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Palermo – Se l’immagine della “splendida” affonda in cumuli d’immondizia

Claudio Di Gesu

Palermo – Se l’immagine della “splendida” affonda in cumuli d’immondizia

giovedì 17 Settembre 2009

Le difficoltà del comparto turistico, aggravate da una distratta gestione della raccolta dei rifiuti. Gli albergatori sull’igiene cittadina: “Vendiamo un territorio poco curato”

PALERMO – Qualche centinaio di anni fa, era descritta dai geografi e cantata da poeti. Intorno all’anno Ottocento era chiamata Ziz (splendida) dagli arabi presenti in città. Ma cos’è rimasto dell’antico splendore di Palermo? Sicuramente il patrimonio storico- culturale, fra i più cospicui al mondo per la sua varietà e tipologia, che ha risentito, nella sua stessa progettazione temporale, delle innumerevoli invasioni subite.
Anche lo splendido clima che richiama ogni anno numerosi turisti, e perché no, il buon cibo, osannato da chef di fama mondiale.
Oggi, però, nella nostra città c’è di più, molto di più, di cui un po’ tutti vorrebbero fare a meno: la munnizza, ovvero, per gli italianisti puri, quell’agglomerato fetido e puzzolente, scarto di produzioni domestiche che si
chiama spazzatura. Non ci attarderemo, almeno in questo caso, sulle responsabilità politiche e decisionali di chi ha gestito e continua a gestire la raccolta rifiuti a Palermo, ma parleremo del danno enorme che tutto ciò sta causando oltre che al fegato e alla pazienza dei palermitani (nota da secoli), anche e soprattutto a quella preziosa fonte di economia che prende il nome di turismo.
Ovunque cassonetti stracolmi, dalla periferia al centro, insieme a ordinati turisti che immortalano con scatti fotografici d’autore i rifiuti, sfidando apertamente i miasmi che inevitabilmente si sprigionano da essi.
“Tutto ciò – afferma Nicolò Farruggio, vice presidente della Federalberghi provinciale – sta determinando danni alla già pur precaria immagine della nostra città. Quello dei rifiuti non raccolti con regolarità è un altro colpo durissimo inferto alla categoria degli albergatori, che pur con mille difficoltà stanno cercando di contenere al massimo la riduzione del personale (meno 15-20%) in un momento di crisi oltre che generale, anche interna alla nostra città”.
“Noi operatori – prosegue – vendiamo soprattutto il territorio. Ma quando quest’ultimo non è curato o ancor peggio è sporco, tutti gli sforzi che facciamo all’interno dei nostri alberghi si vanifica, ivi compreso l’atteggiamento e la posizione pro-ambiente che i nostri albergatori stanno attuando (raccolta differenziata nelle strutture in primis).
“Palermo – ha concluso il vice presidente di Federalbergatori – è una città ancora gettonata, ma pian piano si sta spegnendo e ammalando di una malattia chiamata sordità politica”.
 

 
Soluzioni. Si studiano iniziative congiunte
 
PALERMO – “Tutto ciò che è fuori dall’uscio di casa nostra, non è considerato dai nostri concittadini di propria competenza, anche per i rifiuti è così”. Esordisce con questa dichiarazione Raoul Russo, attuale assessore ai Servizi sociali del Comune di Palermo, ma fino a pochi giorni fa assessore al Turismo. Con lui al timone, il comparto ha affrontato il momento più critico dell’emergenza rifiuti.
“Assodata l’effettiva necessità di migliorare il servizio reso da Amia – ha detto Russo – c’è da dire che la diffusa ‘cultura’ di conferire i rifiuti fuori orario, proprio in funzione di questo senso di non appartenenza, peggiora ulteriormente il già fragile equilibrio della raccolta cittadina, aggravata da una quasi inesistente raccolta differenziata”. “Comprendo bene – ha concluso – il disappunto degli albergatori, ma per questo e per tutti gli altri problemi del settore si dovranno definire insieme alla Regione e alla Provincia iniziative univoche”.

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