“Vero o falso”: Corpo Forestale contro le agro piraterie - QdS

“Vero o falso”: Corpo Forestale contro le agro piraterie

Michele Giuliano

“Vero o falso”: Corpo Forestale contro le agro piraterie

sabato 04 Gennaio 2014

Stilati dei consigli per l’acquisto di cibi in maniera più consapevole

PALERMO – Fare attenzione al rapporto qualità/prezzo: un prodotto biologico o Dop costa di più perché prima di andare in commercio viene analizzato e i  costi sono a carico del produttore. Un olio extravergine acquistato al prezzo di tre euro vale tre euro. Un litro di vino acquistato al prezzo di un euro vale un euro. Non farsi ingannare dai claims in etichetta: il burro light non esiste e l’olio vegetale leggero, fragrante e robusto lo stesso. L’olio a bassa acidità non ha alcun significato dal punto di vista organolettico in quanto l’acidità di un olio non è percepibile dai nostri sensi. Sono solo alcuni dei consigli che il Corpo Forestale dello Stato ha diffuso nell’ambito dell’iniziativa “Vero o Falso”, dedicata alla sicurezza agroalimentare e alla tutela dei prodotti di qualità.
Il falso agroalimentare è un fenomeno in aumento che ormai ha raggiunto un fatturato di circa 14 miliardi di euro e cibi e bevande taroccate rischiano di finire sulle tavole, anche perché il consumatore non sempre è consapevole della contraffazione alimentare: a differenza di altri prodotti, non sempre i cibi contraffatti hanno un costo molto inferiore rispetto agli altri.
Il bilancio dei primi nove mesi di attività del Corpo Forestale dello Stato parla di oltre 130 reati, più di 150 denunce, quasi 5 mila controlli e 780 illeciti amministrativi per un importo complessivo di circa 3 milioni e 465 mila euro di sanzioni. 
Nella sicurezza agroambientale e agroalimentare si registra un aumento del 38 per cento del numero dei reati rispetto allo stesso periodo del 2012. I settori nei quali la Forestale si è concentrata riguardano soprattutto il contrasto alle contraffazioni dei prodotti agroalimentari di origine ed a indicazione geografica protetti (Dop, Igp, Stg e bio), il vitivinicolo, l’oleario e il lattiero caseario.
Il fenomeno illegale del falso agroalimentare ha raggiunto, ormai, un fatturato che sfiora i 14 miliardi di euro, mentre solo due anni fa questa cifra si attestava intorno ai 12,5 miliardi di euro. Spiega la Forestale: “Spesso, quando ci troviamo di fronte ad alimenti confezionati, non abbiamo quasi mai la percezione di acquistare un prodotto contraffatto. Eppure potremmo aver comprato un panettone prodotto con grassi vegetali insaturi. In sostanza, il consumatore che acquista cibo contraffatto non è consapevole di averlo fatto, in quanto a differenza di altre tipologie di prodotti, molti alimenti non sempre sono caratterizzati da un costo notevolmente più basso rispetto a quelli non taroccati”.

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