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Messina – Enel, il costosissimo contratto da 250 mila euro in più al mese

Francesco Torre

Messina – Enel, il costosissimo contratto da 250 mila euro in più al mese

giovedì 09 Gennaio 2014

Rinegoziati gli accordi di fornitura dell’energia elettrica. Il Comune finora ha pagato somme aggiuntive. Uno spreco che risale ai tempi del commissario, ora risolto dall’assessore Cacciola

Messina – Nonostante sia probabilmente il più schivo tra i componenti della Giunta, l’assessore Gaetano Cacciola è stato nel 2013 senza ombra di dubbio l’elemento più attivo e concreto. L’inaugurazione con apertura ordinaria del parcheggio di Villa Dante, l’innalzamento del numero degli autobus negli orari d’ingresso scolastico, il tentativo di riprogrammare la viabilità cittadina anche con l’istituzione di isole pedonali permanenti sono infatti tra i più apprezzabili sforzi dell’attuale amministrazione per mostrare la propria discontinuità rispetto al passato, in nome dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione istituzionale. Principi che stanno anche certamente alla base dell’ultimo significativo provvedimento dell’ex direttore del Cnr-Itae di Messina, ovvero la rinegoziazione dei rapporti con Enel Energia per quanto riguarda la fornitura elettrica comunale.
Pochi sapevano, infatti, che per tutto il 2013 il Municipio avesse sborsato 250 mila euro in più al mese di bolletta perché l’anno precedente – e precisamente ai tempi del commissariamento Croce – non avendo adempiuto a due pagamenti era stato inserito nel cosiddetto “regime di salvaguardia”. Uno spreco di denaro pubblico quantificabile, in un anno, in 3 mln di euro.
Tale scempio era stato denunciato proprio dallo stesso assessore, contemporaneamente alla promessa di un tempestivo intervento. Intervento che oggi ha portato i suoi frutti, se è vero che dal 1° gennaio 2014, grazie ad una transazione con Enel Energia il debito è stato rateizzato e il Comune reinserito in regime normale con tariffa Consip. Inutile dire che per questo genere di interventi “non serve una laurea”, ma solo l’applicazione del principio del buon padre di famiglia.
 
Abbiamo voluto dare, però, risalto alla notizia perché è solo tramite azioni come queste che la città di Messina potrà vivere una sua quotidiana normalità. Azioni che sembrano piccole perché non supportate da alcun intento ideologico, e che risultano vincenti proprio per lo stesso motivo.
 
L’assessore Cacciola e il sindaco Accorinti farebbero bene a darne maggiore risalto e a farne un “modus operandi” dell’amministrazione, abbandonando per il 2014 l’esibizionismo mediatico e l’inutile rincorsa alla diversità (mai così tanto ostentata, e mai così tanto disattesa) che invece hanno caratterizzato l’azione degli ultimi mesi, anche nei settori della mobilità e dei trasporti (vedi il provvedimento anti tir e il contratto di servizio Atm che, presentato nel settembre alla stampa, ora andrebbe cercato a “Chi l’ha visto”).

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