Costa concordia a Palermo, "basta parole" - QdS

Costa concordia a Palermo, “basta parole”

redazione

Costa concordia a Palermo, “basta parole”

martedì 14 Gennaio 2014

"Darebbe lavoro per tre mesi a 200 operai, Crocetta intervenga con decisione", chiedono i deputati all'Ars della Lista Musumeci

“Il governatore Rosario Crocetta intervenga convincentemente al ministero delle Infrastrutture affinché la proposta del porto di Palermo come destinazione finale del relitto della Costa Concordia diventi realtà”. Lo affermano i deputati regionali siciliani Nello Musumeci, Gino Ioppolo e Santi Formica in merito alla decisione sul porto nel quale fare rottamare la nave da crociera.
 
“A differenza degli altri porti italiani – sottolineano i tre parlamentari dell’Ars – quello palermitano non ha bisogno di alcun intervento di adeguamento, poiché dispone delle attrezzature idonee al tonnellaggio del relitto della nave, naufragata vicino l’Isola del Giglio e in cui persero la vita anche due siciliane. Non basta porre la questione e poi non seguirne gli esiti – osservano Musumeci, Ioppolo e Formica -, altrimenti il sospetto è legittimo: il presidente della Regione ne parla solo per ottenere il titolo dei giornali”.
 
“Egli deve credere possibile il risultato finale, in quanto il bacino di carenaggio del Cantiere navale di Palermo non ha bisogno di lavori di adeguamento, è vicino a Tunisi, dove il relitto dovrebbe essere smantellato nelle sue parti metalliche ma soprattutto perché – concludono i tre deputati – i lavori, i cui costi ammonterebbero ad oltre 500 milioni di dollari, darebbero lavoro per tre mesi a 200 operai del Cantiere navale di Palermo che attualmente sono in cassa integrazione”.
 

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