Legge di stabilità, Bianchi: “Entrate certe” - QdS

Legge di stabilità, Bianchi: “Entrate certe”

Raffaella Pessina

Legge di stabilità, Bianchi: “Entrate certe”

giovedì 16 Gennaio 2014

Approvata con 39 voti a favore e 22 contro, scongiurato esercizio provvisorio. Ma l’ultima parola spetta al Commissario dello Stato

PALERMO – Conferenza stampa ieri pomeriggio del governatore Crocetta dopo la approvazione della finanziaria regionale. “I partiti della maggioranza hanno dato il loro sostegno, anche se alla fine c’è sempre qualcuno a cui non funziona il tesserino elettronico, ben sei parlamentari del centrosinistra – ha detto Crocetta – Dall’Udc su tutti gli atti importanti ho avuto la metà del supporto”. Crocetta ha manifestato rammarico perché le opposizioni gli hanno bloccato il provvedimento dei pagamenti alle imprese. La finanziaria, lo ricordiamo, è stata approvata con 39 voti a favore e 22 contrari, un astenuto, Vincenzo Vinciullo (Ncd).
 
E con 22 assenti in Aula al momento del voto è passato anche il bilancio, con 22 contrari e 44 a favore. La conferenza stampa è stata l’occasione per Crocetta di fare un affondo sul rimpasto di Giunta chiesto da più parti politiche: “Se un anno fa avessi accettato di fare un governo frutto di espressione dei deputati in carica, prima con la formazione, adesso con questa inchiesta sui fondi dell’Ars, ci troveremmo di fronte alla Giunta regionale più indagata d’Italia e non sarebbe stato un bell’affare”. Il riferimento è all’inchiesta sulle spese dei gruppi parlamentari dell’Ars. “Dobbiamo fare in modo – ha aggiunto – che l’azione di questo governo sia seria”.
Presente alla riunione con i giornalisti l’assessore all’economia Luca Bianchi che si ritiene soddisfatto del risultato raggiunto. “Siamo partiti con un miliardo di euro di disavanzo lasciatoci dalla precedente amministrazione – ha detto Bianchi – Dopo quattrodici mesi abbiamo ottenuto la chiusura in tendenziale in equilibrio e la stabilità del rating presso tutte le agenzie internazionali”. “Per la prima volta non c’è un euro delle entrate da fantomatiche rendite del patrimonio immobiliare, rimangono alcuni tavoli romani da chiudere – ha aggiunto l’assessore – e pensiamo di sbloccare quattrocento milioni che rimandano ad un accordo tra ministeri che prevede la possibilità di scambiare quote di patto di stabilità in cambio di copertura finanziaria”. Bianchi ha detto che per la prima volta c’è una finanziaria “solida, senza alcuna entrata proveniente da dismissioni immobiliari fantasma”.
E sul rischio di impugnativa da parte del Commissario dello Stato Bianchi ha detto che il Governo “non ha responsabilità”. Il governatore ha voluto parlare anche dell’inchiesta che coinvolge moltissimi deputati regionali in carica ed ex: “La politica deve mettere i paletti con un regolamento rigido per evitare che nascano le inchieste giudiziarie”. Secondo Crocetta “è venuta l’ora di affrontare la questione riducendo le spese utilizzandole solo per il personale che da anni lavora all’interno. E con questa conferenza stampa Crocetta mette i paletti per i prossimi mesi: “Chi è indagato non puo’ chiedere di stare in giunta – ha detto, togliendo quindi ogni speranza ai propri alleati – Non credo che qualcuno del Pd mi chiederà questo. Chi è indagato non può far finta di non esserlo”.
 
E conclude rivolgendosi “a Renzi, a D’Alia e alla politica nazionale: è ora che Roma si assuma delle responsabilità invece di guardare lo spettacolino. Finora sono stato lasciato solo”. Intanto si registrano le reazioni alla approvazione della finanziaria che vede critico l’Mpa: “Una manovra finanziaria nata male e finita peggio, che passerà alla storia per una lunga serie di interventi-spot che ben poco incideranno sulla realtà socio-economica della Regione e che certamente non affronta il nodo centrale dello sviluppo e del rilancio dell’economia, anzi rischia di affossare ulteriormente le prospettive di rilancio”.
 
Soddisfatto Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd, che ha definito la legge di stabilità una svolta storica della Regione nella direzione dell’integrazione e del rispetto dei diritti civili, ma che non ha dimenticato le emergenze sociali e lo sviluppo”. Contrari i grillini: “Una manovra brutta nei contenuti e anche nella forma, che attesta un modo di lavorare molto approssimativo di questo Parlamento e, soprattutto, del governo, che porterà a cozzare contro il muro del Commissario dello Stato. Ha votato contro il gruppo Ncd all’Ars : “A fronte di una serie di articoli apprezzabili nel loro concetto – ha detto il capogruppo D’Asero – si evinceva da subito l’impossibilità della loro messa reale in arte a causa dell’esiguità delle risorse.

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