"Indeterminati" 4 lavoratori su 5. La carica del settore privato - QdS

“Indeterminati” 4 lavoratori su 5. La carica del settore privato

Chiara Borzi

“Indeterminati” 4 lavoratori su 5. La carica del settore privato

martedì 14 Gennaio 2014

Oltre il “pubblico”: l’occupazione in Sicilia secondo dati Istat, Inps e ministero del Lavoro nel 2013. I commercianti sono 148.000. Nel Meridione solo la Puglia ne ha più di noi

PALERMO – In Sicilia la crisi ha frenato l’occupazione, ma non ha intaccato il primato dell’impiego nel settore privato dipendente su quello autonomo. Secondo le recenti stime fornite dall’Istat e rielaborate con i dati Inps e del Ministero del Lavoro, nel primo trimestre del 2013 nell’Isola è stato registrato un numero medio annuo di 574.178 lavoratori dipendenti. Gli uomini sono più delle donne, l’equilibrio tiene: 360.495 è infatti il numero dei lavoratori del settore privato di genere maschile, 213.673 è il numero delle lavoratrici dello stesso settore di genere femminile.
Nel resto d’Italia esistono numeri in merito alti più del doppio e la differenza tra lavoratori del settore privato uomini e donne è molto sottile. E’ questo un caso che si riscontra ad esempio in Lombardia, dove i lavoratori del settore privato sono in totale 2.686.900, di cui 1.537.103 uomini e 1.149.797 donne; nel Lazio, dove i lavoratori totali sono 1.172.300, suddivisi tra 668.700 sono uomini e 503.670 donne; accade anche in Piemonte dove il totale dei lavori è di 964.700 e la differenza tra uomo e donna è di 114 mila unità (539. 300 uomini e 425.300 donne).
Dai grafici Istat, a livello nazionale si deduce per l’Italia una minore presenza di lavoratori dipendenti attivi a tempo determinato. In Sicilia questa realtà è in controtendenza, sono infatti 83.900 i lavoratori rilevati come a tempo determinato. Nel resto d’Italia ed in particolare nel Meridione, le cifre sono generalmente inferiori, per questo la Sicilia riesce a rientrare tra le dieci regioni con il più alto numero di lavoratori dipendenti a tempo determinato del Paese, fatti registrare nel 1° trimestre del 2013. Allo stesso tempo nella nostra Regione è ugualmente discreto il numero di lavoratori del settore privato che lavorano a tempo indeterminato. Parliamo di 487.686 persone (506.860 uomini e 173 mila donne) che fanno della Sicilia settimina regione con il più alto numero di lavoratori autonomia assunti secondo questa tipologia di lavoro.
Lavorare nel privato in Sicilia non è sinonimo di lavoro stagionale. Per la prima volta l’Isola si accoda per questo caso al resto d’Italia. I lavoratori stagionali sono infatti 4.634, mille in meno della Sardegna, 5 mila in meno della Campania, 6 mila meno della Toscana, 11 mila meno della Lombardia. Al contrario sono risultati bassissimi i numeri dei lavoratori che hanno lavorato con un contratto a chiamata, sono stati 2.402.
Se i numeri dei lavoratori del settore privato sono corposi, continuano ad essere moderati quelli relativi ai lavoratori autonomi. Secondo le stime più recenti (1° trimestre 2013) il numero di artigiani, commercianti e lavoratori agricoli non è eccessivo, ma neppure tanto basso da far scivolare la Regione tra i territori con scarsa iniziativa di lavoro autonomo. Nel 1° trimestre del 2013 gli artigiani erano 91.072, di cui 76.213 uomini, 14.859 donne. La cifra siciliana è da leadership se riferita al territorio del Centro-Sud, dove solo il Lazio (119.636) ci supera. Impraticabile il paragone con il Nord, dove l’artigianato ha fatto contare ad esempio quasi 200 mila lavoratori in Veneto.
Durante lo stesso periodo il numero dei commercianti presente in Sicilia è stato invece di 148.100. Anche in questo caso la cifra non è scontata: il dato rilevato per la nostra regione è il secondo per il Meridione, considerati i 202.700 artigiani della Puglia, mentre a livello nazionale è in compagnia delle stime di Lazio (194 mila), Toscana (163.400), Emilia Romagna (173.600), Piemonte (176 mila), Veneto (176.700) e Lombardia (336.60).
 

 
Lavoratori agricoli. Lavorano nei campi 24.655 tra uomini e donne
 
Infine ecco il quadro dei lavoratori agricoli. Anche in questo caso la cifra è discreta, pari a 24.655 lavoratori uomini e donne. Oltre la Puglia stavolta è anche la Campania ad avvicinarsi alla nostra stima (rispettivamente con 25.595 e 29.200 lavoratori agricoli), rimangono ineguagliabili invece Emilia Romagna (46.900), Veneto (47.200), Lombardia (45 mila) e Piemonte (51 mila).
E’ chiaro come nella nostra Regione il lavoro nel settore privato ottenga più riscontro e allo stesso tempo, evidentemente, riesca ad assorbire un maggior numero di lavoratori. Negli anni del lavoro part time e dei vari contratti a chiamata, la Sicilia riesce ancora ad aggrapparsi al lavoro contrattualizzato a tempo indeterminato, a preferire una modalità di lavoro ancora basata sul full time.
Parallelamente il lavoro autonomo, quello svolto da commercianti, artigiani, agricoltori, non muore, ma mantiene forse ingiustamente cifre inferiori rispetto al resto d’Italia.

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