Prevenzione, questa sconosciuta. Al Sud pochissimi screening - QdS

Prevenzione, questa sconosciuta. Al Sud pochissimi screening

Antonia Cosentino

Prevenzione, questa sconosciuta. Al Sud pochissimi screening

martedì 04 Febbraio 2014

Controlli antitumorali, spaventoso il gap con il Nord del Paese: riducono il rischio di morte del 40%. Nel Mezzogiorno solo 3 donne su 10 sono invitate a effettuare una mammografia

PALERMO – L’abitudine di effettuare screening antitumorali, capace di ridurre il rischio di morte del 40%, è in crescita, anche se disordinata e lenta, in tutta Italia.
Nel 2012 più di 10 milioni e 600 mila, il 6,9% in più dell’anno precedente, di cittadini ritenuti a rischio sono stati invitati a fare dei controlli gratuiti sullo stato di salute di seno, utero e tratto finale dell’intestino. I dati, diramati dall’Osservatorio nazionale screening e presentati a Bologna in occasione del XII Convegno nazionale il 30 e 31 gennaio, descrivono una realtà nazionale eterogenea: al Centro-Nord 9 donne su 10 sono invitate a effettuare una mammografia, al Sud, dove il dato è in calo del 15,8%, solo 3 su 10.
Dei 4 milioni di persone invitate, invece, a effettuare un esame al colon-rettale, con un aumento rispetto al 2011 del 9%, al Nord il rapporto è di 8 su 10, al Sud di 2 su 10. Unico dato a favore delle regioni meridionali è l’aumento, pari al 10,5%, di inviti a effettuare screening al collo dell’utero. Un invito a cui, però, hanno risposto in pochissime.
“Nel 2012, la partecipazione alla mammografia in Italia è stata del 57%, mentre in Olanda del 78% e in Gran Bretagna del 73%”, sottolinea il direttore dell’Osservatorio, Marco Zappa.
Un’opportunità che, nonostante i significativi benefici che un programma di screening seguito con costanza può favorire, i cittadini non colgono.
“La diminuzione del rischio di morte per tumore della mammella e del colon-retto – spiega ancora Zappa – è di circa il 40%. Mentre per lo screening cervicale e del colon retto si ha anche una diminuzione del rischio di ammalarsi, dell’ordine rispettivamente del 70% e del 20-30%, perché scopre i precursori benigni del tumore".
È chiaro quanto sarebbe importante lavorare sull’incremento del numero di controlli effettuati, soprattutto se si tiene conto dei dati presentati il 31 gennaio al convegno "Farmaco e sostenibilità nella cura del paziente oncologico", organizzato dall’Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom), Società di ematologia (Sie) e la Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo): 2 milioni e 800 mila persone convivono nel nostro Paese con una diagnosi di tumore.
Nel 2013 sono stati 366.000 i nuovi casi di tumore diagnosticati, circa 1.000 al giorno. Di questi il 55% negli uomini e il 45% nelle donne. Anche l’incidenza della malattia è geograficamente eterogenea: al Nord il tasso è più alto del 26%. Il tumore più frequente, esclusi i carcinomi della cute, è quello del colon-retto, con oltre 54.000 nuovi casi nel 2013, seguito da quello alla mammella, 48.000, da quello al polmone, 38.000, e della prostata, 36.000. La fascia d’età maggiormente interessata è quella oltre i 50 anni, a cui viene diagnosticato ben il 50% del totale dei tumori.
Eppure la cultura della prevenzione fa fatica ad entrare nelle abitudini degli italiani e dei siciliani in particolare, dato che le statistiche collocano l’isola tra le ultime regioni. Secondo il rapporto Passi 2008-2011 solo il 61,64% delle donne siciliane tra i 25 e i 64 anni dichiara di essersi sottoposta ad un pap-test negli ultimi tre anni, mentre la media nazionale è del 75,36%, così come solo il 50,6% ha eseguito una mammografia contro una media italiana del 69,8%.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017