20 un vero flop, non è cambiato nulla rispetto agli anni precedenti, a parte il caos. Sono fermi i corsi della nuova annualità, mancano anche gli impegni finanziari

PALERMO – Ci sono i decreti di avvio di attività non quelli di impegno finanziario. E’ come se una ditta che ha avuto in appalto i lavori inizi il cantiere senza sapere se e quando verrà pagata. Questa è la storia della formazione professionale che si affaccia al nuovo anno formativo con mille incertezze ed un sistema sempre più traballante.
I sindacati garantiscono che adesso stanno cominciando ad arrivare i primissimi decreti di finanziamento ma non basta a dare equilibrio ad un comparto oramai alla deriva. Non solo per la sua inefficacia dimostrata per anni (2 miliardi e mezzo di euro spesi in un decennio dalla Regione per finanziare una formazione che non è stata in grado di creare quasi per nulla l’occupazione richiesta, ndr) ma anche per effetto di una Regione che non riesce più a garantire la filiera.
Un esempio su tutti la misura finanziata dei corsi per gli “antichi mestieri”: a distanza di due anni dalla chiusura dei progetti ancora il governo regionale non è riuscito a saldare i pagamenti agli enti. L’obiettivo con questo finanziamento era quello di aumentare la possibilità d’inserimento lavorativo per tutti quei giovani che potessero essere interessati ad acquisire nuove competenze in settori che rischiano di scomparire. Stiamo parlando dell’Avviso pubblico numero 6 del 26 maggio 2009, finanziato con fondi prelevati dall’Asse III del Piano Operativo Fondo Sociale Europeo (Po Fse) 2007/2013 della Regione Siciliana. Il finanziamento che gli enti avrebbero dovuto ricevere si suddivideva in tre tranche: 50 per cento all’avvio delle attività progettuale, 30 per cento in itinere, o meglio, al completamento del 50 per cento delle attività formative, mentre il residuo 20 per cento a seguito della rendicontazione finale della spesa.
Ad oggi gli enti gestori che hanno terminato le attività attendono ancora l’erogazione della quota di finanziamento pari al 30 per cento e, comunque, tutti gli enti aspettano il residuo 20 per cento malgrado l’avvenuta prescritta rendicontazione, accumulando, di conseguenza, notevoli ritardi nell’erogazione di quanto dovuto al personale docente e non, nonché ai giovani corsisti. “Quali determinazioni intende adottare la Regione – dice il vicecapogruppo del Pdl all’Ars, Marco Falcone – per sbloccare l’erogazione finale dell’ultima tranche?”. Una storia in realtà che si ripete tanto che, proprio per questo motivo, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno indetto un presidio permanente all’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione, per monitorare e stimolare l’attuazione degli impegni sottoscritti dall’assessorato regionale alla Formazione con le organizzazioni sindacali.
“Appare necessario – scrivono i confederali – accelerare ogni procedura che consenta l’avvio delle attività e l’erogazione dei finanziamenti per il pagamento delle retribuzioni al personale degli enti di formazione”.
Nelle varie sedi dell’Anfe in Sicilia, ente di formazione storico, è stata avviata un’occupazione permanente dei locali: “Siamo stanchi – dice il direttore dell’ente di Alcamo, nel trapanese, Anna Maria Cammisa – di lavorare e non essere retribuiti, pur garantendo un servizio utile alla collettività”.
 


L’approfondimento. Uma “manciata” i decreti di finanziamento
 
La partenza dell’Avviso 20 è decisamente in sordina: “Sono 21 i decreti di finanziamento – rilevano Cgil, Cisl e Uil – trasmessi e registrati dalla Ragioneria, ben poca cosa rispetto alle attese. A tal proposito il dirigente generale del Dipartimento regionale alla Formazione ha assicurato un ulteriore impulso presso gli uffici, dove la procedura ha rallentato il suo corso”. Il Movimento 5 Stelle all’Ars ha presentato un atto di sindacato Ispettivo in merito alla mancata adozione del Prof, il Piano Regionale dell’Offerta Formativa, sostituito già da più di un anno dall’Avviso 20. Ai ministeri al Lavoro e alla Formazione viene sollecitato l’intervento affinché venga elaborato ed avviato il Prof 2014 nel rispetto delle normative ed a favore di tutta la platea dei soggetti potenzialmente beneficiari, finanziando esclusivamente i soggetti giuridici aventi i requisiti di legge ed escludendo imprese in forma individuale ed associata, in modo da non gravare sul bilancio regionale con assunzioni a carico di un ente totalmente controllato dalla Regione Sicilia. Si vuole in pratica ritornare al passato, forse perché il presente appare davvero più nebuloso al di là degli annunci sulla carta.

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