Catania - 425 vigili non sono pochi, ma sono "imboscati" - QdS

Catania – 425 vigili non sono pochi, ma sono “imboscati”

Catania – 425 vigili non sono pochi, ma sono “imboscati”

sabato 28 Dicembre 2013

• Inciviltà dilagante e rarissima presenza degli agenti in strada: così, a Catania, ciascuno può fare quel che vuole • Si può circolare senza patente, assicurazione, bollo, casco e cintura • Si può parcheggiare ovunque, mentre gli abusivi imperversano • Le festività natalizie accentuano il grave problema • L’amministrazione non ha ancora preso decisioni serie e rigorose • I vigili devono uscire dagli uffici e se ne devono trovare di nuovi

CATANIA – Traffico ormai fuori controllo, inciviltà dilagante, rari controlli e fugace, rarefatta presenza dei vigili urbani: è un mix sconcertante quello che rende ogni giorno Catania una città caotica e invivibile. Un problema di proporzioni enormi, che si accentua nei periodi caldi dell’anno, come quello delle festività natalizie. Si, perché se già tutto l’anno i catanesi alla guida fanno un po’ quello che vogliono, tanto nessuno li disturba, figuriamoci quando lo shopping si fa più convulso. Non c’è disciplina che tenga. Ma a ben pensarci, qui disciplina non ce n’è per niente.

Sì, ci infastidisce abbastanza attestarlo, ma nonostante il nuovo corso, l’amministrazione non ha ancora messo il dito seriamente e rigorosamente su questa piaga. Così, da via Plebiscito a piazza Europa, dalla circonvallazione al lungomare, dalla stazione all’aeroporto, i quartieri sono un immenso Far West, dove tutto è lecito, dove le regole le fa ciascun cittadino, secondo il suo gusto e il suo piacere, assistito eventualmente dagli altri grandi padroni della strada che sono i parcheggiatori (abusivi, non potrebbe essere altrimenti), che si muovono sempre con fare sicuro, anche sulle strisce blu, perché in città, si sa, la legge sono loro.

Così, a Catania si può circolare senza assicurazione, senza patente, senza bollo, senza casco, senza cintura. Si può occupare la corsia preferenziale, la si può usare come parcheggio; ma si può sostare tranquillamente anche negli stalli dei disabili e nelle scivole a loro riservate, sulle piazze, nei marciapiedi, davanti ai passi carrabili. Non esiste precedenza nelle rotatorie, non c’è alcun pudore di fronte a un parcheggio in tripla fila: se la strada è tanto ampia da consentirlo, ben venga anche la quarta, di fila.
Festività natalizie, riapertura delle scuole, eventi straordinari, lavori in corso sono occasioni in cui si evidenzia ancora di più questo nostro particolarissimo modo di essere civili.

In questo contesto pregno di disordine, dove ciascuno si sente libero ma in realtà non lo è per niente, essendo soffocato dalla disarmonia collettiva che impedisce la serena convivenza, dove sono le istituzioni? Dove sono le autorità? Dove sono, in definitiva, i vigili urbani, ovvero la forza pubblica più vicina al cittadino? Non lo sappiamo. Anzi, lo sappiamo. Non ci sono. Sono negli uffici, in ferie, in malattia, al mare, in vacanza, a sbrigare faccende burocratiche dietro le scrivanie. Sono – ci dicono spesso – in età avanzata e quindi non possono stare in strada.

Ebbene: ora basta. Non possono esserci più scuse. La città è in perenne delirio urbano e il sindaco deve dare una svolta. Si destinino finalmente gli agenti ai servizi nelle strade, si facciano uscire dagli uffici, se ne trovino di altri tra il personale comunale (mobilità!), per rimettere ordine laddove non ne esiste più da decenni. Si dia a questa città il rigore che è ormai indispensabile se la si vuole proiettare verso l’Europa piuttosto che verso l’Africa.
Ci pensino, i nostri amministratori. Una volta per tutte. Sempre che vogliano rendere, e non solo a parole, Catania una città veramente moderna. Cominciamo a dubitarne.

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