Micron: 128 esuberi a Catania mentre l’azienda è in utile - QdS

Micron: 128 esuberi a Catania mentre l’azienda è in utile

redazione

Micron: 128 esuberi a Catania mentre l’azienda è in utile

mercoledì 22 Gennaio 2014

Chiudono anche le imprese sane, i sindacati parlano di “atto di pirateria”. “Governo siciliano grande assente al tavolo delle trattative”

MILANO – Quattrocentoventi esuberi in Italia, di cui 223 ad Agrate Brianza (Monza), 128 a Catania, 53 a Napoli e 17 ad Avezzano (L’Aquila). È il piano di Micron, che rilevò 3 anni fa da Stm la divisione memorie Numonyx, che i sindacati intendono “respingere fermamente”. In particolare, Gianluigi Redaelli della Fim-Cisl parla di “atto di pirateria” da parte di Micron che “compra una rivale, la spoglia dei brevetti e del portafoglio clienti e dismette tutto pur essendo in utile”.
“La Regione Siciliana si faccia parte attiva per fare rientrare i propositi di licenziamento della Micron: è inaccettabile che continui la latitanza delle istituzioni regionali mentre si prospetta un’altre emorragia occupazionale in un settore peraltro non in crisi”. Lo dice Ferruccio Donato, responsabile per l’Industria nella segreteria della Cgil Sicilia. “Il governo Siciliano, nonostante le raccomandazioni della commissione Attività produttive dell’Ars – aggiunge il sindacalista – è stato l’unico grande assente al tavolo in cui la Micron ha annunciato 500 licenziamenti in Italia, 128 dei quali nel sito catanese. Oltre ai sindacati c’erano l’amministrazione di Catania, i sindaci della Brianza, i funzionari del ministero e il rappresentante della Regione Lombardia.
 
Dov’era invece la nostra Regione? Intende replicare il 28 gennaio?”. Tra sette giorni è stato convocato un altro incontro a Roma al ministero delle Attività produttive per l’avvio della mobilità. “La sede dell’incontro – sottolinea Donato – ci fa però pensare che il governo italiano intenda parlare ancora di sviluppo, visto che il luogo naturale per discutere di mobilità sarebbe il ministero del lavoro, in un settore per il quale l’Ue ha previsto ingenti finanziamenti. Parliamo peraltro di un’impresa – sottolinea l’esponente della Cgil – in attivo che ha quadruplicato il valore patrimoniale dopo l’acquisizione da St del ramo memorie e che, cosa assurda e inaccettabile, annuncia licenziamenti in Italia mentre procede all’acquisizione dell’Elpida, azienda in bancarotta”. Contro i tagli, giudicati “inaccettabili”, Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno proclamato 16 ore di sciopero.

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