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Messina – Giustizia: una situazione incancrenita

Lina Bruno

Messina – Giustizia: una situazione incancrenita

giovedì 30 Gennaio 2014

Vuoti d’organico paurosi: in Tribunale al 25%, in Procura supera il 20%. Carcere di Gazzi al collasso. Fazio (presidente Corte d’Appello): “Gravissime disfunzioni e rimedi palliativi”

MESSINA – Un malessere che non riesce più ad essere contenuto. L’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata come sempre l’occasione per enumerare vecchi e nuovi problemi del distretto della Corte d’Appello peloritana ma stavolta gli interventi non hanno nascosto amarezza, rabbia, delusione per una situazione che lo stesso presidente della Corte d’Appello Nicolò Fazio, prossimo a lasciare la magistratura, ha definito incancrenita.
 
“Non riusciamo ad evadere la domanda di giustizia in tempi ragionevoli, una gravissima disfunzione che la politica ha affrontato con rimedi palliativi”. Fazio ricorda come la mini-riforma che ha portato agli accorpamenti abbia certo fatto risparmiare risorse ma ha anche generato nuove disfunzioni. “Gli uffici accorpanti si sono ritrovati sommersi da una marea di fascicoli e privati del personale amministrativo dirottato inspiegabilmente in uffici meno oberati”. Ci vogliono riforme vere e straordinarie, ha ribadito Fazio, che sottolinea come l’inefficienza dell’apparato giudiziario stia tra l’altro nel dato delle prescrizioni che “nel Distretto messinese è pari al 6,70% delle definizioni e non per colpa dei giudici che lavorano al limite delle loro possibilità”. Chi poi fruisce della prescrizione si avvantaggia dell’indennizzo che gli assicura la legge Pinto. Il vuoto d’organico tra i magistrati del Tribunale è pari al 25%, la Procura ha oltre il 20% e non va meglio negli uffici di Barcellona, Patti e Mistretta.
“La situazione è destinata a precipitare, – ha ribadito Fazio – se non si provvederà a nuove assunzioni e se non si fronteggerà una volta per tutte l’arretrato, una zavorra di milioni di cause”. Fazio parla di “un provvedimento di clemenza una tantum, meno esecrabile di una impotenza punitiva dello Stato, dichiarata giorno per giorno nel nome del popolo italiano”. Il sovraffollamento delle carceri è un emergenza anche a Messina: i ristretti nella struttura di Gazzi sono 313 a fronte di 198 posti.
Lina Bruno

Lo scandalo del Palazzo di giustizia satellite. Se ne parla da 26 anni, ma ancora niente

MESSINA – L’irrisolta questione del Palazzo di giustizia satellite, di cui si parla da 26 anni, ha tenuto banco in tutti gli interventi: “vicenda scandalosa” l’ha definita Nicolò Fazio, “una vergogna per la città e una presa in giro per i lavoratori del comparto” secondo il procuratore generale Melchiorre Briguglio; “si decida in tempi brevi” ha esortato Maria Teresa Arena, presidente distrettuale dell’Anm. Il più duro è stato il presidente dell’ordine degli avvocati Francesco Celona che accusa il sindaco Renato Accorinti, seduto in prima fila, di aver fatto marcia indietro sulla collocazione del nuovo plesso nella sede della Casa dello studente, soggiogato “dai poteri forti di questa città”. Per la prima volta, secondo Celona si era trovata una soluzione condivisa da magistrati, avvocati, Università. Provincia e non ultimo il Consiglio comunale e adesso si torna ai “troveremo” e “vedremo” da prima Repubblica. “Non accetto un linguaggio del genere nei miei confronti parlando di poteri forti – ha dichiarato Accorinti dopo la cerimonia- voglio considerare tutte le opzioni per scegliere la migliore, senza condizionamenti, nell’interesse del bene comune”.

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