14 novità già approvate nella Finanziaria - QdS

14 novità già approvate nella Finanziaria

redazione

14 novità già approvate nella Finanziaria

lunedì 13 Gennaio 2014

Un riepilogo di alcune decisioni che hanno passato l'esame dell'Assemblea regionale: dalla proroga dei precari ai fondi per i forestali, dai diritti per le coppie di fatto fino alle norme per le famiglie in crisi. E poi i tagli ai Consorzi di bonifica, la riduzione delle royalties per le estrazioni petrolifere e molto altro. 

Vediamo un pochino di mettere ordine a quello che è successo tra venerdì, sabato e le ultime frenetiche ore di oggi all’Assemblea regionale siciliana. Di seguito alcune delle novità contenute nelle norme della Finanziaria della Regione già approvate. Va subito precisato che la Legge di stabilità sicula dovrà passare l’esame del Commissario dello Stato, per cui comunque la situazione è in itinere.
 
1. I precari. Senza dubbio l’argomento più scottante è quello dei precari della Regione, alla grande maggioranza dei quali lo scorso sabato è stata concessa una nuova proroga. Si tratta di un problema endemico, che si ripropone ciclicamente nell’Isola. È il frutto di anni e anni di clientelismo spudorato, in cui gli assunti senza concorso si sono moltiplicati a vista d’occhio. Per loro l’Assemblea regionale, all’articolo 30 della Legge di stabilità, ha stabilito la creazione degli albi e di un fondo da 290 milioni per il 2014 e di una cifra simile nei due anni successivi per garantire le proroghe dei contratti dei lavoratori a tempo determinato degli enti locali.
 
“La Regione come ente guadagnerà nell’operazione che riguarda i precari. Perché se favorisce nel tempo la stabilizzazione negli enti locali, si scarica un costo dando peraltro ai Comuni che li assorbono un personale che gli serve. Ma forse i grillini vogliono licenziarli tutti”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, intervenendo sabato scorso all’Ars nel corso del dibattito sulle norme relative alle migliaia di precari degli enti locali siciliani, commentando la norma inserita nella legge di stabilità in esame in aula. “È chiaro, però – ha aggiunto – che dobbiamo dire basta a nuovi precari”.
 
2. I forestali. La Regione d’altro canto ha dovuto dare conto a un’altra categoria pachidermica che pesa sul suo libro paga, quella dei forestali. Al comparto vengono destinati 180 milioni di euro, con un taglio di 50 milioni rispetto all’anno scorso. Bloccati per due anni gli aumenti contrattuali, aboliti i limiti di età, via libera al turnover – partendo dalle fasce più deboli – e restrizioni sui rimborsi chilometrici ai forestali per raggiungere il posto di lavoro (la distanza non può essere superiore ai 15 km).
 
3. Coppie di fatto. Approvato lo scorso sabato anche l’articolo 26 della Finanziaria regionale che prevede facilitazioni nell’accesso alla prima casa per le coppie di fatto, cioé iscritte da almeno un anno nel registro delle unioni civili dei Comuni, quindi anche alle coppie omosessuali. I finanziamenti saranno attinti grazie all’integrazione di fondi preposti dall’Irfis, l’istituto di mediocredito regionale, attraverso una convenzione stipulata tra l’Abi e la Cassa depositi e prestiti. La cifra a disposizione è di tre milioni di euro.
 
Inoltre l’Ars ha dato il via libera ad altri due sub-emendamenti di Rosario Crocetta: uno prevede l’estensione anche alle famiglie monoparentali di tutti i contributi, le agevolazioni e i benefici previsti per la famiglia; dall’altra alle coppie di fatto e alle famiglie monoparentali “sono, altresì, estesi i diritti in materia sanitaria previsti dall’ordinamento di famiglia”.
 
4. Famiglie in crisi. L’articolo 27 della Finanziaria, approvato lo scorso sabato, prevede l’istituzione di un fondo pari a 2 milioni di euro per il 2014 e 2015 affinché “si possa dare un aiuto concreto a tutte quelle famiglie che non riescono a far fronte ai canoni di affitto o a rate di mutuo perché colpite dalla crisi economica”.
 
5. Edilizia. Ancora, come ha rivelato il deputato Ars del Partito dei Siciliani, Roberto di Mauro “una buona notizia arriva per i Comuni e per le famiglie a basso reddito”. “Grazie ad una norma, varata dall’Ars – spiega Di Mauro – i Comuni potranno procedere alla redazione di programmi costruttivi finalizzati da un lato al recupero del patrimonio edilizio degradato e dall’altro a creare nuove abitazioni da destinare ad edilizia popolare. Tutto questo potrà avvenire senza complicazioni e lungaggini burocratiche”.
 
