Il flop delle riscossioni, Equitalia chiude a 7 mld - QdS

Il flop delle riscossioni, Equitalia chiude a 7 mld

Oriana Sipala

Il flop delle riscossioni, Equitalia chiude a 7 mld

venerdì 27 Dicembre 2013

Nel 2010 si sono registrate entrate per 8,9 mld €, scese a 7,5 mld € nel 2012

ROMA – Sarà perché la pressione fiscale è diventata insostenibile, oppure perché la crisi ha fortemente colpito la liquidità dei contribuenti, ma sta di fatto che nel 2013 si prevede una perdita delle entrate fiscali, che non andranno oltre i 7 miliardi di euro, ovvero il 7% in meno rispetto all’anno scorso. Il dato non è definitivo, ma l’andamento, a voler guardare i risultati degli anni passati, è quello di una parabola discendente.
 
Secondo quel che rivela la relazione della Corte dei Conti – relativa al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Equitalia, per l’esercizio 2012 – si parla, infatti, di una riscossione che, nel 2010 era pari a 8,9 miliardi di euro, cifra che scende a 8,6 miliardi nel 2011, fino ad arrivare ai 7,5 miliardi di euro riscossi nel 2012.
Il rapporto offre un quadro delle riscossioni regione per regione, e da tale quadro si può vedere come il calo più drastico si registra nell’Italia settentrionale, e in particolare in Valle d’Aosta, dove si passa dai 16,2 milioni di euro riscossi nel 2011 agli 11,8 milioni di euro riscossi nel 2012. Il calo delle riscossioni qui è pari al 27,2%. Seguono il Friuli Venezia Giulia, dove si registra un calo del 23,3%, le Marche e il Trentino Alto Adige (-22%). L’unica regione in cui si rilevano dati in crescita è l’Abruzzo, dove abbiamo un aumento delle riscossioni del 5,6%. Qui infatti si passa dai 175,5 milioni del 2011 al 185,3 milioni del 2012. Tra le regioni del Mezzogiorno, invece, è la Basilicata a registrare il calo più significativo, pari al 19%.
Ad aver influito su questi risultati è, tra i vari fattori, la possibilità da parte dei debitori di rateizzare i pagamenti, e vista la dilagante crisi finanziaria, sono sempre più numerosi coloro che hanno optato per questo tipo di soluzione. Il rapporto della Corte dei conti precisa infatti che “in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà del contribuente non dovuta a sue responsabilità e legata alla crisi economica, il debitore può chiedere di rateizzare il pagamento delle somme in 120 rate mensili (fino a oggi, erano 72). A tal fine, deve essere accertata l’impossibilità per il contribuente di assolvere il pagamento secondo un piano di rateazione ordinario e valutata la sua solvibilità in relazione al piano di rateazione richiesto”.
Un altro fattore significativo è sicuramente quello della responsabilità dei Comuni in merito alla riscossione dei tributi. Con l’art. 53 della legge 98/2013 si era infatti stabilito che Equitalia avrebbe proseguito il servizio di riscossione per conto degli Enti locali per tutto il 2013. Tuttavia, proprio gli Enti locali riscontrano spesso molte difficoltà nell’attività di riscossione, soprattutto a causa di una costante instabilità delle norme legate ai tributi locali. Ciò non deve portare a un atteggiamento di rassegnazione da parte dei sindaci, in quanto la lotta all’evasione fiscale parte prima di tutto dai singoli territori. Dal 2009 ad oggi, infatti, circa 180 milioni di euro sono stati accertati proprio grazie alle segnalazioni delle amministrazioni locali, e il numero potrebbe lievitare di molto.

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