L’Italia “danneggiata” dalle agenzie di rating - QdS

L’Italia “danneggiata” dalle agenzie di rating

redazione

L’Italia “danneggiata” dalle agenzie di rating

giovedì 06 Febbraio 2014

Corteconti indaga sul declassamento: sarebbe costato al Paese 117 mld €

ROMA – La Corte dei Conti ha notificato alle agenzie di rating Moody’s, Standard and Poor’s e Fitch che sta indagando su di loro per ingiusto declassamento dell’Italia nel 2011 e 2012, ipotizzando un danno erariale superiore a 117 miliardi di euro.
Lo ha detto all’agenzia Reuters il procuratore regionale del Lazio Raffaele De Dominicis commentando un articolo del Financial Times dal titolo “Italia verso causa da 234 miliardi contro agenzie di rating che non hanno saputo dare un valore alla dolce vita”.
L’accusa è di aver agito illegalmente omettendo di considerare la ricca storia culturale e artistica dell’Italia accumulata in millenni e che oggi rappresenta la sua forza economica, quando hanno abbassato il giudizio sul Paese fino a portarlo a un passo dal livello spazzatura (junk), facendo schizzare alle stelle lo spread e spingendo il governo italiano a imporre delle misure drastiche di austerità.
“Le agenzie hanno due mesi per rispondere e poi io ho quattro mesi per decidere”, ha detto De Dominicis.
Il danno erariale provocato dalle manipolazioni di mercato cagionato dalle agenzie di rating è stimato “in 117 miliardi e poi ci sarà una seconda partita di danni”. De Dominicis non ha voluto essere più preciso ma ha detto che la cifra di 234 miliardi citata dal quotidiano britannico “è sbagliata”.
Il procuratore ha inoltre spiegato che la Corte dei Conti ha giurisdizione non solo su enti o funzionari pubblici ma anche su terzi, come le agenzie di rating, “qualora abbiano leso un interesse erariale”.
I dettagli della contestazione saranno resi pubblici in una conferenza stampa dopo la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà il 14 febbraio, ha aggiunto.
Un portavoce di Standard and Poor’s ha definito le contestazioni “frivole e infondate” e ha aggiunto che “la potenziale richiesta di danni della Procura di 117 miliardi, ipotizzerebbe in sostanza che, attraverso il declassamento del debito sovrano, S&P ha interferito con l’indipendenza istituzionale dell’Italia come Stato sovrano e ha causato un serio danno alla sua credibilità finanziaria”. Moody’s ha detto che le accuse sono senza fondamento, mentre un portavoce di Fitch ha detto che l’agenzia coopererà con le autorità italiane: “Riteniamo di aver agito sempre in modo corretto e nel pieno rispetto della legge”.

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