Regione, Bianchi promette residui attivi via in 10 anni - QdS

Regione, Bianchi promette residui attivi via in 10 anni

Raffaella Pessina

Regione, Bianchi promette residui attivi via in 10 anni

venerdì 31 Gennaio 2014

Al tavolo tecnico romano presso il ministero degli Affari regionali. Resta il mistero sull’elenco delle voci che li compongono

PALERMO – Si è tenuto ieri il tavolo tecnico a Roma al ministero degli Affari regionali per la difesa della finanziaria siciliana 2014 bocciata dal Commissario dello Stato. In rappresentanza del governatore Crocetta vi era l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, che in una corposa relazione ha sostenuto le ragioni del Governo siciliano. Bianchi ha rilevato che “il giudizio del commissario dello Stato sembra essere stato redatto con gli occhi rivolti al passato”. Inoltre ha aggiunto che “stupiscono le ragioni di improvvisa preoccupazione per l’inesigibilità dei residui attivi, quando per quasi un decennio non è stato neanche stigmatizzato il chiaro comportamento elusivo di chi ha gestito la Regione che formalmente ha stanziato fondi e poi li ha dirottati per altre finalità non sempre nobili”.
I rilievi secondo Bianchi “non sono tali da compromettere la salvaguardia dei conti, per l’insieme di misure che a partire dal 2013 irrobustiscono in modo palese il bilancio della Regione”. Nella sua relazione Bianchi rivendica che il bilancio della Regione per il 2013 e quello per il 2014 (che viene pubblicato oggi insieme a quel che è rimasto della legge di stabilità), “sono stati redatti in doveroso ossequio dei principi contabili e non nascondono al loro interno nè improprie coperture, nè disavanzi impliciti”. Nella relazione Bianchi ha sottolineato che “La giunta si è fatta carico lo scorso anno di un disavanzo 2012 di un miliardo di euro, e ha manifestato la volontà di affrontare una pulizia del bilancio regionale, anche con l’impegno di accelerare lo smaltimento dei residui di dubbia esigibilità”. Riguardo la questione dei residui attivi Bianchi ha detto che il loro volume “non risulta in espansione e sarebbe stato generato in larga misura prima del 2005, quando ammontava a 6 miliardi di euro. All’inizio del 2013 si è ridotto di quasi un miliardo”.
La previsione dell’assessore è di uno smaltimento dei residui in circa 10 anni. Nel frattempo restano per Bianchi “i risultati relativi al contenimento della spesa corrente di quasi il 19% nel biennio 2013-2014, con un risparmio strutturale nel 2014 di oltre 300 milioni, grazie anche a una riduzione nel 2013 di voci di bilancio sul funzionamento di oltre il 40%. In quello stesso anno gli ulteriori risparmi valgono oltre 50 milioni sui redditi di lavoro e oltre 11 milioni sui consumi intermedi per utenze, consulenze, spese di rappresentanza e rimborsi, considerato fra l’altro che è stato onorato con un anno d’anticipo l’impegno assunto con lo Stato di ridurre la spesa per un importo di 350 milioni in un triennio”.
Un miglioramento per Bianchi, considerato che nel periodo 2008-2012 la Regione ha registrato un disavanzo della gestione di competenza di 900 milioni l’anno, “quasi interamente coperto da un avanzo di amministrazione gonfiato dalla presenza di residui attivi senza che questo generasse impugnative”. Nel 2013, invece, è atteso un avanzo di 50 milioni e nel 2014 dovrebbe attestarsi intorno ai 350 milioni.
Infine si è ridotto il ricorso all’indebitamento: da 800 milioni nel 2008-2012 ai 370 milioni del 2013 e ai 90 milioni per il 2014. Il tavolo era stato organizzato per risolvere proprio la vicenda dei residui attivi della Regione siciliana, parte dei quali sono risultati inesigibili, il cui valore ammonta a circa 12 miliardi di euro e si era fatta strada l’ipotesi di un addio ad un mutuo decennale espressamente richiesto dalla Regione siciliana, presso la Cassa Depositi e Prestiti.
“Sono in uno stato di grande sofferenza. Sono preoccupato per la tenuta sociale da domani in poi, con la pubblicazione della nuova finanziaria regionale, quando gli enti o le aziende dovranno licenziare i lavoratori. Spero che al tavolo romano di oggi si arrivi ad una manovra rapida. Non chiediamo soldi, ma giustizia" ha dichiarato il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, a margine della plenaria del Comitato delle Regioni Ue a Bruxelles ieri pomeriggio. Mentre l’opposizione con Marco Falcone ha detto che Crocetta deve smettere di fare la vittima, il Pd con Giuseppe Lupo ha mostrato perplessità per l’incontro di Roma: “Le soluzioni politiche non si risolvono con i tavoli tecnici. Non c’è più tempo da perdere – ha detto Lupo – ed è necessario che chi ha il dovere di governare si assumi le sue responsabilità senza ulteriori ritardi perché la Sicilia non può più aspettare”. La pubblicazione della manovra, consentirà di pagare fra qualche giorno gli stipendi del 20.000 dipendenti ‘diretti’ della Regione.

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