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Catania – Così possono rinascere gli “Archi della Marina”

Catania – Così possono rinascere gli “Archi della Marina”

giovedì 19 Dicembre 2013

• Via Dusmet, con gli Archi, l’ingresso Sud della città, la porta del centro storico: uno snodo strategico per il turismo, che merita riqualificazione • Chiudere gli Archi e trasformarli in botteghe, negozi, bar e ristoranti al servizio dei visitatori e dei crocieristi • Creare arredo urbano, verde, illuminazione e un adeguato parcheggio • Lanciare un concorso di idee per progettisti e un bando pubblico internazionale in project financing

CATANIA – Pare che questa città, pur desiderandolo profondamente, non sia capace di affacciarsi dignitosamente sul mare. Via Dusmet, affiancata dagli “Archi della Marina” che sorreggono la linea ferroviaria, ne rappresenta un triste esempio. In questo snodo urbano dove si incontrano il fronte del porto, i flussi del turismo crocieristico, l’accesso Sud alla città, la porta del centro storico, regnano il degrado e la nota difficoltà nel realizzare progetti di ampio respiro che rendano accogliente, funzionale ed elegante l’intera area.
Avanziamo quindi una proposta, partendo da una domanda provocatoria: potrebbe, “Ponte Dusmet” (il lungo tratto degli Archi che affianca l’omonima via), diventare come Ponte Vecchio di Firenze? Lo immaginiamo ricco di negozi e botteghe, chiuso al traffico dei veicoli, riqualificato e naturalmente pieno di gente a tutte le ore del giorno e della notte.

Bisognerebbe innanzitutto chiudere le arcate con pareti su entrambi i lati: dal lato di via Dusmet si potrebbero abbellire le pareti con grandi e colorati poster pubblicitari a pagamento. Si creerebbe così un lungo corridoio, con le botteghe accessibili dalla via tra il porto e gli Archi (attualmente chiusa, dove ci sono i vecchi binari sull’asfalto, per intenderci), da piazza Alcalà fino all’ingresso della Vecchia Dogana e quindi all’ingresso principale del Porto.
Questo serpentone di botteghe diventerebbe un centro commerciale naturale, con locali da affittare alle imprese, per realizzare una catena di negozi e attività di ristorazione.

L’intera area dell’intervento andrebbe riqualificata con un nuovo arredo urbano, con verde, illuminazione adeguata, spazi per l’intrattenimento, panchine, impreziosendo questa ipotetica passerella che congiunge il mare alla città.
Un parcheggio per le auto e i pullman dovrebbe essere realizzato in un’area limitrofa, peraltro già esistente all’interno del Porto, con un varco sicuro e controllato.

Il progetto dovrebbe essere coordinato dall’Amministrazione comunale con tecnici propri e volendo attraverso un concorso di idee da rivolgere a giovani progettisti, facendo prevalere la migliore soluzione, compatibile con le esigenze della città, con il contesto architettonico esistente, con la presenza e le prospettive (non esclusa la dismissione) della linea ferroviaria.
La realizzazione dell’intervento potrebbe avvenire attraverso un bando pubblico internazionale che prevede un project financing per i lavori e la gestione successiva dell’area, per esempio con durata trentennale. L’iniziativa sarebbe a costo zero per il Comune, i privati metterebbero a disposizione i capitali, ricavando dagli affitti delle botteghe (o dall’utilizzo diretto per attività imprenditoriali), dalla collocazione della pubblicità in grande formato sulle pareti degli Archi lato via Dusmet, dagli eventi che si potrebbero organizzare.
Non è facile, ma in queste idee si deve cominciare a credere.

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