6. Case popolari. Un’altra disposizione importante per i nuclei in difficoltà economiche è contenuta nell’articolo 29. “Gli inquilini delle case popolari di proprietà di enti pubblici e degli Iacp che intendono riscattare l’immobile che hanno avuto assegnato, potranno farlo pagando un canone mensile: non sarà più necessario, dunque, disporre dell’intero capitale da versare in un’unica soluzione, basterà raddoppiare il canone sociale finora versato fino al raggiungimento del valore di riscatto. È una norma dal grande valore sociale, per la quale mi batto da tempo e che finalmente è stata approvata dall’Ars”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd. La possibilità di acquisto degli immobili di edilizia popolare attraverso la nuova formula di “rateizzazione” si riferisce alle famiglie con reddito Isee inferiore a 20 mila euro l’anno.
 
7. Riforma del sistema socio-sanitario. Dopo 13 anni la Sicilia si allinea al resto del Paese integrando il sistema socio-sanitario. La riforma è contenuta nella legge di stabilità, approvata dall’Assemblea regionale. Attraverso un accordo tra i dipartimenti Salute e Famiglia, entro 60 giorni la Regione dovrà elaborare il piano socio-sanitario integrato per calare gli obiettivi. Effetto della norma anche l’unificazione del fondo per la gestione delle risorse.
 
8. Mannaia sui Conzorsi di bonifica, da 11 a 2. Non era facile, ma venerdì scorso con un blitz a sorpresa il governo Crocetta, grazie anche all’appoggio dei Cinquestelle, è riuscito a fare passare in aula la riforma dei Consorzi di bonifica, che passano da 11 a 2, con la soppressione di decine di posti di sottogoverno.
 
9. Il regalo alle compagnie del petrolio. È stata approvata la riduzione delle royalties per le estrazioni petrolifere dal 20 al 13 per cento. Le royalties in buona sostanza sono un corrispettivo che le multinazionali degli idrocarburi pagano alla Regione siciliana in cambio dello sfruttamento del territorio. Questa forma di compensazione era stata aumentata nella scorsa Finanziaria regionale dal 10 al 20 per cento, ma il Governo non ha mai applicato l’aliquota – la quale sarebbe scattata a partire dall’anno appena iniziato – per timore che l’aziende avrebbero fatto ricorso contro il provvedimento. Quindi, in effetti, rispetto all’ultima applicazione dell’aliquota in Sicilia, le compagnie dell’oro nero subiranno un leggero rincaro, in quanto passeranno dal 10 al 13 per cento.
 
L’effetto della manovra – secondo le prime stime regionali diffuse dall’Ansa – dovrebbe portare nelle casse pubbliche tra i 9 e i 10 milioni di euro, di cui circa 3 alla Regione e 7 ai Comuni. Quello che in molti lamentano in queste ore è l’assoluta mancanza di contropartite per lo sconto ottenuto dai petrolieri. Nessun impegno è previsto per la bonifica del devastato territorio siciliano. La sensazione è dunque quella di una “resa incondizionata”. (continua a leggere sull’argomento)
 
10. Doni agli Enti locali. Le Province hanno ricevuto ben 20 milioni di euro per pagare il personale e assicurare alcuni servizi essenziali. Inoltre, la Regione ha ottenuto dall’Ars il via libera per accendere un mutuo da 90 milioni di euro, soldi che saranno destinati per finanziare le spese per investimenti di Comuni e Enti provinciali (alla faccia della soppressione e della trasformazione in liberi Consorzi dei Comuni).
 
11. Scure su 100 milioni di euro in spese per beni e servizi. Il grosso (70 milioni di euro) riguarda il settore farmaceutico, mentre il resto verrà recuperato da altri comparti. Le risorse comunque rimarranno all’interno del fondo sanitario e saranno destinate all’assistenza socio-sanitaria.
 
12. Altri tagli. Ancora sono stati tagliati 60 milioni di euro da alcuni capitoli del bilancio per aumentare il fondo a copertura dei residui attivi, crediti difficili da esigere accumulati negli anni passati ma sui quali il governo Crocetta continua a subire pressioni dal commissario dello Stato e dalla Corte dei Conti.
 
13. Blocco dei compensi extra. Un altro corposo risparmio si ricaverà dal blocco al salario accessorio del personale degli Enti regionali. In particolare i dirigenti e i dipendenti del settore non potranno percepire uno stipendio extra superiore al 15% di quello corrisposto ai regionali. Tra gli Enti coinvolti troviamo il Consorzio autostrade, le Camere di Commercio e gli Enti parco.
 
14. Via quasi 60 dirigenti nella sanità. Tagliati 58 posti nella sanità tra coordinatori e amministrativi. I risparmi serviranno per finanziare le attività sportive dei disabili e delle persone affette da autismo.

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