Minore in affidamento a coppia gay palermitana - QdS

Minore in affidamento a coppia gay palermitana

redazione

Minore in affidamento a coppia gay palermitana

martedì 14 Gennaio 2014

Lo ha deciso il Tribunale dei Minori di Palermo

Il tribunale dei minori di Palermo ha deciso di affidare un minore di 16 anni, ad una coppia gay.  La coppia è formata da due uomini: si erano rivolti all’ufficio affidi del Comune che ha segnalato loro la vicenda del ragazzo che proviene da una famiglia che vive un grave ”disagio sociale”. L’affidamento sarebbe avvenuto qualche mese fa.
 
La notizia è resa nota dal Comune di Palermo che prima ha annunciato, poi successivamente annullato, una conferenza stampa in programma per domani.
Nel novembre scorso il tribunale di Bologna aveva preso un’analoga decisione, affidando una bimba di tre anni a due uomini, suscitando reazioni e polemiche.
Nel gennaio dello scorso anno la Cassazione sentenziò che ”un minore può crescere in modo equilibrato anche in una famiglia gay”. Né vi sono ”certezze scientifiche o dati di esperienza” che provino il contrario.
 
"Nella nostra Isola, (come pubblicato) soltanto 6 dei 390 Comuni hanno istituito il Registro delle unioni civili, con il quale si riconosce rilevanza giuridica alle coppie di fatto tramite la registrazione anagrafica. Già a partire dagli anni novanta, a battersi per l’introduzione del Registro nei singoli Comuni è stato, in particolare, il movimento Lgbt (Movimento di liberazione omosessuale). Ebbene, a giudicare dai dati, nel nostro territorio poco è stato ottenuto".
 
Non soltanto i Comuni, ma anche le regioni possono dotarsi di statuti che sono chiari segni di apertura nei confronti delle coppie di fatto: ed è quello che sta succedendo anche nella nostra Isola. L’Assemblea regionale siciliana, infatti, ha approvato con 48 voti a favore e 24 contrari l’articolo 26 della finanziaria regionale che prevede facilitazioni nell’accesso ai mutui per l’acquisto della prima casa anche alle coppie di fatto, cioé iscritte da almeno un anno nel registro delle unioni civili dei Comuni, quindi anche alle coppie omosessuali. Tale norma, che Crocetta ha definito di “civiltà”, dovrà ora passare l’esame del Commissario dello Stato.
 
 

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