Anno nuovo problemi irrisolti - QdS

Anno nuovo problemi irrisolti

Carlo Alberto Tregua

Anno nuovo problemi irrisolti

sabato 04 Gennaio 2014

Le partecipate costano 23 miliardi

L’annuncio di  Enrico Letta che la Legge di stabilità testè approvata abbia tagliato la pressione fiscale, è totalmente destituito di fondamento. Infatti le entrate sono aumentate di 2,3 mld, mentre tagli ai privilegi non se ne sono visti.Le partecipate costano 23 mld. Tutto è rimasto ingessato, rinviando in avanti le decisioni dolorose ed impopolari che il Governo dovrà assumere, obtorto collo.
Il doroteismo della maggioranza non può continuare, perché crea danni all’economia e ai cittadini. Occorre che Letta si legga le riforme fatte da Gerhard Schröder agli inizi del Duemila, che hanno portato la Germania in questi anni a funzionare bene, con tutti i parametri economici e sociali ai massimi livelli in Europa.
Tali riforme furono molto impopolari e costarono al Cancelliere la rielezione. Ma egli preferì sacrificare se stesso, subordinando il proprio interesse a quello nazionale. Un esempio da imitare. L’esatto opposto di quello che Letta-nipote sta facendo.

Matteo Renzi sta dimostrando sempre più coraggio e, per quello che vale, merita la nostra approvazione. Ha detto, senza peli sulla lingua, che Letta è stato messo in quel posto da D’Alema, che lui combatte, e Alfano è stato nominato vice primo ministro da Berlusconi, che è anche un avversario politico. Ha, poi, aggiunto che non vede elezioni nazionali nel 2014, a condizione che il Governo innesti la quarta marcia e proceda velocemente verso le riforme indispensabili per tagliare i privilegi e dare ai cittadini danneggiati quanto sia stato a loro tolto.
Renzi ha già preparato il cronoprogramma: in gennaio riforma elettorale e job act. In immediata successione le riforme civili, quella del processo penale, il riordino della Pubblica amministrazione, il recupero di risorse per abbattere il debito pubblico e con essi gli interessi, e via enumerando.
Sulla riforma elettorale sta maturando il consenso dell’avversario di Renzi, che è Berlusconi, perché ambedue hanno interesse che alla fine di ogni tornata elettorale si sappia con certezza chi abbia vinto senza pasticci. Ovviamente, una siffatta legge elettorale metterà nell’angolo tutti i cespugli (Ncd, Sel, Udc e altri minori). Essa dovrà anche isolare all’opposizione il M5S, chiunque vinca.

 
A proposito del Movimento del Comico genovese. Conveniamo sulla sua utilità, perché ha finalmente rotto il clima soporifero che aleggiava nelle due Camere. Tanti giovani impreparati hanno avuto il pregio di portare una ventata di aria fresca ed è giusto che continuino a protestare senza farsi coinvolgere nei giochi di corridoio.
Da parte loro vi è una certa ingenuità, perché sconoscono i trucchi dei regolamenti camerali. Tuttavia la loro azione è dirompente e quindi serve a mettere all’angolo tanti parrucconi.
Renzi ha individuato negli astenuti di centrodestra e centrosinistra e negli elettori protestatari di Grillo un grande serbatoio dove attingere voti, se saprà fare rispettare il cronoprogramma che ha messo a punto e del quale abbiamo sintetizzato i punti di maggiore interesse. 

Il job act è un progetto coraggioso sul quale, sembra incredibile, c’è il consenso di Maurizio Landini, leader della Fiom.
Di che si tratta, in parole povere? Di inserire elementi di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro, anche con l’attenuazione o l’eliminazione di quel Totem (parole di Renzi) che è l’articolo 18.
Il job act vuole smontare la grande iniquità che c’è nel mondo del lavoro, consistente nel fatto che chi ha un contratto a tempo indeterminato è super garantito e chi ne è fuori non riesce ad entrare.
Ancor più semplicemente, il progetto vuole mettere le porte girevoli nelle attività lavorative, in modo che i più meritevoli entrino facilmente e chi demerita esca altrettanto facilmente.
Basta con i dinosauri nel mondo del lavoro, soprattutto piazzati nei vertici della burocrazia pubblica! Anche in questo versante occorrerà intervenire, perché i fannulloni, gli sfaticati e tanti altri parassiti siano cacciati dai servizi pubblici, mentre i meritevoli abbiano posti di responsabilità e siano premiati.
Il nuovo anno si apre con buoni auspici. Servono fiducia e ottimismo per ricominciare a crescere.
Avanti, senza sosta.

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